Il tribunale di Yerevan condanna l’arcivescovo armeno a due anni di carcere (TheEuropeansTimes 08.10.25)
Il tribunale penale della città di Yerevan ha condannato l’arcivescovo Mikael Ajapakhyan a due anni di prigione, ritenendolo colpevole di aver pubblicamente chiesto la presa del potere, riporta News.am.
L’accusa ha chiesto una condanna a due anni e sei mesi di carcere per Ajapakhyan. Il processo contro l’arcivescovo è nato da un’intervista del febbraio 2024, in cui affermava che l’Armenia aveva bisogno di un colpo di stato militare.
Ajapakhyan fu arrestato nel giugno 2025, durante lo scontro tra il Primo Ministro Nikol Pashinyan e i vertici della Chiesa armena. Anche un altro arcivescovo, Bagrat Galstanyan, fu arrestato in quel periodo.
Il processo contro gli arcivescovi è collegato alle prossime elezioni parlamentari in Armenia, previste per giugno 2026, osserva la BBC. L’opposizione vede in ciò una persecuzione degli oppositori politici, mentre i rappresentanti del partito al governo parlano di preparazione di un “intervento ibrido” nelle elezioni, identificando oppositori filorussi e leader ecclesiastici come parte di questo piano. Il centro spirituale e amministrativo della Chiesa armena, Santa Etchmiadzin, ha commentato la decisione come segue: “L’ingiusta condanna alla reclusione di Sua Santità l’Arcivescovo Michael Ajapakhyan è l’ennesima prova di una repressione politica. Costituisce una grave violazione dei principi di libertà di parola e di religione, nonché del divieto di discriminazione, ed è una sfida diretta all’ordine democratico. Condannando fermamente la palese illegalità, dichiariamo ancora una volta che la Madre Sede di Santa Etchmiadzin ricorrerà a tutti i mezzi legali, compresi i meccanismi internazionali, per ripristinare i giusti diritti di Sua Santità l’Arcivescovo Michael Ajapakhyan”.

