Armenia-Azerbaigian: i ministeri degli Esteri pubblicano il testo completo dell’accordo di pace (Agenzia Nova 11.08.25)

Armenia e Azerbaigian hanno reso pubblico il testo integrale dell’Accordo per l’instaurazione della pace e delle relazioni interstatali” firmato l’8 agosto a Washington, nel quale i due Paesi si impegnano a porre fine a decenni di ostilità e a stabilire relazioni bilaterali fondate sul rispetto reciproco della sovranità e dell’integrità territoriale. Il documento afferma che “i confini tra le ex Repubbliche Socialiste Sovietiche dell’Unione sovietica sono diventati i confini internazionali dei rispettivi stati indipendenti e sono stati riconosciuti come tali dalla comunità internazionale” e sancisce che le Parti “non hanno rivendicazioni territoriali reciproche e non avanzeranno tali rivendicazioni in futuro”. Viene inoltre stabilito l’impegno a “non intraprendere alcuna azione, compresa la pianificazione, la preparazione, l’incoraggiamento e il sostegno di tali azioni, che miri allo smembramento o al danneggiamento, in tutto o in parte, dell’integrità territoriale o dell’unità politica dell’altra Parte”. Entrambi i Paesi si obbligano ad “astenersi, nei loro rapporti reciproci, dalla minaccia o dall’uso della forza” e a non consentire a terzi di utilizzare i propri territori “per l’uso della forza incompatibile con la Carta delle Nazioni Unite”, impegnandosi anche a “non interferire reciprocamente negli affari interni”.

Il testo prevede che entro un numero imprecisato di “giorni dallo scambio di notifiche” sul completamento delle procedure interne di ratifica, le Parti “stabiliranno relazioni diplomatiche” secondo le Convenzioni di Vienna e avvieranno negoziati per “concludere un accordo sulla delimitazione e demarcazione del confine di Stato”. In attesa di questo passaggio, si impegnano a non schierare “forze di terze parti lungo il loro confine comune” e a mettere in atto “misure di sicurezza e di rafforzamento della fiducia concordate”. L’accordo contiene anche una clausola congiunta per “condannare e combattere l’intolleranza, l’odio e la discriminazione razziale, il separatismo, l’estremismo violento e il terrorismo in tutte le loro manifestazioni”, e per affrontare “i casi di persone scomparse e di sparizioni forzate” nei conflitti precedenti, inclusa la restituzione delle salme e indagini appropriate “come mezzo di riconciliazione e rafforzamento della fiducia”.

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