Mostra “Ohannés Gurekian. Modernità Futura / Future Modernity” – (Treviso Today 17.09.25)
L’esposizione ripercorre la figura di Ohannés Gurekian (1902–1984), ingegnere e architetto di origini armene che ha intrecciato la sua biografia con la città di Asolo, le valli agordine e le Dolomiti. Una personalità singolare nel panorama dell’architettura moderna italiana, capace di integrare progettazione architettonica, cultura costruttiva locale, ingegneria idraulica e attenzione al paesaggio montano.
Il percorso espositivo propone un dialogo tra i materiali d’archivio e una ricerca fotografica contemporanea. Cinque fotografi – Mattia Balsamini, Marco Cappelletti, Allegra Martin, Silvia Possamai e Pietro Savorelli – hanno indagato alcune delle opere di Gurekian, offrendo uno sguardo nuovo e personale, a tratti poetico e fortemente legato alla natura.
La mostra si inserisce in una riflessione critica sul tema del recupero del moderno, ponendo l’attenzione sulla possibilità di rileggere e conservare l’architettura del Novecento come risorsa fondamentale per il progetto contemporaneo, con particolare riferimento alla sostenibilità, al rapporto con il contesto, alla qualità costruttiva e alla tutela del patrimonio. La mostra si propone, inoltre, di intercettare studenti e giovani progettisti (architettura, design, arti visive), stimolando una riflessione critica e contemporanea sull’eredità dell’architettura moderna attraverso il linguaggio fotografico e la rilettura dei temi di contesto e identità. Allo stesso tempo, vuole trasmettere un messaggio più ampio e condiviso, che invita tutti i visitatori a riscoprire il valore della tradizione moderna come spunto per un progetto sostenibile e consapevole del nostro presente e futuro.
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Profilo biografico
Discendente di due importanti famiglie armene, Ohannés Gurekian nacque nel 1902 a Costantinopoli e si trasferì con la famiglia a Roma nel 1907. Studiò al Collegio Armeno Moorat Raphaël di Venezia e si laureò in Ingegneria Civile e Idraulica all’Università di Padova, partecipando negli anni giovanili ai movimenti per l’indipendenza armena. Dopo gli studi lavorò a Torino nello studio di Ballatore di Rosana e successivamente si stabilì a Frassené, nel Bellunese, dove avviò la sua attività professionale e coltivò la passione per l’alpinismo, diventando socio del CAI di Agordo, di cui fu presidente dal 1933 al 1946. Tra le sue imprese alpinistiche, l’apertura di una via sulla Torre Sattler e l’ascensione della Torre Armena, da lui così battezzata in ricordo delle origini.
Fu promotore dello sviluppo turistico di Frassené, dove nel 1930 fondò la prima Pro Loco italiana, e contribuì alla costruzione di rifugi alpini come il Cesare Tomé al Passo Duran. Come ingegnere si impegnò nella salvaguardia dell’architettura tradizionale alpina, opponendosi a modelli estranei e realizzando, nel dopoguerra, progetti gratuiti per la ricostruzione dei centri distrutti, come a Caviola. Frequentò corsi di Architettura a Losanna senza completare il titolo e si dedicò a urbanistica ed edilizia pubblica. Morì ad Asolo nel 1984.
L’inaugurazione della mostra è prevista per giovedì 18 settembre alle ore 17.00, con visita guidata e a seguire ARCH_Talk alle ore 17.45.
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Mostra “Ohannés Gurekian. Modernità Futura / Future Modernity”
https://www.trevisotoday.it/eventi/mostra-ohannes-gurekian-2025.html
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