Presentato a Roma il volume “Non ti scordar di me – Storia e oblio del Genocidio Armeno”

Importante presentazione a Palazzo Mancuso sul GENOCIDIO ARMENO
Alle ore 11, presso la Sala del Refettorio di Palazzo San Macuto si svolge la presentazione del volume “Non ti scordar di me – Storia e oblio del Genocidio Armeno”, di Vittorio Robiati Bendaud, con saggio introduttivo di Paolo Mieli. Saluti del Presidente della Camera, Lorenzo Fontana.
Intervengono, oltre agli autori, il Ministro della Giustizia, Carlo Nordio, la deputata Chiara Gribaudo, i deputati Giulio Centemero e Maurizio Lupi, il professor Aldo Ferrari. Modera Nicola Porro.
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Vi è una sola risposta oppositiva al negazionismo: affermare la Memoria del Metz Yeghérn e testimoniare che questo è stato”.

 

L’evento tenutosi lunedì 7 maggio 2025 alla sala del refettorio di palazzo San Macuto alla Camera dei Deputati non è stata solo l’occasione per presentare il bel libro di Vittorio Robiati Bendaud “Non ti scordar di me”, prefazione di Paolo Mieli, Edizioni Liberilibri, dedicato al genocidio armeno.

Alla presenza del presidente della Camera, Lorenzo Fontana e del ministro della Giustizia, Carlo Nordio, l’autore coadiuvato da Mieli e Nicola Porro  ha rimarcato ancora una volta la fondamentale importanza di coltivare la memoria del genocidio e ha invitato non a soffermarsi sulle conseguenze delle brutali azioni dell’uomo (genocidi e pulizie etniche) ma sulle cause a monte che portano a compiere tali efferatezze.

Grazie anche agli interventi di alcuni deputati presenti (citiamo fra gli altri Centemero, Gribaudo, Lupi, Bignami), questa mattina non sono state ascoltate solo frasi di circostanza e vuote parole ma si è avuta l’impressione di un comune sentire, di una sinergica azione tra il popolo italiano, le sue istituzioni e quelle armene rappresentate dall’ambasciatore Karapetyan e dalla diaspora.

Oggi, 7 maggio, ancora una volta l’Italia ha mostrato vicinanza e sensibilità alla causa armena. E lo ha fatto con la solennità e autorevolezza della sede ospitante e delle Istituzioni che hanno partecipato all’evento

Non scordiamoci il genocidio armeno: lo dobbiamo alla memoria delle vittime di allora, lo dobbiamo al futuro delle prossime generazioni.

