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Roma Sinfonietta presenta due lavori del compositore svizzero armeno Haig Vartan (Avantionline 02.10.25)

2 Ottobre 2025/in Rassegna Stampa /da adminwp
Roma Sinfonietta presenta al Teatro Palladium (mercoledì 8 ottobre alle 19.00) un concerto dedicato a Haig Vartan, compositore svizzero di origine armena, che ha studiato composizione e pianoforte a Basilea, Budapest, Parigi, Sofia e Venezia. Appassionato di filosofia e storia, Vartan si ispira sia alla cultura europea sia alla tradizione e alla storia armene. All’incrocio di due mondi, la sua musica combina la razionalità occidentale con il misticismo orientale, sprigionando una forza spirituale che caratterizza tutta la sua opera.

Il concerto si apre con Les Chants grenats, composti da Vartan su un testo del drammaturgo svizzero Gérald Chevrolet, scomparso nel 2011, che affronta un tema drammaticamente attuale: come parlare di guerra e di violenza a un bambino? Vi si immagina che due genitori parlino a loro figlio della guerra, cercando di fargli capire la realtà di quello che viene spesso vissuto come qualcosa di lontano. Per colmare questa distanza tra realtà e percezione creano un gioco di ruolo, una messa in scena che usa la finzione per affrontare una realtà terribile. In questo tentativo di affrontare con un bambino un tema complesso come la guerra, musica e teatro si alleanoper esprimere emozioni profonde.

Cesare Scarton ne cura la “mise en espace”, con le scene e le luci di Andrea Tocchio e i “motion graphics” di Flaviano Pizzarti. Interpretano i due genitori il soprano Lucia Napoli e il baritono Patrizio La Placa: lei ha collaborato con direttori quali Riccardo Muti, J.E Gardiner, Christopher Hogwwod e Philippe Herrewege, esibendosi nei teatri e nelle sale da concerto d’Europa, America e Asia; lui ha iniziato a cantare come fanciullo cantore della Cappella Sistina, poi ha studiato con eccellenti maestri e avviato una brillante carriera, che l’ha già portato in molti dei principali teatri e festival italiani. Con loro suonano Sandro Pippa ai timpani, Alessandro Di Giulio alle percussioni e Fabio Silvestro al pianoforte.

Nella seconda parte del concerto sarà eseguito “L’ultimo canto di Saffo”, altra composizione di Vartan, questa volta basata su una poesia di Vittoria Aganoor, nata a Padova nel 1855 da madre italiana e padre armeno e morta nel 1910. “Come Saffo e Leopardi – scrive Vartan – Vittoria cerca la pace interiore, che trova nella natura. La presenta come un rifugio che le permette di bilanciare il peso della vita quotidiana. Come i filosofi greci, sembra trovare conforto nell’idea che la natura sia costante, al contrario degli umori volatili degli esseri umani. Sono rimasto sbalordito dalla bellezza e dalla sottile sensualità dei suoi testi. Quando lessi L’ ultimo canto di Saffo, la musica risuonò improvvisamente nella mia immaginazione, e così iniziai a lavorare sull’architettura dell’opera”.

La si ascolta ora dalla voce del soprano Giulia Peri, che ha esordito come giovanissima solista, collaborando con grandi direttori come Zubin Mehta e Myung-Whun Chung e spaziando tra generi musicali diversi, mostrando però una speciale passione per la musica contemporanea. Con lei suona un quartetto d’archi formato da eccellenti strumentisti quali Vincenzo Bolognese, Alessandro Marini, Lorenzo Rundo e Michele Chiapperino, a cui si aggiunge Sandro Pippa alle percussioni.

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