Settimana della cultura armena: il filo narrativo di Maria Carmela Mugnano a Chieti (Termolionline 07.07.25)

TERMOLI. Dall’ 8 al 13 luglio si svolgerà presso il Teatro Marrucino di Chieti la Settimana della Cultura Armena, che vede la collaborazione del Teatro con l’Università degli Studi “Gabriele d’Annunzio” di Chieti-Pescara e la National University of Architecture and Construction of Armenia (NUACA), presente con una delegazione.

La settimana, nel segno  di un importante e prezioso  scambio culturale italo-armeno, si prefigura ricca di eventi artistici :   concerti,  spettacoli di  teatro,  danza,  poesia,  appuntamenti con le tradizioni e la letteratura  armene,  e di conferenze tematiche e incontri. Nel vasto programma settimanale, due eventi in locandina,  il 10 e il 12 luglio, avranno un’impronta termolese,  quella della prof.ssa Marcella Stumpo in  “Storia di un amore mai finito : Charles Aznavour e la sua Armenia” e quella della scrittrice Maria Carmela Mugnano in “ I quaranta giorni del Mussa Dagh” .

Maria Carmela Mugnano curerà il filo narrativo che attraverserà pagine significative del libro capolavoro di Franz Werfel “I quaranta giorni del Mussa Dagh”, che verranno lette dagli allievi del corso di lettura espressiva della Scuola di recitazione del Teatro Marrucino, con la regia di Giuliana Antenucci.

Il libro, pubblicato nel 1933, racconta in maniera   romanzata un grandioso episodio di resistenza armena, in cui i cinquemila abitanti di sette villaggi, per  sfuggire al tragico destino delle deportazioni, si rifugiano sul Mussa Dagh, il Monte di Mosè, che da sempre è la maestosa e familiare  presenza che fa da sfondo alla loro vita. È un  popolo di contadini, pastori, artigiani, in fuga disperata, che riesce a risorgere con fede affrontando,  per oltre quaranta giorni nell’ estate del 1915,  intemperie, malattie, violenze, sabotaggi, divisioni, tragica fame… ma tenendo  testa  valorosamente ai  poderosi attacchi dell’esercito ottomano. Un popolo che ha scritto una  pagina  eroica e significativa della Storia umana, che trasporta direttamente il lettore nell’accampamento armeno sull’altopiano del Mussa Dagh.

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