CORSO ESTIVO INTENSIVO DI LINGUA E CULTURA ARMENA Agosto 2025

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COMUNICATO STAMPA
CORSO ESTIVO INTENSIVO DI LINGUA E CULTURA ARMENA
Agosto 2025
L’Associazione Padus-Araxes è lieta di annunciare che la 39
ma edizione del corso estivo intensivo di
Lingua e Cultura Armena, promosso in collaborazione con lo “Studium Generale Marcianum” di Venezia,
si svolgerà dal 1 agosto al 18 agosto (18 agosto giorno degli esami).
ARRIVI: 31 luglio (check-in); PARTENZE: 19 agosto (check out).
Termine di scadenza per l’iscrizione: 30 aprile
Qui trovate la domanda di partecipazione: APPLICATION FORM
I candidati DEVONO essere maggiorenni (eventuali eccezioni saranno valutate dal Direttore del
corso).
ARTICOLAZIONE DEL CORSO: Il corso è suddiviso in quattro livelli: dai principianti assoluti ai
progrediti. Le lezioni, pari a 65 ore totali di lezioni frontali, si svolgono al mattino, dal lunedì al sabato.
LA FREQUENZA È OBBLIGATORIA.
SEDE DELLE LEZIONI: le lezioni si svolgeranno nell’edificio principale del Seminario Patriarcale
di Venezia: https://www.seminariovenezia.it/cms/galleria/il-seminario/
ATTIVITA’ EXTRA-CURRICULARI: alle lezioni si affiancano varie iniziative culturali e
ricreative (a partecipazione libera e incluse nel costo del corso): visita guidata al monastero
mechitarista di San Lazzaro; partecipazione alla S. Messa in rito armeno nella chiesa della S. Croce
e alla S. Messa in occasione della Festa dell’Assunta e della Benedizione dell’uva nella chiesa di S.
Lazzaro; conferenze su temi armenistici tenute da noti specialisti (il programma sarà disponibile in
primavera). Saranno inoltre offerti, con accesso libero e in orario pomeridiano, UN CORSO di DANZA
ARMENA e una « master class » di DUDUK (in quest’ultimo caso, il partecipante dovrà essere in
possesso del proprio strumento).
CONTRIBUTO CORSO: € 875,00 (lezioni, attività culturali e ricreative, escursioni culturali, materiale e
sostegno didattico, attestato finale).
COSTO SOGGIORNO (dal 31 luglio al 18 agosto incluso – 19 notti):
✓ € 1072,00 a persona, in camera doppia per due persone.
✓ € 1530,00 in camera singola.
Servizi inclusi: AC, WI-FI, bagno privato, angolo cottura in camera, pulizia camera una volta a
settimana con cambio biancheria, tassa di soggiorno. Le camere non hanno l’asciugacapelli.
La tassa di soggiorno a Venezia è obbligatoria per legge dal 2011.
ALLOGGIO: Le camere si trovano presso il Camplus Santa Marta,
https://www.camplus.it/citta/venezia/camplus-santa-marta
Viene applicata una riduzione del 10% sul contributo al corso a coloro che hanno già seguito il corso per
almeno due estati con esito positivo all’esame finale, oltre che ai loro parenti prossimi (genitori, fratelli,
marito, moglie).
NON SONO POSSIBILI CONTEGGI DI PAGAMENTO GIORNALIERI durante il periodo indicato. CHI DESIDERA
ARRIVARE PRIMA O PARTIRE DOPO LE DATE FISSATE DEVE PROVVEDERE A TROVARE UNA
SISTEMAZIONE. CHI NON NECESSITA DI ALLOGGIO, DEVE COMUNICARLO IL PRIMA POSSIBILE.
Associazione Culturale Padus-Araxes | Venezia, Italia |info@padus-araxes.com |+39 3791330687
Dopo l’accettazione, si dovrà versare :
– € 950,00 come PRIMO ANTICIPO ENTRO IL 30 APRILE tramite bonifico bancario.
– € 600,00 SECONDO ANTICIPO ENTRO IL 06 GIUGNO tramite bonifico bancario
– Il saldo si verserà con bonifico bancario entro il 1 0 L U G L I O, oppure il giorno dell’arrivo
in contanti PENA NON ACCEDERE ALL’ALLOGGIO NÉ PARTECIPARE AL CORSO.
Le somme versate NON SARANNO RESTITUITE, ECCETTO NEI CASI DI
MALATTIA CERTIFICATA CON CERTIFICATO MEDICO.
Si contatti la segreteria per le coordinate bancarie cui fare il bonifico (info@padus-araxes.com).
Eventuali commissioni bancarie sono carico del partecipante.
NON INCLUSI:
✓ PASTI GIORNALIERI.
✓ “CARTA VENEZIA UNICA” (titolo di viaggio mensile, per usufruire di un forte sconto sui trasporti.
Si prenda nota che il biglietto intero, SENZA AGEVOLAZIONE CARTA UNICA, costa € 9,50* per
persona, per singola corsa.
*soggetto a possibili aumenti per l’anno 2025
Per qualsiasi INFORMAZIONE, inviare una E-Mail a: info@padus-araxes.com, mettendo in cc:
benedettacon@gmail.com e zkybhs@gmail.com.
Nei casi urgenti, si può chiamare il martedì e giovedì mattina, dalle 10.30 alle 13.00 al cell.
+393791330687. In caso di mancata risposta, mandare un messaggio WhatsApp, indicando il nome
e un numero di telefono raggiungibile tramite WhatsApp e si risponderà.
L’Associazione non è responsabile per eventuali errori di stampa.

ROMA – 29 aprile 2025 – Cerimonia di commemorazione del Genocidio Armeno.

