Armenia: un viaggio di cuore, di mente e di fede (Corrierecesentae 29.08.25)
“Tutto lascia nel cuore il senso della fragilità umana, la potenza del potere che chiude gli occhi alle necessità della gente…”, dicono i coniugi Bartoletti Stella

Il racconto di un tour che rimarrà impresso nella memoria. Un popolo e una terra spesso martoriati
Abbiamo attraversato l’Armenia
Caro direttore, un viaggio è sempre un andare pieno di incognite, ma quando si torna, si è diversi… Un viaggio è movimento di cuore, di mente e di fede. È così che abbiamo attraversato l’Armenia, un paese ricco di storia, di lotte, dominazioni subite, ma anche di profonda fede fin da quando Gregorio armeno, l’Illuminatore ha portato nel 301, alla conversione del re Tiridate III rendendo il cristianesimo religione di stato, la prima nazione a essere cristiana. Una fede sofferta perché proprio san Gregorio fu imprigionato per 13 anni in un pozzo profondo sei metri nel monastero Khor Virap nel punto più vicino al biblico monte Ararat.
Un pellegrinaggio scandito dalla fede
Grazie all’eccellente organizzazione dell’agenzia Gattinoni (e di Cinzia in particolare), nonché della presenza di don Gabriele Foschi, il viaggio è stato un pellegrinaggio sapientemente scandito sui passi di una fede che col tempo ha lasciato un segno indelebile nel popolo armeno e in noi. Un popolo che ha vissuto il tremendo genocidio del 1915 da parte dei turchi ottomani, mai riconosciuto. Tanti i monasteri medievali, ognuno dei quali con la propria storia, come quello di Tatev, il più grande del sud dell’Armenia, di fondamentale importanza per la conoscenza dell’arte e della cultura medioevale armena, poi il monastero rupestre di Geghard (patrimonio mondiale Unesco), situato in una stretta gola e scavato nella roccia, il cui nome significa “lancia”, poiché qui venne custodita per secoli la lancia che trafisse il costato di Cristo sulla Croce, e poi il monastero di Haghpat del X secolo, oggi patrimonio Unesco, con la sua università molto famosa in tutto il mondo armeno e con la sua scuola di copisti e miniaturisti tra le più rinomate dell’Armenia.
Monumenti di pietra a croce
E chi conosceva i Khachkar? Monumenti di pietra a croce, unici, patrimonio dell’umanità. Se ne contano 40.000 storici, di cui solo 900 nel cimitero di Noraduz, vicino al lago Sevan. Ma come sempre, la fede è anche cultura, archeologia, segna la sua impronta negli eventi geo-politici e di tutto si rimane a bocca aperta, constatando la propria personale ignoranza rispetto a un mondo che ci sovrasta, ma che è la nostra casa… Vedere a pochi metri i rigidi confini dell’Azerbajgian o della Turchia o approfondire il conflitto del Nagorno Karabakh… Tutto lascia nel cuore il senso della fragilità umana, la potenza del potere che chiude gli occhi alle necessità della gente… Come le tante strutture dismesse dal regime sovietico e lì lasciate avviluppate di erba e abbandono.
Il terremoto del 1988 con 25 mila morti
Inoltre, ce l’eravamo dimenticato, ma nel vicino 1988 l’Armenia ha subito ancora una volta un violento terremoto con 25 mila morti. La nostra guida locale Lilit è una sopravvissuta e, come lei, tutti si sono dovuti ricostruire una vita, il lavoro, le relazioni. Quando tocchi con mano il dolore e lo senti dai testimoni, solo il rispettoso silenzio ti fa essere partecipe, come presente. Il popolo italiano, ci hanno detto, ha aiutato molto l’Armenia in questa calamità. Insieme a Lilit, ha fatto la differenza la presenza di Mauro, corrispondente in loco, che ci ha accompagnato per tutto il tour dandoci il punto di vista di un italiano che vive in Armenia da 10 anni.
La storia antica prosegue nel presente
E poi il pane armeno, il lavash, patrimonio immateriale dell’Unesco, tirato ad arte dalle donne e cotto nelle pareti del forno a pozzo. Gesti tramandati da secoli e che hanno sostenuto e alimentato questo popolo. E che dire? Un gruppo motivato, solidale, unito ha ricordato che la storia antica prosegue con quella presente, con l’oggi delle buone azioni e relazioni e solo se saremo capaci di far tesoro di tutto il buono seminato nelle terre del mondo.
Floriana e Ivan Bartoletti Stella – Cesena
