BARI – dal 25 sett. al 2 ott. – Kaianik Adagian finalista al Premio Internazionale d’Arte “Notti Sacre 2016”

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Roma – dal 23 al 25 settembre 2016 – Mostra sul Progetto Julfa curato dall’Australian Catholic University

Il 24 e il 25  settembre 2016 è allestita a  Roma, presso Soap Factory, Via degli Argonauti 16,

una importante e singolare Mostra dedicata ai Khatc’kar di Julfa dal titolo “The Julfa Project” curato dall’Australian Catholic University.

La Mostra è aperta dalle ore 11 alle ore 21, l’entrata è  libera.

Questo importante progetto intende ricostruire virtualmente il cimitero armeno di Julfa con le tipiche croci in pietra che sono state completamente distrutte dalle truppe azere nel 2005.

per ulteriori info visitare il sito: julfaproject.wordpress.com/

Riportiamo a riguardo di seguito il testo della campagna lanciata nel 2005.

FERMIAMO LA DISTRUZIONE DELLE CROCI ARMENE

Il “Consiglio per la Comunità armena di Roma” rende noto di aver rivolto un appello in data 22.12.05 alla COMMISSIONE NAZIONALE ITALIANA PER L’UNESCO affinché si adoperi, per tramite dell’Unesco e degli altri organismi internazionali eventualmente interessati, per far cessare le attività di distruzione e vandalismo poste in essere da militari azeri nel sito archeologico di Giulfa. Non sono infatti venute meno le segnalazioni di scempio delle croci di pietra armene (katchkar) del cimitero armeno, nonostante gli appelli internazionali e le promesse del governo di Baku. Delle dodicimila steli litiche, innalzate tra il tredicesimo ed il diciassettesimo secolo, con funzione commemorativa, celebrativa e funeraria, considerate fra le manifestazioni più originali della cultura e del costume religioso dell’Armenia medioevale, ne rimangono ormai poche centinaia, in precarie condizioni. Il mondo civile, che non ha mai esitato a ergersi paladino del rispetto e della dignità della memoria di un popolo (come ,ad esempio, per il caso delle statue di Bhudda abbattute in Afghanistan dal regime talebano), deve esprimere ferma condanna verso l’attività di distruzione compiuta dal governo azero nel sito medievale armeno.

Nonostante gli appelli lanciati a livello internazionale l’azera furia barbara non si è arrestata. I più recenti documenti testimoniano che nell’area, trasformata in campo di tiro militare e spianata con le ruspe, non rimane più alcun reperto. I diecimila katchkar di Giulfa sono perduti per sempre!

Per saperne di più

TORINO – 27 settembre 2016 – Cena Armena

Torino
Piazza dei Mestieri, Sala Polifunzionale
27 Settembre 20:00
Associazione Solidale (AS.SO), in collaborazione con Centro Servizi per il Volontariato (VOI.TO)
Categoria: Gastronomia

Viaggio nella cultura e nelle tradizioni del popolo armeno attraverso cibo, fiabe e musica
27 settembre 2016
TORINO

Menu e conduzione della serata a cura di Sonya Orfalian, artista e scrittrice armena, dedica gran parte del suo impegno e della sua ricerca al ricchissimo patrimonio culturale e alle tradizioni antiche della sua gente. Musiche dal vivo a cura di Maurizio Redegoso Kharitian, violista, collabora con orchestre e gruppi da camera nazionali ed internazionali, da anni si dedica alla ricerca della tradizione musicale armena. Con la partecipazione dei ragazzi dei corsi di sala e cucina della Piazza dei Mestieri.