LA CERIMONIA DI COMMEMORAZIONE DEL 110° ANNIVERSARIO DEL GENOCIDIO ARMENO SARA’ CELEBRATA IL PROSSIMO 29 APRILE 2025
La cerimonia di commemorazione del 110° anniversario del genocidio armeno che era stata annullata a seguito del decesso di Papa Francesco e della proclamazione di cinque giornate di lutto nazionale da parte del Consiglio dei Ministri sarà celebrata il prossimo martedì 29 aprile 2025 alle ore 19,15 sempre in P.zza Lorenzini a Roma in presenza delle Istituzioni Capitoline, dei rappresentanti della Chiesa Armena e degli Ambasciatori armeni presso il Quirinale e la Santa Sede.
La presente vale anche a titolo di invito.

 

 

Cerimonia di commemorazione

del 110° anniversario del genocidio armeno

alla presenza dei Responsabili delle Chiese Armene,

delle rappresentanze diplomatiche della Repubblica di Armenia

presso il Quirinale e presso la Santa Sede,

oltre ad esponenti del mondo politico, diplomatico, ecclesiastico e della società civile.

Mercoledì 29 aprile alle ore 19,15

presso il

“Giardino Genocidio degli Armeni”

Piazza Lorenzini (Portuense)

Il 24 aprile è la Giornata della Memoria del popolo armeno in cui si ricorda

 l’inizio di uno dei crimini più atroci contro l’umanità che fu definito

”Il primo genocidio del XX Secolo”

 

A 110 anni da quel crimine, saremo insieme,

per condannare ogni violenza

e ribadire il nostro “NO” alle guerre e al negazionismo

e il nostro “SI” al rispetto dei diritti fondamentali

di ogni essere umano.

Anche il Comune di Trevignano Romano ha riconosciuto il genocidio armeno

Il Comune di Trevignano Romano, nell’ambito del proprio impegno per la promozione dei diritti umani e della memoria storica, intende contribuire attivamente alla sensibilizzazione della cittadinanza su eventi che hanno profondamente segnato il Novecento.
All’unanimità, il Consiglio Comunale ha riconosciuto ufficialmente il genocidio armeno quale uno dei più gravi crimini contro l’umanità del XX secolo, esprimendo piena solidarietà alla comunità armena.

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UN’ITALIANA ALLA CORTE DI ALIYEV?

UN’ITALIANA ALLA CORTE DI ALIYEV?

Apprendiamo dalla stampa azera che una ricercatrice italiana, Valentina Chabert, da tempo in stretto contatto con il regime di Aliyev, avrebbe partecipato a un evento organizzato dalla fantomatica comunità dell’”Azerbaigian occidentale” e che in tale occasione sarebbe stata insignita addirittura di un “certificato di iscrizione onoraria”.

Con l’espressione “Azerbaigian occidentale” Baku si riferisce all’Armenia: le dichiarazioni che con sempre maggiore frequenza arrivano dalla capitale azera non fanno riferimento a un (improbabile) ritorno di sfollati azeri ma suonano come una minaccia di conquista del territorio sovrano armeno: il sud (Syunik e Vayots Dzor e tutta la parte a est del lago Sevan, non senza rivendicazioni sulla capitale Yerevan (Irivan per gli azeri).

Quindi risulta imbarazzante sapere (se le notizie fossero corrette) che una cittadina italiana si sia mescolata a un’organizzazione che costituisce una concreta minaccia (per ora solo verbale) all’integrità territoriale dell’Armenia e che, di conseguenza, condividerebbe (implicitamente o esplicitamente) certi proclami provenienti dal regime azero.

Tra l’altro, come risulta da un articolo recentemente pubblicato dal magazine armeno “Aliq Media” (il link sul nostro sito rimanda alla traduzione in italiano) la Chabert si sarebbe presentata (condizionale d’obbligo) agli eventi in qualità di rappresentante di istituzioni universitarie (La Sapienza di Roma) con le quali collabora e si sarebbe spacciata (altro condizionale d’obbligo) per una giornalista pur non essendo tale, (Sull’Albo ufficiale il suo nome a oggi non figura).

A tal riguardo ci siamo sentiti nel dovere di inoltrare un quesito al Rettore della Sapienza per conoscere la posizione dell’Università riguardo all’accaduto reputando il caso di una gravità che sfiorerebbe l’incidente diplomatico.

