Dalle finestre dell’hotel più famoso della Siria, un secolo di storia mediorientale, torna il libreria il libro di Tosatti-Amabile (Il Messaggero 07.07.25)
Le vicende di tre generazioni di una famiglia di albergatori e un secolo di storia, visti dalle finestre del più noto albergo del Medioriente dove soggiornarono anche Lawrence d’Arabia e Agata Christie, l’Hotel Baron’s di Aleppo, si dipanano dai tempi del terrificante genocidio armeno fino alla Siria di Assad. Torna il libreria la riedizione de “I baroni di Aleppo” scritto da Flavia Amabile e Marco Tosatti (Marlin editore, collana Vulcano). Una storia di straordinaria attualità, alla luce dei conflitti che stanno tormentando il mondo, a partire da quell’area geografica attraversata, amata, conosciuta e analizzata con precisione e lucidità dagli autori.
E’ il racconto della storia del Medio Oriente dall’inizio del Novecento a oggi attraverso le vicende di una ricca famiglia armena e del suo albergo fondato ad Aleppo, in Siria (ma all’epoca parte dell’impero Ottomano) nel 1911 e frequentato anche dall’intellighenzia europea.
Il libro ha inizio in Anatolia nella seconda metà dell’Ottocento quando l’impero ottomano stava preparando il genocidio di due milioni di cristiani armeni sterminati dai turchi. E armeni sono i Mazloumian che, per sfuggire alla strage che stava per abbattersi sul loro popolo, lasciano la casa e la terra che dava loro da vivere e arrivano ad Aleppo. Hanno soltanto un carretto, alcuni bauli e tanta voglia di lavorare.
È qui che Krikor, il patriarca, ha l’intuizione che cambierà la vita della famiglia: fonderà il primo albergo della regione. Non poteva scegliere momento e luogo migliore: l’anno seguente il treno Orient-Express arriva in città, Aleppo diventa un crocevia ancora più strategico e il Baron’s è il quartier generale di ogni trama, di ogni intrigo, di ogni incontro di rilievo. Durante la prima guerra mondiale i Mazloumian riescono a nascondere nelle stanze del loro albergo il giornalista Aram Andonian e le prove del genocidio armeno, negli anni Trenta sulla terrazza Agatha Christie scrive Assassinio sull’Orient Express. Il declino ha inizio dopo la seconda guerra mondiale quando, terminato il controllo francese, la Siria si incammina lungo un tormentato percorso che nel 1966 viene interrotto da un colpo di stato. Il Baron’s viene nazionalizzato e la famiglia conduce una lunga battaglia contro lo Stato per riprenderne il controllo. Armen, l’ultimo Mazloumian, fa quello che può per tenere aperto l’albergo ma nel 2012 scoppia la guerra civile e Aleppo finisce sotto le bombe.
Flavia Amabile e Marco Tosatti, gli autori, hanno commentato quanto sia difficile immaginare adesso che la Siria è stata per secoli un luogo di incontro tra culture e religioni diverse.
“L’idea di questo libro nacque per puro caso, una sera, sulla terrazza dell’Hotel Baron. Eravamo gli unici due clienti stranieri. Il proprietario, Armen Mazloumian, ci narrò la storia della sua famiglia e dell’hotel. Sembrava una fiction, ma era tutto vero;una catena di fatti personaggi, drammi e avventure che si dipanavano all’ombra della Cittadella di Aleppo, una delle città più antiche del mondo. Decidemmo, lì per lì, che non avremmo permesso che quel tesoro restasse nascosto, o perso per sempre.
