ROMA – 06 marzo 2015 – Agop Manoukian Presenza armena in Italia: 1915-2000

L’ISTITUTO PER L’ORIENTE C. A. NALLINO

ha il piacere d’invitare la S.V. nei locali dell’Istituto,  venerdì 6 marzo 2015, alle ore 17,  alla presentazione del volume di

 Agop Manoukian  Presenza armena in Italia: 1915-2000

Il volume sarà presentato da

Enrico Ferri (Università Telematica Niccolò Cusano – Roma)

(La sede dell’Istituto si trova sulla diretta prosecuzione della strada del Teatro Parioli)

Istituto per l’Oriente Carlo Alfonso Nallino
via Alberto Caroncini, 19 (Secondo piano)
06-8084106 – 06-8080710 – 06-8079395 e-mail: ipocan@ipocan.it


 

Comunicato Stampa

VENERDI’ 6 MARZO, PRESENTAZIONE DEL LIBRO DI AGOP MANOUKIAN,

Presenza armena in Italia:1915-2000, GUERINI 2014,

ALL’ISTITUTO PER L’ORIENTE “CARLO ALFONSO NALLINO” (IPOCAN) ,

IN VIA A. CARONCINI 19 (Parioli) ROMA

 

Con una conferenza dell’autore, Agop Manoukian, introdotta dal prof. Enrico Ferri dell’UNICUSANO, verrà presentato a Roma il recente studio sulla presenza degli Armeni in Italia nel XX secolo. L’Istituto per l’Oriente è una delle più antiche istituzioni italiane, specializzato soprattutto in studi sul mondo arabo e islamico e pubblica un a rivista “Oriente Moderno”, che ha raggiunto quasi un secolo di vita. Abbiamo rivolto alcune domanda su quest’iniziativa al prof. Claudio Lo Jacono, presidente dell’IPOCAN.

Prof. Lo Jacono , gli Armeni possono considerarsi un popolo orientale?

Sicuramente sono tali per la loro collocazione geografica, ad est della Turchia,a sud-ovest della Russia tra la Georgia, l’Azerbaigian e l’Iran. Loro stessi, però, si sono sempre considerati come “Europei d’Oriente”, per i legami con il mondo greco ed ellenistico prima e per la conversione al Cristianesimo nel 301, sotto il regno di Tigrane, che ne ha fatto il primo popolo cristiano della storia. In epoca fascista si discusse pure delle origini “razziali” degli Armeni, che furono considerati, per la loro lingua e i loro costumi, del ceppo indoeuropeo, per quello che possono valere queste classificazioni.

Il fatto di essere stati e di essere rimasti per due millenni cristiani rappresenta il maggior carattere “occidentale” di questo popolo?

Il Cristianesimo è stato ed è un tratto identitario importante, tanto che armeno e cristiano sono da considerarsi sinonimi; non bisogna però dimenticare che già Strabone, nel Libro XI della sua Geografia, fa risalire il nome Armenia ad uno dei compagni di Giasone e descrive gli Armeni come la progenie di Giasone e Medea. Per un altro verso, occorre ricordare che il Cristianesimo nasce nel Vicino Oriente e che le comunità cristiane di Oriente, ad esempio la siriaca, la irachena e la libanese, sono tra le più antiche del pianeta. Gli Armeni sono, però, la più antica comunità nazionale cristiana.

La piccola ma antichissima comunità armena italiana, rappresenta però un altro aspetto di questa nazione, la dimensione diasporica.

La fine dei regni nazionali nella madrepatria,nel 1045, poi del Regno di Cilicia, nel 1375, segnarono la nascita di un consistente flusso diasporico, che sarebbe continuato nel corso dei secoli e si sarebbe accentuato negli ultimi due secoli, soprattutto in relazione ai tragici eventi nel 1894-96, che valsero ad Abdul Hamid il titolo di “sultano rosso”, per lo spargimento di sangue armeno, e poi nel 1915, quello che gli armeni chiamano Medz Yeghern,”il Grande Male”, riconosciuto da varie istanze internazionali come “il primo genocidio del XX secolo”.

L’elemento di novità rispetto al passato è la recente realtà della repubblica d’Armenia,che apre nuove prospettive per gli Armeni, sullo scenario internazionale e nelle relazioni tra madre-patria e diaspora

La nuova repubblica , dopo molti secoli, se si esclude la breve esperienza della repubblica armena del 1918-1920, ricostruisce una realtà nazionale indipendente su una parte significativa dei territori storici dell’Armenia. È un punto di riferimento importante per le diaspore armene nel mondo ed un segno di vitalità di un popolo che ha una storia antichissima ed un patrimonio di civiltà che va tutelato e fatto conoscere. In tal senso va l’iniziativa promossa dall’IPOCAN.   Ufficio stampa 3396806317