Consiglio per la Comunità armena di Roma

www.comunitaarmena.it

Comunicato stampa – L’Armenia tra le destinazioni Best in Travel 2025 di Lonely Planet

L’Armenia figura tra le 30 migliori destinazioni da visitare nel 2025 selezionate da Lonely Planet a livello globale, insieme alle tendenze emergenti nel mondo dei viaggi

23 ottobre 2024 – Lonely Planet, uno dei principali brand mondiali nel settore dei media di viaggio, annuncia il rilascio del tanto atteso Best in Travel 2025 – le previsioni degli esperti Lonely Planet su dove viaggiare nel prossimo anno. L’Armenia ha guadagnato un prestigioso posto tra le migliori destinazioni 2025, celebrata per i suoi spettacolari paesaggi, la vibrante cultura e le esperienze indimenticabili. Una destinazione facilmente raggiungibile dall’Italia grazie ai voli diretti da Milano, Roma e Venezia.

“Siamo onorati di essere riconosciuti da Lonely Planet come una delle mete imperdibili per il 2025”, ha dichiarato Susanna Hakobyan, direttore ad interim del Tourism Committee dell’Armenia. “Questo riconoscimento mette in luce il fascino unico, la storia e l’ospitalità che rendono l’Armenia speciale. Che si tratti delle nostre città animate, della campagna pittoresca o delle tradizioni locali, qui c’è qualcosa da scoprire per ogni tipo di viaggiatore. Non vediamo l’ora di accogliere visitatori da tutto il mondo per esplorare percorsi meno noti. Non a caso, The Hidden Track è il nostro slogan.”

L’Armenia, incastonata nella regione del Caucaso, è una terra di paesaggi affascinanti, ricca di storia e rinomata per la sua calorosa accoglienza. Questo gioiello nascosto offre una vasta gamma di esperienze uniche, fondendo meraviglie naturali con tesori antichi, attività moderne e delizie culinarie. Dalla vivace capitale Yerevan, sede di monumenti come il Complesso Cascade e il Matenadaran, alle acque scintillanti del Lago Sevan, l’Armenia ha qualcosa da offrire a tutti. Gli appassionati di storia rimarranno incantati da siti come il Monastero di Geghard, patrimonio dell’UNESCO, scavato nella roccia, o il Monastero di Tatev, che si erge scenograficamente sopra la Gola del Vorotan.

Gli amanti della natura possono esplorare paesaggi diversificati, dalle foreste verdi e lussureggianti del Parco Nazionale di Dilijan alle falesie rosse della regione di Vayots Dzor, offrendo avventure emozionanti come escursionismo, arrampicata su roccia o persino rafting lungo il fiume Debed. In inverno, i paesaggi si trasformano in un incantevole paese delle meraviglie, dove i visitatori possono divertirsi a sciare, fare escursioni con le ciaspole tra panorami tranquilli o rilassarsi in sorgenti termali naturali, rendendo l’Armenia una destinazione perfetta per tutto l’anno.

La gastronomia è sicuramente da non perdere; dal gustare piatti tradizionali come il tolma e il pane lavash all’esplorazione dell’antica eredità vinicola, l’Armenia promette un indimenticabile mix di cultura, bellezza e avventura.

Il Best in Travel 2025 presenta 30 destinazioni straordinarie tra paesi, città e regioni di tutto il mondo, insieme a dieci tendenze emergenti nel settore dei viaggi. Ogni anno, la selezione delle destinazioni del Best in Travel parte dalle nomination della vasta comunità di collaboratori di Lonely Planet, che comprende dipendenti, autori e partner editoriali di tutto il mondo. Ogni meta viene scelta per la sua attualità, le esperienze uniche e l’effetto “wow”, con un focus su destinazioni che dimostrano un impegno verso la sostenibilità nei viaggi.

