VICENZA – 23 maggio 2025 – Tigran Hamasyan Trio “The Bird of a Thousand Voices”
L’anima dell’Armenia in jazz: Tigran Hamasyan apre le Settimane Musicali in collaborazione con Vicenza Jazz 2025.
Venerdì 23 maggio al Teatro Comunale di Vicenza nell’ambito della 34° edizione del Festival prende il via un progetto condiviso tra due storiche realtà culturali della città: Vicenza Jazz e le Settimane musicali al Teatro Olimpico, unite in una inedita collaborazione. Sul palco il pianista armeno Tigran Hamasyan, già enfant prodige e oggi uno dei musicisti più acclamati della scena jazz internazionale. Unica data italiana del suo progetto musicale ispirato a una fiaba antica che parla al presente.
Un eroe e un usignolo, un’antica favola che diventa suono. È l’eco del respiro della terra, dei suoi silenzi profondi e dei passi degli uomini che cercano armonia in un mondo lacerato. Venerdì 23 maggio alle ore 21.00, sul palco del Teatro Comunale di Vicenza, le Settimane Musicali si aprono con un concerto che incarna lo spirito di questa edizione “I canti della terra”: The Bird of a Thousand Voices del pianista armeno Tigran Hamasyan, in collaborazione con New Conversations – Vicenza Jazz, il Festival prodotto dal Comune di Vicenza in collaborazione con la Fondazione Teatro Comunale Città di Vicenza, realizzato in coproduzione con Trivellato Mercedes Benz (sponsor Sonus faber e sponsor tecnici Brutal Agency e Acqua Recoaro). Una favola antica, un rito musicale e un viaggio interiore, tra jazz, spiritualità e memoria collettiva. Accanto a lui, sul palco, Marc Karapetian al basso elettrico e Martin Wangermée alla batteria. Un ensemble capace di creare paesaggi sonori che uniscono jazz, avant-rock, spiritualità e tradizione armena. Un viaggio musicale e interiore, dove mito e tecnologia si fondono in una performance di grande intensità emotiva.
L’uccello dalle mille voci
Il concerto prende ispirazione da una fiaba armena, Hazaran Blbul (L’usignolo di Hazaran) che Tigran Hamasyan descrive come “una storia potente, di proporzioni epiche”. Racconta di un eroe in viaggio attraverso regni invisibili alla ricerca di un uccello mitico, i cui mille canti diversi hanno il potere di risvegliare l’umanità e riportare armonia nel mondo. Una leggenda antica, ma sorprendentemente attuale, che si fa metafora di un tempo inquieto, della sete di pace e della ricerca di senso spirituale.
«Le parole sono importanti, ma quando si parla di Dio con le note, l’impatto è molto più forte», afferma Hamasyan, che già nel suo primo album da solista “A Fable” (2011) dichiarava il proprio legame profondo con la narrazione simbolica. Il nuovo album, pubblicato nell’agosto 2024 con il titolo The Bird of a Thousand Voices, è una vera e propria suite visionaria, in cui l’artista fonde l’immaginario del racconto popolare con un linguaggio musicale denso di groove, richiami prog, e meditazione interiore.
Nato nel 1987 a Gyumri, in Armenia, Hamasyan è considerato uno dei pianisti più brillanti della scena jazz contemporanea. Scoperto giovanissimo e acclamato da maestri come Herbie Hancock, Brad Mehldau e Chick Corea, ha vinto il concorso del Montreux Jazz Festival nel 2003 e il prestigioso Thelonious Monk International Jazz Piano Competition. Le sue incisioni discografiche spaziano dalle etichette ECM e Nonesuch alla più recente Naïve/Believe, confermando un percorso musicale in costante evoluzione.
The Bird of a Thousand Voices non è solo un album, ma un progetto transmediale che ha coinvolto anche l’artista visivo olandese Ruben Van Leer per la creazione di una dimensione estetica immersiva e interattiva, oggi accessibile anche attraverso il sito www.bird1000.com, dove è possibile sperimentare il primo singolo “The Kingdom” come esperienza ludico-narrativa.