MENU
Antipasti a buffet con sfiziosità armene
Hommus (crema di ceci)
Ich (insalata di grano spezzato con verdure)
S (e) mpugòv kebàb (spiedini di melanzane)
Garmìr lupià (insalata di fagioli rossi e cumino)
Su borèk (sfoglie di pasta con ripieno di formaggi e prezzemolo)
Havòv pilàf (riso pilaf con pollo all’arancia)
Khàrn pangiareghén (verdure miste al forno)
Anushabùr (zuppa dolce)
Guràibya (palline di pasta frolla con le mandorle)
vini e bevande incluse
euro 25,00

Per info e prenotazioni:
Ristorante Piazza dei Mestieri
via Jacopo Durandi, 13 – TORINO
antoniotti@piazzadeimestieri.it
cell. 338.3026514

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MILANO – 21 settembre 2016- Ricevimento consolare in occasione del 25′ Anniversario della Repubblica d’Armenia

HADUN  –  CASARMENA

Milano-Piazza Velasca 4 MM Missori – III piano

In occasione del 25′ Anniversario della Repubblica d’Armenia

ricevimento consolare

 del console onorario dott. Pietro Kuciukian e

 apertura dell’anno sociale 2016-2017 di Casa Armena – Hay Dun

mercoledi’ 21 settembre alle 18.30

in presenza dell’Ambasciatrice della Repubblica Armena in Italia S.E. Victoria Bagdassarian

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Alle 18.30 

Saluti  di benvenuto al corpo consolare del console onorario Pietro Kuciukian

Saluti di benvenuto e apertura anno sociale di Casa Armena – Hay Dun  del presidente Marina Mavian

Alle 19.00

Discorso dell’ Ambasciatrice della Repubblica d’ Armenia in Italia, S.E. Victoria Bagdassarian

Rinfresco

Alle 20.30

Concerto dell’ Ensemble de la Paix

ROMA – 15 settembre 2016 – Presentazione del libro di Henri Verneuil “Mayrig”

ROMA – 15.09.2016 ore 17.00

Istituto Centrale per i Beni Sonori e Audiovisivi (Via M. Caetani 32)

Presentazione del libro di Henri Verneuil “Mayrig”

a cura di Letizia Leonardi

 in collaborazione e con il patrocinio dell’Ambasciata della Repubblica d’Armenia in Italia.

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L’Ambasciata della Repubblica d’Armenia in Italia ha il piacere di invitarLa alla presentazione del libro

MAYRIG

di Henri Verneuil –  traduzione italiana di Letizia Leonardi.

Giovedì 15 settembre alle ore 17.00, presso l’Istituto Centrale per i Beni Sonori e Audiovisivi (Palazzo Mattei di Giove – Via Michelagelo Caetani, 32 – 00186 Roma)

Saluto introduttivo dell’Ambasciatrice della Repubblica d’Armenia in Italia S.E. Victoria Bagdassarian

Intervengono: Letizia Leonardi, giornalista e autrice della traduzione; Satenig Gugiughian, regista e autrice

Durante la presentazione verranno proiettate immagini dei film di Henri Verneuil Mayrig e Quella strada chiamata paradiso

Al Monte un concerto di musica armena Eventi a Cesena (Cesenatoday 26.08.16)

Al Monte un concerto di musica armena Eventi a Cesena

Nel chiostro dell’abbazia di Santa Maria del Monte, sabato 27 agosto alle 21, si terrà un concerto di musica armena dedicato alla figura del grande musicista armeno padre Komitas, a cura della Società Amici del Monte in collaborazione con la Comunità monastica.

Suoneranno Giuseppe Dal Bianco (duduk, shofar, flauti etnici) e Giuseppe Laudanna (tastiere e percussioni). Voce narrante di Mauro Lazzaretti, che leggerà brani di Antonia Arslan ed altri autori armeni.
Introdurrà lo spettacolo Baykar Sivazliyan dell’Università di Milano ed eminente esponente della Diaspora.
Dal 2005 la musica del Duduk è nella lista del patrimonio culturale dell’Unesco. Si tratta di uno strumento a fiato in legno di albicocco dal suono dolcissimo e struggente, simbolo dell’Armenia.