“Best in Travel 2025 è l’ultima edizione della lettera d’amore annuale di Lonely Planet al mondo. Consapevoli delle nostre responsabilità e dell’impatto come viaggiatori, siamo orgogliosi delle destinazioni, dei viaggi e delle esperienze qui presentate e siamo entusiasti di condividere l’esperienza locale e gli approfondimenti che sono al cuore di queste raccomandazioni”, ha dichiarato Nitya Chambers, Senior Vice President, Contenuti e Direttore Esecutivo di Lonely Planet. “Ovunque tu sia nel mondo, siamo fiduciosi che Best in Travel offrirà nuova ispirazione per l’anno a venire.”

www.lonelyplanetitalia.it/best-in-travel

Photo gallery Armenia

Per informazioni:

Nadia Pasqual

Media Relations & PR Italia

Armenia Tourism Committee

+39 349 2131565

nadia.pasqual@markpr.it

E’ venuta a mancare una delle più grandi sostenitrici della Causa Armena Siobhan Nash-Marshall,

E’ venuta a mancare una delle più grandi sostenitrici della Causa Armena
Siobhan Nash-Marshall, professoressa di Filosofia al Manhattan ville College
Il Consiglio per la comunità armena di Roma piange la dipartita di una delle più grandi sostenitrici e attiviste della causa armena. E’ venuta a mancare a News York Siobhan Nash-Marshall, professoressa di Filosofia al Manhattan ville College, che avevamo avuto la fortuna e l’onore di incontrare lo scorso 19 novembre a Roma in occasione dell’evento dedicato ai 20 anni della Masseria delle Allodole svoltosi preso la Camera dei Deputati in onore di Antonia Arslan di cui Siobhan era intima amica e avevano realizzato insieme vari progetto di cui uno dedicato ai giovani dell’Artsakh.
Il Consiglio per la comunità armena porge le sue condoglianze ai famigliari e agli amici di Siobhan e a tutti coloro che l’hanno conosciuta e le hanno voluto bene.
Ci mancherai. Ci mancherà il tuo genio e la tua creatività.
Ciao Siobhan.

COP29 – APPELLO PARLAMENTARE BIPARTISAN PER IL RILASCIO DEI PRIGIONIERI ARMENI

Appello Parlamentare

Premesso che dall’11 al 22 novembre 2024 l’Azerbaigian ospiterà COP29, conferenza delle Nazioni Unite sul cambiamento climatico;

Considerato che l’Italia ha ottimi rapporti commerciali e politici con Baku e intrattiene una proficua collaborazione anche nel campo energetico, il che ci posiziona fra i primissimi partner europei dell’Azerbaigian;

Valutato che è interesse dell’Italia che l’area sud caucasica sia pacificamente stabilizzata e pertanto vengano incoraggiate tutte le azioni che promuovano un aumento di fiducia tra Armenia e Azerbaigian e la firma di un definitivo accordo di pace;

Preso atto che, dopo i recenti conflitti, risultano ancora trattenuti, con differenti motivazioni, a Baku, 23 prigionieri di guerra armeni e altri detenuti le cui famiglie attendono da tempo il ritorno a casa;

Considerato che il loro rilascio rappresenterebbe un segnale positivo nelle relazioni fra i due Paesi e avrebbe ulteriori positive ricadute su tutta l’area regionale e sulla stessa COP29;

i sottoscritti, deputati e senatori della repubblica italiana chiedono al Governo

• di sensibilizzare il partner azero affinché in concomitanza con l’evento COP29 proceda, quale gesto di buona volontà e in segno di amicizia con l’Italia, alla liberazione di tutti i prigionieri e detenuti armeni;

• di curare, qualora necessario anche con mezzi propri, il ritorno a casa degli stessi;

di comunicare ad Armenia e Azerbaigian l’impegno dell’Italia finalizzato al raggiungimento di un accordo definitivo di pace nella regione.

