Genocidio armeno, azione al museo della topografia del terrore a Berlino (ReportSardegna 13.09.25)
Questa notte a Berlino, sul museo “Topografia del terrore”, è apparsa una proiezione con l’immagine della non ti scordar di me e l’iscrizione in armeno «Հիշում ենք Սեպտեմբերյան օրերը» (“Ricordiamo i giorni di settembre”).
La non ti scordar di me non è un fiore scelto a caso: dal 2015, anno del centenario del genocidio armeno, è diventata il simbolo ufficiale della memoria. Il nero al centro ricorda il lutto per le vittime, il viola è il colore liturgico del lutto della Chiesa armena, mentre blu e giallo simboleggiano speranza e futuro.
Come il papavero rosso ricorda i caduti della Prima guerra mondiale, così la non ti scordar di me rappresenta il dovere di ricordare e trasmettere la memoria del genocidio armeno. I “giorni di settembre” rappresentano una delle pagine più tragiche della storia armena: nel settembre 1918, dopo la conquista di Baku da parte dell’“Armata dell’Islam” turca guidata da Nuri Pascià e con il sostegno di reparti armati azeri, ebbe inizio il massacro di massa degli armeni.
Secondo diverse stime, furono uccise dalle 10 alle 30 mila persone, e decine di migliaia divennero profughi. Questi eventi segnarono la fine dell’esistenza della comunità armena a Baku, un tempo uno dei più grandi centri culturali ed economici della diaspora. È simbolico che l’azione abbia avuto luogo proprio sulle mura del museo dedicato ai crimini nazisti e all’Olocausto, una tragedia riconosciuta in tutto il mondo. Anche il genocidio armeno è riconosciuto dalla maggior parte dei paesi, ma rimane oggetto di un cinico negazionismo da parte di Ankara. Inoltre, oggi siamo testimoni di una nuova politica dell’oblio da parte delle attuali autorità armene.
Il primo ministro Nikol Pashinyan, di fatto un vassallo fedele di Erdogan, evita deliberatamente il tema e tace sulla responsabilità della Turchia, privando così gli armeni del diritto alla giustizia.
