Aram I, Vescovo Chiesa Armena: “Papa Francesco ha aperto al popolo”/ “Chiesa dovrà affrontare realtà odierna” (Il Sussidiario 29.04.25)

Il Vescovo della Chiesa Armena Aram I a Quarta Repubblica: “Papa Francesco aveva una chiara visione di apertura della Chiesa al popolo”

Il Vescovo della Chiesa Armena Aram I, è intervenuto alla trasmissione Quarta Repubblica dopo aver partecipato ai funerali di Papa Francesco insieme ad altri esponenti religiosi e politici di tutto il mondo per ricordare il pontefice scomparso che definisce: “Colui che ha aperto al popolo e trasformato le parole liturgiche in realtà quotidiana della gente“, e parlare delle nuove sfide da affrontare, anche individuando le priorità della realtà odierna, questioni che potrebbero essere alla base dell’elezione del nuovo Papa durante il Conclave.

Senza pronunciarsi in merito ad una previsione sul possibile successore di Bergoglio, il patriarca dichiara infatti che nel processo decisionale, dovrà essere identificata una chiara visione di quale tipo di Chiesa si vuole avere, identificando poi di conseguenza il nome. Prosegue poi soffermandosi poi sul ricordo dei vari papi conosciuti oltre all’ultimo, anche Benedetto XVI e Giovanni Paolo II, di cui dice: “Sono personaggi diversi con visioni e priorità diverse. Giovanni Paolo II spezzò i muri tra l’Europa orientale e quella occidentale“. Mentre Benedetto: “Era un bravo teologo che insisteva sul modo in cui si potesse rendere la teologia attuale nel mondo odierno“.

Il Vescovo della Chiesa Armena Aram I: “La Turchia riconosca il genocidio del popolo armeno”

Il Vescovo della Chiesa Armena Aram I a Quarta Repubblica ha anche ricordato il merito di Papa Francesco e di molti paesi del mondo nell’aver riconosciuto il genocidio del popolo armeno, mentre ha sottolineato che Donald Trump ancora non riesce ad ammettere non riferendosi a questo tragico evento con la parola giusta, affermando: “Il presidente degli Stati Uniti deve avere il coraggio di dire quello che esattamente è avvenuto nella storia“.

Ha aggiunto poi un appello rivolto al presidente della Turchia, per chiedere che finalmente venga ammesso il massacro compiuto.Proseguendo poi nell’analisi dei problemi odierni che le varie comunità cristiane devono affrontare, soprattutto la persecuzione in alcune zone del mondo tra cui il Medio Oriente ha detto: “Noi cristiani siamo ancora perseguitati, ma non ci sentiamo una minoranza e non ci consideriamo nella periferia della società“.

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