Armenia inquieta: prima e oltre Electric Yerevan (Osservatorio Balcani e Caucaso 14.10.15)

La società civile armena continua a dimostrare una grande vitalità, ora diretta contro i progetti di riforma costituzionale. La storia del movimento di protesta “Voch”
Non si ferma l’onda lunga delle proteste in Armenia. Dopo Electric Yerevan, che aveva dato luogo a una mobilitazione senza precedenti quest’estate – infiammando le vie del centro cittadino e attirando l’attenzione dei grandi media internazionali – ora a tenere banco è un movimento di protesta contro la riforma costituzionale.
Niente di altrettanto dirompente, certo, ma si tratta pur sempre di un sintomo da non sottovalutare per una società civile, quella armena, che si dimostra sempre più combattiva. Un movimento che ha radici precedenti a Electric Yerevan, e la cui vitalità sembra passare intatta da una battaglia all’altra, riuscendo a coinvolgere e mobilitare giovani e meno giovani. Un impegno politico forte e per lo più spontaneo, ma che stenta a trovare un inquadramento politico definito o forme organizzative stabili: il che rappresenta, forse, il suo limite più evidente. C’è molta improvvisazione, a Yerevan, accompagnata da tanta passione.
Voch
Ultimo in ordine cronologico è il movimento di protesta denominato “Voch”, che in lingua armena significa “No”. Un fronte che si leva in opposizione a una riforma costituzionale che molti ritengono vada in direzione di una deriva autoritaria del paese. Molte le manifestazioni di piazza già svolte, e tutto fa pensare che non sia finita qui.
L’Armenia è stata, fra le repubbliche nate in concomitanza con la fine dell’URSS, una di quelle che è meglio riuscita a tenere lontani gli spettri dell’autoritarismo. Eppure, dopo i successi dei primi anni dell’indipendenza, una classe di oligarchi è cresciuta anche all’ombra dell’Ararat, sfruttando fra l’altro l’isolamento dovuto alla doppia frontiera chiusa con Azerbaijan e Turchia e al conflitto per il Nagorno-Karabakh. Una classe che a suon di monopoli e sopraffazioni ha stritolato l’economia del paese, e piegato ai suoi interessi la politica. E proprio contro gli oligarchi, in primis, si era mossa Electric Yerevan. Continua