Agosto 1915: la guerra alla Turchia e l’Isonzo (Il giornale d’Italia 23.08.15)

Mussolini sul Popolo d’Italia parla della strage degli Armeni. Le nostre truppe guadagnano lentamente terreno contro gli Austriaci

Penisola di Gallipoli, Altura del Cunukbahir. Nella seconda settimana di agosto del 1915 si fronteggiano Impero Britannico (Regno Unito e Nuova Zelanda), guidato da Alexander Godley, e quello Ottomano, condotto da Mustafa Kemal Ataruk. La battaglia, come abbiamo visto, volge a favore dei turchi e i britannici si trovano costretti ad abbandonare il piano di un’offensiva massiccia nella Penisola.

Il 17 agosto sul fronte orientale comincia la grande ritirata russa, che si protrarrà fino a settembre inoltrato: le truppe evacuano la Galizia e la Polonia. Una ritirata che – ne abbiamo parlato – ha una valenza strategica: alla Russia serve del tempo per riprendersi, per riorganizzarsi anche in termini industriali: il problema maggiore per l’esercito russo è infatti la scarsità di armi e munizioni. Di certo non mancano gli uomini, che però restano in buona parte appunto disarmati. Abbiamo anche visto come l’alto comando russo fu costretto a prendere la decisione di adottare la politica della “terra bruciata”: nei territori che via via venivano abbandonati veniva imposta l’evacuazione forzata della popolazione, in modo che non potesse supportare in alcun modo il nemico che avanzava occupando i territori. Continua