Erdogan attacca il Papa su genocidio armeno (Blastingnews.it, 7.06.15)

Quando i dirigenti politici e religiosi assumono il compito degli storici, ne deriva il delirio, non i fatti”, questa la risposta del Presidente turco Erdogan in seguito alle dichiarazioni di Papa Francesco lo scorso aprile, in cui il Pontefice invitava a riconoscere storicamente il genocidio armeno verificatosi in Turchia negli anni della prima guerra mondiale.
A pochi giorni dalle elezioni del 7 giugno, le dichiarazioni del Presidente Erdogan servono probabilmente a rafforzare l’identità religiosa e culturale del suo partito Akp, di ispirazione islamica e conservatrice. Una posizione, quella di Erdogan e del suo partito, agli antipodi rispetto agli USA e alla sua presenza politica nel panorama laico internazionale, vissuta come una minaccia nel progetto di omologazione islamica dell’Akp. Continua

Festival delle Culture: Le leggende del popolo armeno in un libro, domani sera al Dock61 ( Ravenna notizie 07.06.15)

Gli eventi del Festival delle culture 2015 non terminano questa sera. Domani, lunedì 8 giugno, alle 18.30 al Dock61 si terrà la presentazione del libro “Leggende del Popolo Armeno” di Baykar Sivazliyan e Scilla Abbiati (Tarka Edizioni). Modera l’incontro Marina Mannucci.

Nonostante le continue migrazioni, spesso imposte con violenza, gli armeni hanno sviluppato una forte identità culturale, che ha mantenuto tutta la sua vitalità anche grazie ai racconti e le fiabe tramandate oralmente fino ai nostri giorni, come quelle raccontate dagli abitanti del Musa Dagh sopravvissuti al Genocidio del 1915 e che sono raccolte in questo libro. Tra arzigogoli, folletti, personaggi dalle sembianze più impensate e raffinatezze letterarie, il libro ci restituisce il ritratto di un popolo che non si arrende. Baykar Sivazliyan, professore di lingua armena presso l’Università degli Studi di Milano e presidente dell’Unione degli Armeni d’Italia, dedica la vita a far conoscere storia e tradizioni del suo popolo. Continua

LA DERIVA TURCA (raccolta – 6.06.15)

Un paragone azzardato? Secondo molta stampa internazionale non così tanto...

Un paragone azzardato? Secondo molta stampa internazionale non così tanto…

A poche ore dal voto crescono le preoccupazioni per la deriva autoritaria nella quale sta progressivamente scivolando la Turchia. Le ultime esternazioni del “sultano” Erdogan contro cronisti, armeni e gay si aggiungono alla richiesta di condanna all’ergastolo (sic!) per il direttore di un giornale di opposizione che aveva documentato la complicità dei servizi segreti turchi nell’appoggio logistico all’Isis in Siria.

Gli armeni, ancora una volta, sono oggetto degli strali del presidente turco e ancora una volta sono indicati come un pericoloso nemico da combattere.

Forse è arrivato il momento che l’Europa, Italia in testa, si svegli: a furia di tutelare i propri interessi economici e politici, così impegnati a non disturbare la suscettibilità turca, troppi politici stanno rinforzando un pericoloso sistema autoritario; alle porte del nostro continente.

 

La maschera della verità: il libro di Pinar Selek sulle tracce del popolo armeno (Italiamagazineonline.it, 5.06.15)

di Antonietta Molvetti

Tra il 1914 e il 1918 un numero non definito di Armeni, storicamente stanziati in Anatolia, furono vittime, per mano del governo ottomano, di feroci massacri, che costrinsero i decimati superstiti ad una dolorosa diaspora intorno al mondo. Ancora oggi, a cento anni da quel 24 Aprile del 1915 inizio della strage, sul primo caso di genocidio della storia moderna pesa il grave negazionismo del governo di Ankara.