Profilo
Tigran Hamasyan
È considerato uno dei pianisti/compositori jazz-rock più straordinari e distintivi della sua generazione. Virtuoso del pianoforte con un groove potente, Hamasyan fonde perfettamente la potente improvvisazione jazz e il rock progressivo con la ricca musica folkloristica della sua nativa Armenia. Nato a Gyumri, in Armenia, nel 1987, il suo percorso musicale è iniziato nella sua casa d’infanzia, dove è stato esposto a una vasta gamma di influenze musicali che lo hanno portato a suonare il pianoforte all’età di tre anni, a esibirsi in festival e concorsi all’età di undici anni e a vincere il concorso pianistico del Montreux Jazz Festival nel 2003. Il doppio album, recentemente pubblicato, è ispirato a un antico racconto armeno in cui un eroe viaggia in regni invisibili per trovare e riportare in vita un uccello mitologico, i cui mille canti diversi risveglieranno le persone e porteranno armonia nel mondo. L’opera teatrale musicale transmediale “The Bird of a Thousand Voices”, un’intrigante installazione di luci immersive con giochi d’ombre, voci programmate digitalmente, musica dal vivo e un libretto in armeno-inglese, ha debuttato all’Holland Festival nel giugno 2024. Oltre ai premi e al plauso della critica, Hamasyan si è costruito un seguito di fan in tutto il mondo, oltre ad aver ricevuto elogi da Herbie Hancock, Brad Mehldau e il compianto Chick Corea. “Con sorprendenti combinazioni di elementi jazz, minimalisti, elettronici, folk e cantautorali… Hamasyan e i suoi collaboratori percorrono distese musicali segnate da groove pesanti, voci eteree, un pianoforte cristallino e melodie antiche. Non sentirete nient’altro di simile.
PROGRAMMA
Venerdi 23 maggio ore 21.00
Teatro Comunale, Vicenza
In collaborazione con New Conversation Vicenza Jazz
The Bird of a Thousand Voices
Tigran Trio
Tigran Hamasyan piano
Marc Karapetian basso elettrico
Martin Wangermée batteria
Le Settimane Musicali al Teatro Olimpico, riconosciute dal Ministero della Cultura, godono del patrocinio della Regione del Veneto e del Comune di Vicenza e la collaborazione con Musei Civici Vicenza, Teatro Comunale Città di Vicenza, Conservatorio Arrigo Pedrollo, Gallerie d’Italia – Vicenza. Sono inoltre sostenute da Digitec, Infodati, Fondazione Roi, Banca delle Terre Venete, Veronica e Dominique Marzotto, Famiglia Brunelli, Massignani & C., Belluscio Assicurazioni, Funitek, Tomasi, Fondazione Musicale Omizzolo – Peruzzi, Casa del Blues, Iiriti, Yamaha, Forma, The Aries. Grand Boutique Hotel, The Glam Boutique Hotel & Apt.
Media Partner: Il Giornale di Vicenza e VCR | Venice Classic Radio.
Anche quest’anno le Settimane Musicali al Teatro Olimpico confermano la plurale vocazione del Festival e le molteplici collaborazioni con realtà istituzionali e associative. Proficue collaborazioni a livello artistico sono in atto con il Conservatorio Arrigo Pedrollo di Vicenza, con gli Amici della Musica di Firenze, gli Amici della Musica di Padova, la Fondazione Accademia di Musica di Pinerolo, con Asolo Musica, con l’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, con la Fondazione Accademia di Musica di Pinerolo e con diverse realtà territoriali tra cui il Liceo Don Giuseppe Fogazzaro, i Musei Civici e Gallerie d’Italia – Vicenza.
PISA – 23 maggio 2025 – Laura Ephrikian a Pisa per raccontare la sua storia tra identità, memoria e il dramma dimenticato del genocidio armeno.
PISA — Si terrà venerdì 23 Maggio alle 17.30 nella Sala delle Baleari di Palazzo Gambacorti un evento speciale dedicato all’Armenia e al suo popolo. L’iniziativa, promossa dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Pisa, vedrà protagonista Laura Ephrikian, attrice e scrittrice, che porterà a Pisa la sua testimonianza attraverso il libro autobiografico Una famiglia armena.
Ad aprire l’incontro sarà l’assessore Filippo Bedini con un intervento dal titolo “Armeni: un genocidio sconosciuto”, dedicato a una delle pagine più tragiche e ancora poco conosciute del Novecento: lo sterminio degli armeni da parte dell’Impero Ottomano. A seguire, il dialogo tra Ephrikian e la giornalista Chiara Cini approfondirà il racconto personale e familiare dell’autrice, segnata dalla storia del nonno Akob, sopravvissuto al genocidio e rifugiato a Venezia.
