Carri armati e migliaia di soldati turchi per schiacciare il Kurdistan (NenaNews, 17.12.15)

Ankara stringe la morsa a sud est: oltre 200 civili uccisi da luglio. Ieri notte i tank hanno aperto il fuoco in zone residenziali. Manifestazioni di protesta in molte comunità

“I cecchini turchi prendono di mira soprattutto i bambini. Sono almeno 20 i minori uccisi da luglio, quando la guerra è ricominciata. Oggi hanno ucciso anche una donna di 30 anni, a Cizre”. Burcu Cicek Sahinli, attivista kurda turca, fa l’elenco dei morti, ormai quotidiani nel Kurdistan turco.

“I civili vengono uccisi ogni minuto dalla polizia e dai soldati – dice a Nena News – I carri armati dell’esercito sono dentro le città ora e sparano. Sono morti oltre 200 civili da luglio. Il governo li uccide e poi dice che erano terroristi. La stessa vecchia storia”. Burcu si lamenta per il silenzio dell’Europa che invece di fare pressioni su Ankara la premia con accordi sui rifugiati: “Erdogan sa bene come giocare la carta dei rifugiati. E così tutti i valori europei, libertà, democrazia, possono essere tranquillamente violati”.

Che il silenzio sia sceso sul conflitto lanciato dal governo dell’Akp al movimento indipendentista kurdo ma anche alla popolazione civile è un dato di fatto. L’attenzione del mondo è concentrata sugli screzi tra Russia e Turchia, sulla guerra civile siriana, sulle truppe turche in Iraq. E in Kurdistan si muore. Ieri a Cizre un bambino di soli 11 anni è stato colpito da un cecchino turco. Poco dopo è toccato ad una 30enne, nella stessa città, che da giorni subisce un coprifuoco violento.

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