Mark Twain disse: “Una bugia fa in tempo a viaggiare per mezzo mondo mentre la verità si sta ancora mettendo le scarpe”.
Come spesso accade, anche nel caso dell’olocausto armeno, è stata la letteratura a dotare la verità del paio di scarpe necessario a incamminarsi verso la luce. Lo ha fatto attraverso una serie di romanzi coraggiosi, che hanno dato voce ai racconti di drammatiche vicissitudini personali e familiari, già a pieno titolo pagine di storia. Continua

Dazebaonews.it Midem 2015 la novità 40 concerti gratuiti dal rock, al pop, al soul e l’Armenia paese d’onore (06 giugno 2015)

CANNES – ll mercato internazionale della musica si riunisce a Cannes da quasi 50 anni, un mondo che va dalla produzione musicale fino a  tutti i professionisti della musica a livello internazionale.

La novità di quest’anno oltre alla data non più invernale, ma dal 5 all’8 giugno, sarà l’apertura al pubblico, con una quarantina di  concerti gratuiti di musica jazz, pop, rock, che si svolgeranno in un evento fino a quest’anno dedicato rigorosamente solo alla filiera musicale. L’Armenia è  il paese d’onore del Midem 2015, ad alzare  il sipario oggi le immagini dei celebri volti armeni  Michel Legrand, Sergey Paradzanov,  Jansen,  Charles Aznavour, Cher, Andre Agassi,  solo per citarne alcuni che  hanno salutato l’apertura del Midem 2015 alla presenza del Ministro della cultura armena Hasmik Poghosyam. Il Midem vuole  commemorare il centesimo anniversario del’inferno del genocidio armeno, i quasi 2 milioni di vittime innocenti, i più di mille intellettuali  massacrati, tra cui giornalisti , scrittori, preti, poeti e parlamentari. Sarà a Cannes anche il Presidente della  Repubblica armena Searzh Sargsya per ricordare gli orrori del passato per guardare avanti e costruire il futuro di un popolo disperso nel mondo, ma che non vuole disperdere la sua cultura e la sua identità. Continua


Armenia diretta interessata al conflitto in Siria

Vivereassisi.it – Assisi, uno sguardo sull’Armenia nel chiostro della basilica (04 giugno 2015)

Si apre ad Assisi, nella splendida cornice del Chiostro Sisto IV della Basilica di San Francesco d’Assisi, la mostra fotografica “Gli Armeni e l’Armenia”.

La mostra, patrocinata dall’Ambasciata della Repubblica d’Armenia in Italia, sarà inaugurata sabato 6 giugno ore 11 alla presenza dell’Ambasciatore della Repubblica d’Armenia in Italia Sargis Ghazaryan e rimarrà aperta fino al 27 ottobre prossimo.
L’autore Garen Kokciyan, armeno nato a Istanbul, arriva in Italia 40 anni fa e qui studia e costruisce la sua vita di adulto. Nel 2009 compie il suo primo viaggio in Armenia, dove tocca con mano quella storia e quella cultura a lui tanto vicine eppure così lontane.  Nelle 60 fotografie esposte, i monasteri, le chiese e i siti archeologici, assieme ai paesaggi e alle scene di vita quotidiana dell’Armenia contemporanea, emergono prepotentemente con colori vividi, con prospettive ardite. Nelle fotografie di Garen Kokciyan l’osservatore non vede solo immagini, ritrova anche i codici identitari – la lingua, la religione e la scrittura – che sono la forza, la coesione e la resilienza del popolo armeno, quel popolo che il 24 aprile di quest’anno ha commemorato il centenario del suo genocidio nell’Impero Ottomano. Perfettamente incastonata tra gli affreschi con le Storie di San Francesco, l’esposizione è un invito ad avventurarsi nel “paese delle pietre urlanti” (come definì l’Armenia il poeta russo Osip Mandel’stam), e a guardare al futuro con spirito di pace e riconciliazione. Continua

Il Fatto Quotidiano – Antonia Arslan, “cantastorie” degli armeni: “Canto le terribili memorie di mio nonno” (04 giugno 2015)

Ha ricevuto il “Premio Ostana: scritture in lingua madre”, e la cittadinanza del comune occitano dove si tiene la manifestazione, ai piedi del Monviso. Il suo ultimo romanzo, Il rumore delle perle di legno, è ambientato a Padova negli anni del fascismo e del dopoguerra, e ruota sempre intorno all’abisso oscuro del destino armeno.

