Non ti scordar di me: il genocidio armeno tra memoria e presente (Leggo 07.05.25)
Per non dimenticare
Il “Metz Yeghern”, il genocidio del 1915, non è infatti un evento chiuso nei libri di storia, le sue ombre si proiettano ancora oggi sul Caucaso meridionale dove il popolo armeno affronta nuove forme di precarietà, isolamento e violenza. Il conflitto nel Nagorno-Karabakh, l’esodo forzato di decine di migliaia di persone, l’indifferenza diplomatica e mediatica di fronte a un’intera popolazione costretta all’abbandono, sono ferite attuali che parlano la stessa lingua del passato: quella dell’espulsione, del silenzio, della cancellazione.
A queste riflessioni si affianca il libro Non ti scordar di me di Vittorio Robiati Bendaud, recentemente pubblicato da Liberilibri.
Il volume ricostruisce e analizza le radici storiche del genocidio armeno, denunciando il persistente negazionismo di Stato in Turchia e in Azerbaijan, e la complicità passiva o attiva di parte del mondo occidentale. Un contributo documentato e appassionato sulla memoria, l’identità e la giustizia.
Genocidio armeni, Nordio: “Un catalogo buio di omissioni”