On. Alessandro Battilocchio -FI
On. Brando Benifei- PD Eurodeputato
On. Deborah Bergamini- FI
On. Simone Billi- Lega
Sen. Stefano Borghesi-Lega
Sen. Susanna Camusso-PD
On. Andrea Casu- PD
On. Giulio Centemero- Lega
Sen. Gian Marco Centinaio – Lega
On. Alessandro Colucci- Noi moderati
Sen. Andrea De Priamo- FdI
On. Gianmauro Dell’Olio- 5 Stelle
On. Benedetto Della Vedova – + Europa
Sen. Graziano Delrio – PD
Sen. Gabriella di Girolamo – 5 Stelle
On. Piero Fassino- PD
Sen. Aurora Floridia- Alleanza Verdi e Sinistra
On. Paolo Formentini- Lega
Sen. Mariastella Gelmini- Gruppo Civici d’Italia – UDC- Noi moderati
On. Giorgio Lovecchio- FI
On. Lorenzo Malagola- FdI
On. Stefano Maullu- FdI
Sen. Roberto Menia- FdI
Sen. Elena Murelli- Lega
Sen. Luigi Nave- 5 Stelle
On. Federica Onori- Azione
On. Andrea Orsini- FI
On. Andrea Pellicini- FdI
On. Catia Polidori- FI
On. Emanuele Pozzoli- FdI
On. Erik Pretto – Lega
Sen.    Tatjana Rojc – PD
On. Massimiliano Salini- FI Eurodeputato
Sen. Ivan Scalfarotto – Italia Viva
Sen. Filippo Sensi – PD
Sen. Luigi Spagnolli- Gruppo Per le Autonomie
Sen. Francesco Verducci- PD
Sen. Sandra Zampa – PD
On. Gianpiero Zinzi – Lega

Tsitsernakaberd, la Fortezza delle Rondini (Sienapost 07.10.24)

Testimonianza del martirio armeno, le cui vittime vengono ancora quantificate con approssimazione di centinaia di migliaia

Sabato ho partecipato alla splendida iniziativa di Diario Balcanico, durante la quale sono stati proiettati due film del regista bosniaco Ado Hasanovic. In un’altra parte di questo giornale, il Direttore ha già parlato dell’evento. A me, la storia di questo genocidio ha riportato alla mente una giornata trascorsa a Yerevan, teatro di un altro genocidio che non si può nominare. Vi racconto la storia di quel giorno, sperando di invogliare qualcuno a visitare queste bellissime e martoriate terre.

Un giorno a Yerevan. Tsitsernakaberd, la Fortezza delle Rondini

Il mattino è carico di grandi aspettative. Mi preparo per la partenza verso Yerevan; devo ancora fare i bagagli, e l’aereo di mezzanotte sembra ancora così lontano. Lavoro da casa, ma le ore non passano. Cerco di risolvere problemi che non riuscirò a completare, e persino le cose più semplici si complicano. È una battaglia. Mi difendo strenuamente: il telefono mi assale, la tastiera del computer sembra di piombo, con i tasti incollati tra loro, non rispondono. Cerco di uscire dal gorgo dell’ordinario, annaspo, e poi la vedo lì, sul pavimento: la mia fedele, indistruttibile Ortlieb, con la bocca spalancata che mi attende. Afferro un po’ di biancheria, qualche cambio. Quando la vedo satolla, tiro la cerniera: la pesante tela impermeabile si sigilla, e l’aria esce in un soffio, simile a un respiro sollevato. Prendo il lucchetto, la chiudo, e lo schiocco rassicurante del metallo sancisce l’inizio del viaggio.

Sul sedile dell’A320 mi abbandono a un sonno profondo. Al risveglio, dopo quattro ore, il collo, storto dalla posizione innaturale, mi duole, le ginocchia bruciano e i piedi gonfi aderiscono alle scarpe come guanti. Yerevan scorre sotto le ali dell’aereo. Atterriamo, recupero i bagagli. Qui è già giorno inoltrato, tre ore avanti a noi. Mi avvio all’uscita e vengo circondato da decine di trasportatori abusivi che mi tirano per la maglia, ognuno cerca di accaparrarsi un cliente. Ne scelgo uno a caso, con poco raziocinio, solo perché ha una faccia simpatica.