Il 24 aprile 2015, in Armenia e nel mondo, si è celebrato il centenario dall’inizio del genocidio degli armeni, il Metz Yeghern, che significa “il grande male”. Un male che ha portato alla morte circa un milione e mezzo di persone. Nella notte fra il 23 e il 24 aprile del 1915 vennero arrestati anche alcune centinaia di intellettuali per essere in seguito deportati e uccisi. Tra questi c’era anche padre Komitas. Komitas non venne ucciso, si salvò, ma dovette assistere alle peggiori atrocità verso il suo popolo e all’uccisione di molte persone per le quali nutriva molto affetto. Nel 1919, a causa di tali sofferenze, Komitas accusò una grave malattia mentale che lo porterà alla morte nel 1935. Il concerto è dedicato alla memoria di questo grande musicista armeno.

Potrebbe interessarti: http://www.cesenatoday.it/eventi/al-monte-un-concerto-di-musica-armena.html
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Due occasioni per parlare della storia e delle tradizioni dell’Armenia (Histonium.net 17.08.16)

Il 18 agosto alle ore 18 presso l’Aula Convegni del Basilica Madonna dei Miracoli e il 19 agosto alle ore 20:30 presso le Casetta Santini di Casalbordino (versante nord adiacente la pineta), si parlerà della storia e delle tradizioni del popolo armeno.

Gli argomenti degli incontri saranno nello specifico rispettivamente “Italiani e Armeni, un rapporto poco conosciuto che dura da secoli” e “La mia Armenia: ritorno alle radici e incontri di pace”.

A presiedere entrambi gli appuntamenti interverrà la dott.sa Fimi Arakelian, portavoce della cultura armena, che ci parlerà delle tradizioni del suo popolo, ma avrà anche il gravoso compito di raccontarne il terribile massacro subito, non nascondendo “il profondo dolore che a tutt’oggi significa rievocarne la storia”.

Gli incontri, patrocinati dal Comune di Casalbordino, dalla Basilica-Santuario Santa Maria dei Miracoli di Casalbordino e dal Ristobar Finis Terrae di Casalbiordino Lido, saranno arricchiti dai reportage fotografici sul viaggio del Papa nel paese caucasico, un secolo dopo il genocidio che cancellò l’antica comunità cristiana.

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SEMPRONIANO -20 Luglio 2016 – “VISIONI D’ARMENIA” Quando l’Amiata incontro l’Arte

Semproniano, 20 luglio 2016

“VISIONI D’ARMENIA” Quando l’Amiata incontro l’Arte

Petricci (Gr) La terra. È questo il trait d’union che unisce tre artisti poliedrici. Michela Buttignon, Riccardo Polveroni, Brigitte Schneider. Quale terra? Quella dell’Amiata dove si sono incontrati e lavorano, quella lontana e da poco riscoperta dell’Armenia.

A Petricci, piccolo borgo a pochi km da Saturnia (Gr), è in corso fino al 31 luglio una mostra d’arte internazionale, patrocinata dal Comune di Semproniano e in collaborazione con le Associazioni “Il Campanile” di Petricci e “Ippogrifo” di Semproniano, dedicata alla terra Armena e ai suoi dolori, ma anche alle sue suggestioni.

Scoprire Erevan, la capitale, attraverso gli acquerelli di Riccardo Polveroni, o visitare il monastero di Arates attraverso le sfumature di questo artista italoinglese, è uno dei tanti percorsi che la mostra offre. Immergersi nelle tradizioni che hanno permesso al popolo Armeno di sopravvivere, come la processione per il giorno del Genocidio interpretata in un tableau da Michela Buttignon, è un’altra chiave di lettura di una terra martoriata ma culturalmente feconda, come evidenziano gli oli su tela della pittrice bavarese Brigitte Schneider.

C’è anche la nuova Armenia, quella dei giovani della Scuola di Artigianato “Leon Galichian Art Studio” che da 10 anni aiuta i giovani talenti della provincia di Armavir a fare dell’arte non solo una passione.

