IL PADRE – film di Fatih Akim dal 9 aprile al cinema

 

the cut scena

 

DAL 9 APRILE NEI CINEMA

«IL PADRE» di Fatih Akim

 

 

Cent’anni fa come oggi: è una ferita sempre aperta, una frustata prima inferta e poi, vigliaccamente, negata. La follia di ieri dove ritrovare l’eco (basta sapere ascoltare) di quella di adesso. Un dramma umano ancora prima che epico, «Il padre» di Fatih Akin, un’epopea individuale e collettiva narrata con sguardo convenzionale, ma «politicamente» non trascurabile nel momento in cui mostra, la banale, ingiustificabile (e attualissima), assurdità dell’odio per l’altro, il «nemico», il diverso.
Capitolo più debole (e prevedibile) della sua altrove straordinaria trilogia sull’amore, la morte e il diavolo, l’ultimo film di Akin narra l’odissea dell’armeno errante: il fabbro Nazaret (il «profeta» Tahar Rahim ) che, sopravvissuto miracolosamente, nel 1915, al genocidio commesso dai turchi cerca di ricongiungersi, viaggiando per mezzo mondo, alle sue figlie. Testimone, ostinato e muto, dell’orrore: metafora vivente di un popolo condannato – anche dalla Storia – al silenzio. Un’avventura esistenziale – là dove rinunciare significa morire – feroce e disperata, un kolossal doloroso che parte col piede sbagliato (immerso in una patina fasulla), per poi riprendere respiro quando si muove in esterni, specie nelle (potenti) scene di massa. Condizionato da un approccio sin troppo didascalico, ambizioso al di sopra delle sue possibilità, «Il padre» (che ha qualche similitudine nell’intreccio con «The water diviner») è pur sempre però una pellicola sull’eccidio degli armeni cristiani (trucidati dai musulmani) girata, nonostante le continue minacce ricevute, da un regista di origine turca. Non è un particolare senza importanza: specie se chi sta dietro la macchina da presa è sicuro che «per l’arte vale la pena anche morire».

(da La Gazzetta di Parma)

 

SCHEDA
(The cut)
REGIA: FATIH AKIN
SCENEGGIATURA: FATIH AKIN e MARDIK MARTIN
FOTOGRAFIA: RAINER KLAUSMANN
MONTAGGIO: ANDREW BIRD
INTERPRETI: TAHAR RAHIM, SIMON ABKARIAN, HINDI ZAHARA, KEVORK MALYKAN, ARSINEE KHANJIAN
Ger/Fra/Pol/Ita/Can/Tur 2014, colore, 2 h e 18’
GENERE: STORICO/DRAMMATICO