Cristiani Dimenticati: Persecuzioni e Uccisioni nel Nagorno Karabakh. Agostino Nobile. (Stilum Curiae 25.11.25)

Carissimi StilumCuriali, Agostino Nobile, che ringraziamo di cuore, offre alla vostra attenzione queste riflessioni sui cristiani di cui il mondo preferisce non occuparsi. Buona lettura e diffusione…

§§§

Cristiani dimenticati

Il 7 novembra 2025, Tucker Carlson intervista Narek Karapetyan sulle persecuzioni e uccisioni degli armeni cristiani nel Nagorno-Karabakh.

TC: […] Gli armeni sono famosi per avere successo negli affari e di essere coesi come comunità e sinceramente osservanti cristiani. Ma probabilmente sono famosi soprattutto per essere stati sterminati dai turchi ottomani alla fine della prima guerra mondiale [il primo genocidio fu tra 1894 e il 1896 ndt]. […] Si è trattato di un genocidio religioso e sono stati assassinati perché cristiani. Raccontaci.

Karapetyan: Alla fine del dominio dell’Impero Ottomano, dopo le guerre balcaniche, i turchi ottomani videro che alcuni paesi balcanici, come la Bulgaria e parte della Grecia, divennero indipendenti […] Successivamente, […] l’esercito ottomano arrivò in tutti i villaggi armeni dell’Impero Ottomano e pose due domande. La prima domanda era: ti convertirai all’Islam? Il 90,8% della popolazione armena dell’Impero Ottomano, ha rifiutato […]. La seconda domanda è stata, “se non vi convertite all’Islam, vi manderemo nel deserto di Deir ez-Zor ”. Sono circa 800 chilometri, 600 chilometri dagli altopiani armeni. Tutti gli uomini sono stati uccisi e tutte le donne sono state portate con i bambini nel deserto di Deir ez-Zor. Abbiamo perso il 70% della popolazione della nostra nazione perché tutti, un milione e mezzo di persone, hanno rifiutato la conversione.

TC: Vogliamo che tutti sappiano di questa storia, non solo del lato oscuro, ha anche un messaggio luminoso, che i cristiani nel 20° secolo sono andati nella via di Cristo e sono stati sacrificati. Ci auguriamo che tutto questo sacrificio porti i cristiani dei nostri giorni a una maggiore fede. […] Non ho capito perché da molti anni al Congresso si discute se possiamo chiamarlo genocidio.

[Il governo turco nega il genocidio che, tra l’altro, è confermato da giornalisti e politici europei e americani che si trovavano in Turchia, confermato da decine di foto. I governi USA non vogliono contraddire la Turchia perché fa parte della NATO. Un ulteriore motivo è legato alla posizione dello Stato di Israele, che non ha mai riconosciuto formalmente il genocidio armeno. La leadership israeliana e gli esponenti ebrei nel Congresso USA temono che tale riconoscimento possa attenuare l’eccezionalità della Shoah e ridurre il peso storico e morale che l’Olocausto esercita sul mondo cristiano o, se vogliamo, potrebbe attenuare i sensi di colpa – ndt].

TC: È un problema di etnia?

Karapetyan: Non c’erano problemi con l’etnia. […] Il 98%, dei cristiani armeni, a cui è stata posta questa domanda, ha risposto che non si convertirà all’Islam, e sono stati uccisi. Ciò definisce la cultura armena del 20° secolo, del 21° secolo. Siamo rimasti saldi nella nostra fede e siamo stati assassinati per questo. […] È la prima nazione che si è convertita al cristianesimo. Undici anni prima di Costantino […] E noi siamo la più antica nazione cristiana del mondo. Ecco perché la nostra chiesa e la nostra identità sono la stessa cosa. L’80% o il 70% della nostra identità deriva dai valori cristiani della nostra Chiesa.

TC: […] Nello stato della California, da cui sono originario, la comunità armena ha un enorme successo, ma è molto coesa. […] Negli ultimi 30 anni, l’Armenia è stata coinvolta in una serie di conflitti, in realtà in una guerra sporadica di lunga data con l’Azerbaigian, che è un paese islamico. Quanti armeni sono stati uccisi nell’ultima guerra? [terminata nel settembre 2023].