In mostra anche l’Armenia nascosta, svelata grazie agli scavi della Università degli studi di Firenze in collaborazione con l’Università di Archeologia di Erevan.

Pittura o fotografia, frottage o scultura in bronzo. Ogni tecnica si apre ad accogliere l’ esodo, la minoranza etnica, la persecuzione passata o presente.

Una mostra che ri-crea a partire da un passato tragico per un futuro che non vuol dimenticare.

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Ingresso libero

Via Roma 134, Petricci – Semproniano (Gr)

Orari apertura: tutti i giorni ore 16,30 -19,30

recapito per info: mi.butti@gmail.com – cell. 335 6157362

MODENA – 16 giugno al 17 luglio – Claudio Gobbi. Arménie Ville

ModenaDal 16 giugno al 17 luglio Fondazione Fotografia presenta al Foro Boario di Modena Arménie Ville, di Claudio Gobbi.

Concepito originariamente a Parigi nel 2007, durante una residenza presso la Cité Internationale des Arts, in coincidenza con l’Anno dell’Armenia in Francia, Arménie Ville è un progetto di foto-installazione e un libro d’artista, edito da Hatjie Cantz.
Le immagini esposte a Modena costituiscono una selezione da una serie che raffigura 125 chiese armene presenti in oltre 25 paesi, in un flusso territoriale continuo che dall’Europa occidentale prosegue in Russia, Medio Oriente e nell’Armenia caucasica. In parte realizzate personalmente dall’artista, in parte collezionate nell’arco di otto anni, le fotografie provengono da fonti ed epoche diverse: archivi (in Italia, Francia, Germania, Georgia e Armenia), autori storici e contemporanei, ricerche nel web.

Come spiega lo stesso Gobbi, in questo lavoro “l’attenzione è rivolta alla forza dell’architettura armena, sulla sua atavica capacità di continuare a ripetere gli stessi segni e processi nello spazio e nel tempo per oltre 1500 anni, e sull’eredità di un paese da sempre diviso fra oriente e occidente e ancora alla ricerca delle sue radici culturali più profonde”. Si tratta di un lavoro seriale – in un’accezione non canonica – dedicato a una precisa tipologia di chiese, o meglio, ad alcune forme costruttive diffuse originariamente nel Caucaso e nell’Armenia storica, la cui struttura architettonica perdura immutata da secoli, senza soluzione di continuità, e che, soprattutto dopo la Diaspora, hanno fatto da prototipo per la realizzazione di tutte le chiese realizzate dagli Armeni in diversi paesi europei ed extraeuropei. “Lo sviluppo di tale processo è potenzialmente inesauribile – scrive in catalogo Giacomo Daniele Fragapane -, perché ogni volta che gli Armeni dispongono di risorse e territorio per edificare una nuova chiesa, questa è sempre ispirata a una delle chiese storiche originarie”.

Se da un lato Arménie ville si pone come terza parte di una trilogia, proseguendo il percorso di ricerca del fotografo di tracce culturali diffuse sul territorio Europeo oltre i suoi confini, dall’altro intende riflettere sulle profonde mutazioni in corso nella fotografia contemporanea interrogando i concetti di visione, serialità, autorialità. “Un progetto serissimo, condotto con ammirevole rigore e molto originale”, secondo Martina Corgnati, che a proposito del lavoro di Gobbi scrive: “Nulla di spettacolare, o di quell’effettistico in cui spesso la fotografia contemporanea indulge; al tempo stesso, queste immagini non sono ‘documentarie’ nel senso che la critica e la storia della fotografia ha per lo più attribuito a questo termine. Nessun abbaglio sociologico, insistenza sul degrado o sul conflitto, o sull’orrore, nessun equivoco da reportage, ma la pazienza enciclopedica della raccolta e della classificazione, l’attenzione sofisticata per il dettaglio, per un approccio lento ed esplorativo”.

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