Terra Santa: Patriarchi e Capi delle Chiese, “ingiusto il pignoramento contro il Patriarcato armeno” (SIR 27.09.25)

I Patriarchi e i Capi delle Chiese di Gerusalemme rinnovano la loro condanna per l’ingiusta udienza di pignoramento, fissata per il 29 settembre, contro il Patriarcato armeno, sollecitando un intervento immediato delle autorità israeliane. In una nota, i leader cristiani richiamano una precedente dichiarazione di solidarietà del 19 febbraio 2025 verso il Patriarcato armeno ortodosso di Gerusalemme, chiamato dalla Municipalità di Gerusalemme a saldare alcune tasse (Arnona), un debito definito “non verificato ed esorbitante”. Per i leader cristiani, “le azioni intraprese contro il Patriarcato armeno sono legalmente dubbie e moralmente inaccettabili”. L’udienza di febbraio venne poi annullata “nella speranza – ricordano i capi religiosi cristiani – che si avviasse un dialogo con il governo sulla questione per raggiungere una soluzione equa”. Ora la nuova udienza del 29 settembre “riporta la minaccia di un pignoramento ingiusto sui beni di proprietà del Patriarcato armeno esattamente allo stesso punto in cui si trovava quando abbiamo rilasciato la nostra dichiarazione sette mesi fa”. Alla luce di questo sviluppo, “continuiamo a sostenere uniti il Patriarcato armeno nel suo appello affinché le autorità avviino negoziati in buona fede”. “Ci uniamo inoltre al Patriarcato armeno nell’invitare gli uffici del Primo ministro e del ministro degli Esteri a intervenire, sollecitando le autorità competenti a sospendere i procedimenti legali in corso e a garantire che qualsiasi ulteriore deliberazione in merito venga deferita alle sedi appropriate. Solo così – concludono i capi cristiani – crediamo, i diritti del Patriarcato armeno potranno essere debitamente tutelati, insieme a quelli di tutte le altre comunità cristiane in Terra Santa”.