Karapetyan: Quasi 20.000 persone sono state uccise per aver difeso la popolazione cristiana del Nagorno- Karabakh. Alla fine della guerra la popolazione cristiana è stata costretta a scappare in Armenia. Ora, dopo 2.000 anni di vita in questa regione, nella regione del Nagorno-Karabakh non c’è nessun cristiano.

TC: Quello che non capisco è perché nessuno ha detto nulla mentre ciò accadeva e perché i leader cristiani in Occidente non hanno detto nulla mentre ciò accadeva?

Karapetyan: Penso che sia una questione politica. Abbiamo un rapporto molto stretto con la Grecia e con Cipro. Ma anche da lì il sostegno è stato solo con le parole, non con le azioni. So che l’aiuto della Turchia all’Azerbaigian, ha fatto si che molti paesi alleati con noi, volevano evitare scontri con paesi potenti come la Turchia. Questo è il problema che affrontiamo in tutta la nostra storia, perché la nazione armena è al centro di tre regioni musulmane come la Turchia, l’Azerbaigian e l’Iran. E sempre abbiamo avuto questa oppressione da parte degli imperi, come l’Impero Ottomano, l’Impero Qajar [Persianodal 1794 al 1925], e altri imperi. E l’unica cosa che ci ha fatto essere uniti e salvare la nostra cultura è stata la chiesa e l’educazione dataci dalla chiesa. Le scuole e le chiese sono state costruite in tutto il paese per educarci, per essere cristiani e per essere cristiani armeni.

TC: Ero e rimango confuso dal ruolo di Israele in questa guerra, in Azerbaigian, e la pulizia dei cristiani nel Nagono-Karabakh. […] Quindi Israele ha partecipato a questa guerra? La partecipazione di Israele è stata a sostegno dell’Azerbaigian con le armi? […] Ma tu conosci il problema? Quali armi?

Karapetyan: Droni, come aerei e altro. Non solo difesa, anche armi d’attacco.

TC: Questo è ciò che l’Azerbaigian riceve da Israele?

Karapetyan: Molti droni sono stati gestiti, come abbiamo letto sui media, da operatori di queste società di aziende israeliane.

TC: Quindi pensi che ci fossero operatori israeliani di droni?

Karapetyan: L’hanno detto molti media, era scritto su molti giornali.

TC: Ciò significherebbe che gli israeliani stavano uccidendo i cristiani in questa guerra con i dollari delle tasse statunitensi. Perché il settore della difesa israeliano è sostenuto miliardi e miliardi all’anno dagli Stati Uniti.

Karapetyan: Sai, la questione riguarda anche la politica. Israele sta ricevendo gas dall’Azerbaigian. […] Penso che il 70% di gasolio israeliano provenga dall’Azerbaigian e abbia una sorta di alleato economico [Domanda: se al posto dei cristiani, i perseguitati fossero stati ebrei, il governo israeliano avrebbe fornito supporto ed armi all’Azerbaigian?]

TC: […] Dal punto di vista americano, mi chiedo perché i miei soldi, i soldi dei contribuenti vengono utilizzati per uccidere i cristiani in tutto il mondo? Ripulire i cristiani dall’Iraq, ripulire i cristiani dal Nogorno.Karabakh, assassinare i cristiani armeni. Perché sto pagando per questo? È un problema. Un problema per me. Ora avete una pausa nei combattimenti con l’Azerbaigian, ma avete un Primo Ministro dell’Armenia che sembra intenzionato a distruggere il cristianesimo tradizionale e la chiesa. Dimmi di cosa si tratta.

Karapetyan: Negli ultimi due, tre anni, dopo aver perso la guerra, i cristiani di Nagorno-Karabakh si sono trasferiti in Armenia. Il nostro nuovo Primo Ministro ha deciso di avere un rapporto migliore con l’Azerbaigian. Un rapporto migliore con tutti è sempre il benvenuto dalla società armena. A noi va bene questo. Ma quello che sentiamo è che la Turchia e l’Azerbaigian hanno una missione per cambiare le narrazioni della Chiesa. Vogliono cambiare la narrazione della Chiesa per dimenticare la questione del genocidio, dimenticare la nostra storia. Il nostro Primo Ministro, sei mesi fa, ha iniziato ad attaccare la nostra Chiesa. Vuole cambiare la struttura della Chiesa armena che ha circa 1.700 anni di storia. È la principale istituzione del nostro paese. Il 90%, il 95% della nostra popolazione sono fedeli della Chiesa Apostolica Armena. Quando [il Primo Ministro] ha iniziato ad attaccare la chiesa, la nostra società è rimasta scioccata perché nessuno lo ha fatto prima di lui, neanche al tempo degli ottomani. Molte persone nella società armena erano contro di lui, ma non potevano dire nulla.