Deposito la borsa in hotel, faccio una doccia e mi incammino per Yerevan. La città appare confortevole, sembra metterti a tuo agio. Il centro è a pochi isolati da dove alloggio. Un prete sull’uscio di una chiesa, in un perfetto italiano, mi chiede da dove vengo e mi invita alla messa. Sembrava cercare proseliti, lo ringrazio e declino l’invito stringendogli la mano.
Tamanyan Street è sorprendente. Hanno costruito un museo di arte contemporanea all’aperto lungo l’alberato viale. Ogni angolo è un piacere per gli occhi: la “Mujer Reclinada” di Botero, una donna dalle generose forme che, alla maniera dell’artista, rappresenta la sensualità in modo esagerato, ti accoglie morbidamente. Poco più in là, il “Guerrero”, un corpulento omaccione con l’elmo, sembra farle da guardia. Piccoli locali nascosti dagli alberi invitano a sederti. Affronto la grande scalinata di marmo alla fine della via: l’arte armena di scolpire la pietra è evidente a ogni passo lungo la salita.

Dalla cima della collina, la vista spazia su una moderna città: ordinati palazzi si disperdono nella valle e, sullo sfondo, un po’ nascosto dalle nubi, l’Ararat, la montagna cara agli Armeni. Le strade sono progettate per puntare al colosso di pietra, strappato a questa nazione dai Turchi, insieme all’anima e alle vite di migliaia di persone. Questa sera, anche se sarò distrutto, voglio visitare il memoriale del genocidio.

Per ridiscendere la Cascade, l’enorme scalinata di pietra, passo sotto la struttura, all’interno c’è il Centro per le Arti Cafesjian, percorrendo una lunga scala mobile che dà sollievo alle mie gambe. Il mecenate Gerard L. Cafesjian, nato in America ma di origine armena, ha raccolto e donato alla città opere messe assieme in una vita. Ad ogni sosta del percorso mi perdo tra le opere di artisti contemporanei. La gente passeggia tra le sale, sorride: sembra un buon inizio, un sereno viatico per il viaggio che farò in questa regione del mondo. Le sale sono piene di fantastiche opere di Jaume Plensa, François-Xavier Lalanne, Peter Woytuk, Barry Flanagan, David Breuer-Weil, Maylee Christie. Di alcuni artisti non conoscevo nemmeno il nome, ma devo dire che tutto è estremamente piacevole.

Percorrendo una strada laterale, vedo una ragazza in un piccolo laboratorio, piegata su una grande pietra squadrata. Cesella, bulina, disegna curve e figure; con una pompetta toglie la polvere, ha un’aria concentrata. Mi fermo ad osservare la grossa bruna arenaria su cui lavora. La lastra ha una grana fine. Le chiedo se posso fare una foto, e lei risponde con un sorriso. Mantiene viva la millenaria tradizione delle khachkar, le grandi lastre scolpite che si trovano in ogni angolo di questo paese. Potrei guardarla per ore, ma voglio ancora visitare il Mercato degli Artisti, in uno spazio ampio alla fine di un viale alberato. Durante il weekend, espongono le loro opere, ma oggi le bancarelle sono piene di paccottiglia di dubbio gusto e cimeli di ogni tipo: vecchie macchine fotografiche, spille con i simboli della Madre Russia, monete, oggetti di archeologia. Mi perdo tra i banchi, ogni metro offre qualcosa di curioso.

Guardo l’ora: è già tardi. Voglio dedicare il pomeriggio al Tsitsernakaberd, la fortezza delle rondini, il memoriale del genocidio, che non si può nominare.

Per scrivere questa nota, ho dovuto attendere la sera, che le emozioni si acquietassero, che la mente ritrovasse raziocinio. Camminare sul grigio tufo del Tsitsernakaberd e uscirne con il cuore indenne è impossibile. Conoscevo la storia del genocidio armeno, ma con colpevole disattenzione l’avevo relegata in un angolo remoto della memoria, un luogo dove si ripongono gli orrori, ciò che di più doloroso l’animo allontana per non annichilirsi nel raccapriccio.

Su un cartello ho letto, con incredibile insofferenza, una disquisizione tra storici che cercavano di definire il numero dei morti: 1,2 milioni, 1,7 milioni, forse più probabile 1,5 milioni. Numeri senza senso, vite spezzate, squartate, fatte morire volutamente in marce estenuanti verso un luogo senza domani. Fermarsi a riflettere, per non dimenticare, è l’unica cosa che posso fare, accarezzando la pietra come unico piccolo gesto di compassione.

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The Hidden Track -Armenia pronta ad accogliere la Conferenza globale sul turismo del vino delle Nazioni Unite