Cronache da una parte di mondo in cui c’è più voglia di pace che di guerra (Huffington Post 02.06.25)

Nel Caucaso, Armenia e Azerbaigian provano a chiudere la contesa sul Nagorno-Karabach e altri confini contesi. La prima si dice pronta a firmare la pace, il secondo vuole altre garanzie. Ma intanto le armi tacciono. Dettagli su trattative di buona volontà

“Navigando l’ignoto”. Due parole, ben scelte, possono spiegare tante cose meglio di un lungo discorso. Nel Caucaso qualcosa si muove, anche se non è ancora chiaro in che direzione e il governo armeno ha sintetizzato efficacemente in quel titolo di due parole il motivo conduttore della grande conferenza internazionale promossa a Yerevan la settimana scorsa.

Le due guerre in atto alle porte di casa nostra, in Ucraina e a Gaza, con il loro pesantissimo bilancio di vittime e distruzioni e la difficoltà di far tacere le armi, non devono far dimenticare altri conflitti, in corso o congelati.

 

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