MILANO – dal 27 ottobre – Fede e guerra. Una mostra fotografica all’Ambrosianeum

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Ambrosianeum
Via delle Ore 3

 

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Prezzo

gratuito. In settimana occorre prenotare a memoracollective@gmail.com

di Giovanna Maria Fagnani

 

Nelle situazioni di crisi umanitarie, dove la vita delle persone è sempre a rischio, la fede trova spazio e regala speranza. Questo ed altro racconta la mostra fotografica “Fede e guerra”, dal 27 ottobre al 5 aprile,  promossa dal collettivo di fotografi Memora negli spazi dell’Ambrosianeum, con il patrocinio dell’Arcidiocesi di Milano, dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, del Pime e il sostegno della Fondazione Bcc, Consorzio cooperative lavoratori e Bink’s. Fede e Guerra è un progetto collettivo e un’opera aperta. Attraverso gli sguardi dei fotografi Carlo Cozzoli, Davide Canella, Alessandro Cimma e Marco Cremonesi, si raccontano diversi conflitti attuali del mondo in cui viviamo: Armenia, Siria, Libano, Myanmar e Nigeria.
A Pulka, in Nigeria, i contadini si recano a messa ogni mattina alle cinque, prima di recarsi nei campi. Ogni giorno qualcuno scompare, rapito dagli estremisti islamici che schiavizzano, convertono, o chiedono riscatti per finanziare la jihad. In Armenia, l’intreccio tra identità nazionale e religiosa è diventato strumento di persecuzione: le comunità cristiane vengono sistematicamente colpite, i simboli sacri distrutti, nel tentativo di cancellare una memoria millenaria. Il Libano, mosaico di oltre cinquanta confessioni religiose, vive oggi sospeso tra gli attacchi di Hezbollah e dell’Idf. Sulla Blue Line, le comunità cristiane si trovano letteralmente tra incudine e martello: non vogliono essere parte del conflitto, ma restano a difesa dei loro villaggi, dei luoghi dove sono cresciuti i loro padri e i loro nonni.
In Siria, il sentimento di appartenenza e la fede continuano a legare intere comunità segnate da anni di violenze settarie. Un filo rosso di incertezza unisce i fedeli di Damasco, le vittime degli attentati di Mar Elias, gli abitanti di Basser e Kharaba, fino alle combattenti assire Nutoro del Rojava. E nel silenzio del monastero di Deir Mar Musa, fondato da padre Paolo Dall’Oglio, sopravvive il sogno di un dialogo abramitico, fragile ma necessario, tra cristiani e musulmani. I ragazzi della generazione Z del Myanmar, di cultura buddista ma in molti casi di fede cristiana, combattono nella giungla contro una dittatura militare che bombarda scuole e chiese.
Con un particolare allestimento nella cupola superiore della Rotonda dei Pellegrini, la mostra conferma quanto la fede sia un tema impossibile da non trattare quando si affrontano i reportage di guerra. Alla mostra si affianca un  calendario di incontri con ospiti e testimoni che porteranno le loro esperienze e riflessioni su temi centrali dell’iniziativa Il 17 dicembre 2025 alle ore 18 il fotografo Davide Canella presenta il suo lavoro dedicato alla Siria. Il 19 gennaio appuntamento con Carlo Cozzoli, per parlare del Myanmar, il 26 febbraio Alessandro Cimma racconta il Libano, il 17 marzo 2026 è la volta della Nigeria e infine dell’Armenia, il 31 marzo 2026.
Ingresso libero, sabato e domenica dalle ore 11 alle 18 e nei giorni feriali su prenotazione a memoracollective@gmail.com