Un’occasione di riflessione e memoria condivisa, resa possibile anche grazie al contributo di Donatella Lauro, Mariana Carbè, Amelia Pozzi e del Centro Culturale Calabrese Ausonia, presieduto da Giovanni Nicolò Adilardi
PADOVA – 22 maggio 2025 -Tra chiese e campi: canti sacri e popolari della gente armena
VENEZIA – 19 maggio 2025 Giorno del Ricordo per il genocidio armeno: Asadur – Alla ricerca dell’identità perduta
Scarica la programmazione dal 15 al 21 maggio 2025
Scarica l’agenda di Casa del Cinema di maggio e giugno 2025
Lunedì 19 maggio alle ore 18 alla Casa del Cinema, evento dedicato al Giorno del Ricordo per il genocidio armeno, ricorrenza che cade il 24 maggio, attorno alla quale enti e associazioni propongono attività e spunti di riflessione. Circuito Cinema, in collaborazione con il Servizio Produzioni Culturali, ospita la proiezione del documentario Asadur – Alla ricerca dell’identità perduta di Memet Emin Yildiz. Il film sarà introdotto da Baykar Sivazliyan, Presidente Unione Armeni d’Italia e Orsola Casagrande, co-produttrice del documentario.
Asadur – Alla ricerca dell’identità perduta di Memet Emin Yildiz è stato girato a Malatya e racconta il percorso di Asadur nel confronto con il suo passato.
Asadur diventa il simbolo della continua lotta per l’identità che molti armeni ancora oggi sono costretti ad intraprendere. Il film mostra con grande intensità come la negazione persistente del genocidio abbia lasciato cicatrici profonde nella comunità armena, influenzando la vita e la cultura di intere generazioni. Il viaggio di Asadur si intreccia con la storia della sua famiglia, in particolare quella di suo nonno, un sacerdote cattolico armeno attivo nella regione prima del genocidio. La sua ricerca diventa così una potente riflessione sulla memoria e sull’eredità storica, mostrando come il genocidio continui a plasmare le identità individuali e collettive.
La proiezione del documentario Asadur – Alla ricerca dell’identità perduta di Memet Emin Yildiz sarà alla Casa del Cinema lunedì 19 maggio alle ore 18; il film sarà introdotto da Baykar Sivazliyan, Presidente Unione Armeni d’Italia e Orsola Casagrande, co-produttrice del documentario. Proiezione in versione originale con sottotitoli italiani.
Ingresso libero fino ad esaurimento posti.
Per i dettagli del programma: www.culturavenezia.it/cinema
Presentato a Roma il volume “Non ti scordar di me – Storia e oblio del Genocidio Armeno”
“Vi è una sola risposta oppositiva al negazionismo: affermare la Memoria del Metz Yeghérn e testimoniare che questo è stato”.
L’evento tenutosi lunedì 7 maggio 2025 alla sala del refettorio di palazzo San Macuto alla Camera dei Deputati non è stata solo l’occasione per presentare il bel libro di Vittorio Robiati Bendaud “Non ti scordar di me”, prefazione di Paolo Mieli, Edizioni Liberilibri, dedicato al genocidio armeno.
Alla presenza del presidente della Camera, Lorenzo Fontana e del ministro della Giustizia, Carlo Nordio, l’autore coadiuvato da Mieli e Nicola Porro ha rimarcato ancora una volta la fondamentale importanza di coltivare la memoria del genocidio e ha invitato non a soffermarsi sulle conseguenze delle brutali azioni dell’uomo (genocidi e pulizie etniche) ma sulle cause a monte che portano a compiere tali efferatezze.
Grazie anche agli interventi di alcuni deputati presenti (citiamo fra gli altri Centemero, Gribaudo, Lupi, Bignami), questa mattina non sono state ascoltate solo frasi di circostanza e vuote parole ma si è avuta l’impressione di un comune sentire, di una sinergica azione tra il popolo italiano, le sue istituzioni e quelle armene rappresentate dall’ambasciatore Karapetyan e dalla diaspora.
Oggi, 7 maggio, ancora una volta l’Italia ha mostrato vicinanza e sensibilità alla causa armena. E lo ha fatto con la solennità e autorevolezza della sede ospitante e delle Istituzioni che hanno partecipato all’evento
Non scordiamoci il genocidio armeno: lo dobbiamo alla memoria delle vittime di allora, lo dobbiamo al futuro delle prossime generazioni.