TC: Perché?

Karapetyan: Perché avevano paura di qualche oppressione da parte del governo. L’Armenia è un paese democratico. Penso che sia uno degli ultimi paesi democratici in questa regione. Negli ultimi 30 anni abbiamo le elezioni, abbiamo nuovi leader. Non è un paese autoritario. Ma questo Primo Ministro ogni anno sta diventando più autoritário. Ora, ha attaccato la chiesa. Ha portato in prigione tre arcivescovi.

TC: Ha messo gli arcivescovi in prigione?

Karapetyan: Sì. Uno degli arcivescovi è finito in prigione perché quattro anni fa in un’intervista, ha detto che questo Primo Ministro deve essere cambiato. Il secondo arcivescovo, perché tre anni fa o cinque anni fa ha protestato contro il Primo Ministro. Ma la parte influente della società armena, aveva paura di parlare di questo. […] L’unico uomo che ha iniziato a parlarne è stato mio zio, Samuel Karapetyan. È uno degli armeni più ricchi del mondo e il più grande filantropo armeno degli ultimi 15 anni. […] Ha fatto costruire tanti ospedali, asilo nido, scuole. […] Quando mio zio è venuto in Armenia, dopo la messa un giornalista è venuto da lui e gli ha detto: “Cosa ne pensi degli attacchi da parte del governo, degli attacchi contro la chiesa?” [Probabilmente, il giornalista era d’accordo con il PM, per incastrarlo.]

E mio zio rispose: “Cosa posso pensare se un piccolo gruppo di persone, dimenticando la nostra storia millenaria, dimentica la storia della nostra chiesa, e sta attaccando la chiesa armena e il nostro popolo armeno? Se il politico non gestirà la situazione, prenderemo parte alla gestione da soli, a modo nostro.” In tutto, parlò 37 secondi. […] Dopo 30 minuti di questa intervista, il nostro Primo Ministro ha postato su Facebook che questo filantropo deve chiudere la bocca. Dopo tre ore, ha inviato le forze speciali della polizia nella residenza di Samuel Karapetyan. Eravamo tutti scioccati. Le forze di polizia sono arrivate alla sua residenza senza l’ordine del giudice. […] Stava succedendo di tutto e le telecamere hanno mostrato tutto. [In Italia ne hanno parlato, se non sbaglio, una sola volta, senza dare troppa importanza e senza spiegare le motivazioni delle manifestazioni. In Vaticano non hanno accennato nemmeno ai 20mila armeni innocenti uccisi dai militari azeri, sostenuti da turchi e israeliani].

TC: Ma cosa è successo allora?

Karapetyan: I manifestanti sono venuti alla residenza di Samuel per difenderlo. Migliaia di persone sono venute a casa sua per difenderlo dalla polizia. Di solito quando arriva la polizia, ci vogliono cinque minuti per portare qualcuno alla stazione di polizia. Quel giorno erano passate14 ore. […] Poi mio zio ha deciso di recarsi lui stesso alla stazione di polizia per non provocare scontri tra poliziotti e manifestanti. Successivamente siamo stati arrestati anche mio padre, suo fratello ed io.

TC: Per cosa sei stato arrestato?

Karapetyan: Non lo so.

TC: Solo essere suo nipote?

Karapetyan: Solo essere lì, non lo so. Ricordo che eravamo alla stazione di polizia, alle 8:00, e stavano cercando una prova d’accusa. Ricordo che l’investigatore venne nella stanza e disse: Ho trovato l’accusa e poi l’altro ha detto: No, non funziona. Dopo hanno accusato mio zio di aver detto che il primo ministro doveva essere destituito. […]

TC: È ancora in galera?