La “cantastorie” del popolo armeno che risponde al nome di Antonia Arslan è autrice di diversi testi, narrativi e saggistici, sul Medz Yeghern, Il Grande Crimine – così gli armeni chiamano i massacri perpetrati dai turchi nel 1915 -, per i quali riceve il “Premio Ostana: scritture in lingua madre”, e la cittadinanza del comune occitano dove si tiene la manifestazione, ai piedi del Monviso. Ma qui a Ostana, sulla figura di questa donna minuta e dolce ma molto tenace e determinata, incombe piuttosto la sagoma dell’Ararat… Continua

Larena.it – Genocidio armeno Le foto di Monzoni narrano un silenzio (03 giugno 2015)

«Ho percepito subito il tormento di quel Paese e le sue ferite»
È un dramma del passato, di un secolo fa. Ma «Ferita armena», la mostra di immagini di Antonella Monzoni che viene inaugurata sabato alle 19 alla galleria Fiaf di Palazzo Pincini Carlotti, con introduzione di Fulvio Merlak, direttore del centro italiano per la fotografia d’autore (Cifa), contiene anche un richiamo all’attualità. Sono rececenti infatti le parole di papa Francesco sul «genocidio» degli armeni, che hanno innescato una crisi diplomatica tra il Vaticano e il governo turco. Le opere di Antonella Monzoni, esposte nelle sale affidate alla gestione del del gruppo «Lo Scatto», hanno la forza della Storia che non può essere negata, solo semmai maldestramente nascosta. Continua

Confronti – Se il nontiscordardimé simboleggia il genocidio degli armeni (giugno 2015)

di Luigi Sandri, inviato di Confronti a Erevan

Il 23 aprile a Erevan i due catholicos hanno proclamato santi i martiri dei massacri perpetrati dai turchi ottomani. Poi, il 24, rappresentanti delle nazioni de lmondo hanno ricordato l’inizio del «Metz Yeghern». Le reazioni furenti della Turchia a chi (papa compreso) ha fatto proprie le tesi armene. Le speranze del futuro.

Non una spada, quasi per annunciare vendetta contro i turchi; non una bilancia, per ribadire la volontà di pareggiare il Metz Yeghern (Grande Male) subìto; ma l’indzi mi Mornar, cioè il nontiscordardimé – un umile fiore che di per sé invita ad una memoria intima e profonda, e però mite e nonviolenta – è stato scelto dall’Armenia per simboleggiare il centenario dell’inizio, il 24 aprile 1915, del genocidio del suo popolo. Un nontiscordardimé stilizzato, con cinque petali viola-blu e il cuore giallo, piccolo sui baveri delle giacche degli uomini e sui tailleurs delle signore, ben evidente sui cruscotti delle macchine, gigantesco sui fianchi delle montagne, dominava ovunque nel paese caucasico, dalla capitale Erevan a sperduti villaggi. E là presente era anche il nostro gruppetto di Confronti, per partecipare alle celebrazioni. Continua

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Photorevolt.com – Mostra fotografica “Ferita Armena” di Antonella Monzoni (31 mag 2015)

Sarà inaugurata sabato 6 giugno 2015 alle ore 19.00 la mostra fotografica “Ferita Armena” di Antonella Monzoni presso Palazzo Pincini Carlotti in Garda (VR). La mostra resterà aperta da domenica 7 giugno a domenica 28 giugno 2015 nei fine settimana con il seguente orario: mattino 10.00 – 12.00 pomeriggio 16.00 – 19.00.

All’inaugurazione sarà presente l’autrice Antonella Monzoni; presentazione di Fulvio Merlak. L’entrata è libera.
L’Armenia è stata una scoperta per me. Ho sentito da subito il suo tormento, i territori che attraversavo si presentavano aspri, ostinati, rocciosi, un “regno di pietre urlanti” come lo ha definito Osip Mandel’stam. Continua