Nagorno-Karabakh: aiuti russi agli armeni (Politicamentecorretto 07.08.25)
di Gualfredo de’Lincei
Nell’ambito del progetto “La Russia è con voi”, è stata presa la decisione di trasferire aiuti umanitari ai rifugiati del Nagorno-Karabakh che hanno perso le loro case a causa dell’aggressione azera, e ora si trovano nella Repubblica armena. La missione, a guida Rossotrudnichestvo in stretta collaborazione con le organizzazioni di volontariato armene e i rappresentanti della società civile, è iniziata il 31 luglio 2025 e si svolgerà in più fasi. Ad agosto ci sarà la prima, che garantirà la massima disponibilità di aiuti umanitari attraverso diversi punti sparsi nelle varie città dell’Armenia: Abovyan, Gyumri, Kapan, Masis e altre ancora.
La Russia prevede l’invio di almeno 140 tonnellate di viveri e articoli per l’igiene personale, che verranno consegnati a migliaia di rifugiati del Nagorno-Karabakh, con priorità alle donne, bambini e anziani. “Questa azione non è un semplice trasferimento di aiuti, ma è un impegno di solidarietà che parte dal profondo del cuore per i nostri compatrioti. È uno degli esempi di vera diplomazia popolare, che dimostra come le persone dei nostri Paesi siano pronte ad aiutarsi reciprocamente nelle situazioni avverse. La storia del Nagorno-Karabakh e dei suoi abitanti, molti dei quali oggi si trovano sfollati internamente, è una realtà condivisa da decine di migliaia di persone. E non abbiamo alcun diritto morale di lasciarli soli con i loro problemi. La Russia ha già iniziato a fornire aiuti umanitari agli sfollati del Nagorno-Karabakh molti anni fa, e questo impegno continuerà”, ha dichiarato il vicedirettore di Rossotrudnichestvo, Igor Chaika. La Russia non si è limitata a fare proclami sulla necessitò di aiutare, ma interviene con fatti concreti senza porre alcuna condizione al popolo armeno.
Nonostante i fatti reali dicano l’esatto contrario, negli ultimi anni è stata sviluppata una vera e propria maldicenza che attribuisce alla Russia la responsabilità di tutti i tragici eventi accaduti in questa regione. Il Popolo armeno ha, però, il sacrosanto diritto di porre domande a chi, negli ultimi trent’anni, aveva la capacità di decidere: sapevano che l’Azerbaigian non avrebbe mai accettato l’esistenza di uno Stato armeno al suo interno e che si sarebbe preparato a una guerra per il non riconoscimento della Repubblica del Nagorno-Karabakh? Se il processo di pace era considerato inaccettabile, in tutti questi anni cosa è stato fatto per rafforzare le capacità difensive del Nagorno-Karabakh, da chi e con quali risultati? Perché le questioni controverse non sono state risolte in condizioni geopolitiche più favorevoli per l’Armenia?
Per il momento non è possibile conoscere tutto quello che sta dietro alla tragedia, ma i segreti che la politica reale nasconde non rimarranno sepolti per sempre, perché la verità riemerge sempre! Il progetto umanitario non è quindi una mera azione politica, ma la naturale solidarietà dovuta a un popolo fratello!