Karapetyan: Si.

TC: Quindi questo Primo Ministro, che è chiaramente autoritario, per definizione, è contro la Chiesa. L’idea è quella di spezzare la schiena al cristianesimo ortodosso e al cristianesimo tradizionale in Armenia e di usare la polizia per farlo. Questo è popolare? Alla gente piace questo?

Karapetyan: È molto impopolare. Il 90% della popolazione è contraria. Il nostro popolo non capisce perché lo sta facendo. […]

TC: Ho notato che la moglie del Primo Ministro è stata intervistata e ha detto qualcosa secondo cui le donne nelle famiglie tradizionali sono tutte infelici.

Karapetyan: Sì. Vuole cambiare la società, con il potere. […]

TC: […] Ciò è accaduto in tutti i paesi dell’Occidente, con vari gradi di successo. Ma chi c’è dietro? Chi sta spingendo questo? Chi c’è dietro tutto ciò in ogni paese dell’Occidente?

Karapetyan: È una bella domanda. Sono le stesse persone che lo fanno in Armenia, lo fanno anche qui, immagino.

TC: […] Chi sostiene questo Primo Ministro?

Karapetyan: Pensiamo che riceva alcune informazioni dalla Turchia e dall’Azerbaigian, secondo cui è necessario cambiare la narrazione della Chiesa, per dimenticare il genocidio e avere un nuovo capo della Chiesa per andare a un accordo di pace tra Armenia e Azerbaigian. Sentiamo che vuole cambiare il capo della chiesa. Poi cambierà la narrazione della chiesa, per far dimenticare al nostro popolo tutto ciò che i nostri antenati hanno fatto per la nostra religione cristiana. […] Vogliono distruggere tutta la verità storica per essere in pace. Ma anche noi vogliamo essere in pace. Però. queste persone, un milione e mezzo di persone, sono state uccise. Sono stati uccisi per la loro fede. L’Impero ottomano deve accettarlo. I turchi e i turchi ottomani devono accettarlo, perché dopo di ciò vivremo in una regione più pacifica.

TC: Chiunque ti stia costringendo a mentire sulla storia è tuo nemico. E, naturalmente, lo scopo è sempre quello di mantenere il potere. Chi controlla la storia, il passato, controlla il futuro, naturalmente. Ecco perché Wikipedia esiste, per mentirci sul passato. Ultima domanda.[…] Quante chiese cristiane in Occidente hanno sostenuto il clero arrestato, hanno fatto pressione sul Primo Ministro armeno affinché smettesse di arrestare il clero cristiano? Quanto sostegno stai ricevendo dall’Occidente?

Karapetyan: Stiamo ottenendo sostegno dall’Occidente, dalle chiese. C’è un enorme sostegno e lo apprezziamo. Voglio dirti ancora una cosa. Perché queste persone sono coraggiose quando vanno contro le idee del governo. Mio zio, Samuel Karapetyan e il clero, potrebbero essere liberati domani se dicono che non difenderanno la chiesa.

TC: È sempre la stessa storia, no?

Karapetyan: Sì. Volevano confiscare le attività di mio zio in Armenia. Lo sa, ma nonostante questo vuole difendere la Chiesa. Sta continuando a difendere la chiesa.

TC: Queste sono le persone con cui dobbiamo imparare qualcosa perché è come nel XX secolo quando sterminarono i nostri antenati, furono sacrificati nell’Impero Ottomano per la loro religione. Sono orgoglioso di Samuel Karapetyan: può essere libero, può stare con i suoi affari, ma non lo fa per la sua religione, perché la religione e la fede contano. È importante. Come i primi cristiani del I secolo, che erano oppressi e combattevano per la loro religione. Questo è il caso che Samuel Karapetyan affronta ora. È stimolante da guardare e sconvolgente allo stesso tempo. Grazie per averci raccontato tutto questo. Troppo poche persone lo sanno, e non si tratta solo di Armenia, ovviamente. È una spinta globale contro questa religione specifica, contro Gesù.

Intervista il lingua originale: https://www.youtube.com/watch?v=rsSmQEJyO-g

A cura di A. Nobile

Vai al sito