Teheran: una stazione della metropolitana dedicata a Maria (Città Nuova 27.10.25)
Sarà presto inaugurata nella capitale iraniana una nuova stazione della linea 6 della metro: la fermata è dedicata alla madre di Gesù: Maryam-e Moghaddas (Santa Maria)

La rete della metropolitana della capitale dell’Iran, entrata in servizio nel 1999, utilizzata ogni giorno da circa due milioni e mezzo di persone, comprende 7 linee, con 160 stazioni che coprono una lunghezza totale di 292,1 km, di cui 67,5 km fanno parte di una linea ferroviaria suburbana. Da tempo sono in corso lavori di ampliamento e apertura di fermate intermedie. Nello specifico la linea rosa (la n.6), attiva dal 2019, contava già 25 stazioni e ora con un prolungamento di circa 6 km arriverà ad averne 32, compresa quella intitolata alla madre di Gesù.
La cattedrale armena di San Sarkis a Teheran (ph Orijentolog/Wikipedia)
Originariamente il nome della nuova stazione avrebbe dovuto ricordare uno studente iraniano (Shahid Nejatollahi) vittima del regime dello Scià Reza Pahalevi, durante le dimostrazioni del 1979. La vicinanza alla cattedrale armena ha poi provocato la proposta di cambiare il nome della fermata. Non si deve sottovalutare il fatto che, tra le minoranze religiose che godono di libertà di culto in Iran, i cristiani armeni sono oggi i più numerosi. Secondo alcuni, la loro presenza dovrebbe aggirarsi attorno ai 120-150 mila membri – qualcuno sostiene che arrivino a 350 mila – di cui 75 mila vivono nella capitale. Questa presenza è riconosciuta anche a livello politico-amministrativo. Infatti, 2 dei 5 seggi riservati alle minoranze religiose nel Parlamento iraniano sono a loro appannaggio, ma, soprattutto, sono l’unica minoranza con lo status di “osservatore” nel Consiglio dei Guardiani della Rivoluzione e nel Consiglio di Opportunità. Inoltre, non si deve sottovalutare il fatto che la Persia-Iran e l’Armenia storica hanno legami culturali millenari. La loro relazione è da sempre di importanza strategica, poiché in Armenia passa l’importante corridoio commerciale tra i mercati dei Paesi che si affacciano sul Mar Nero e l’Iran. Il recente trattato di pace tra la Repubblica di Armenia – il cui primo ministro è in conflitto con il patriarca apostolico armeno – e l’Azerbaigian, sotto l’egida degli Stati Uniti, minaccia questa rotta commerciale.
Il cardinale Mathieu, monaco belga arcivescovo latino di Teheran, ha commentato positivamente la decisione delle autorità iraniane, sottolineando che dedicare una stazione della metropolitana, un luogo pubblico, alla madre di Gesù «rappresenta un tributo alla comunità cristiana armena e riconosce l’alto grado di stima e affetto nei confronti di Maria». L’interno della stazione è decorato con bassorilievi di cui due sono dedicati a Maria, che in uno appare con gli occhi chiusi e in atto di pregare, circondata da tulipani, il fiore che nell’Islam esprime l’amore fedele ed eterno. L’artista – Tina Tarigh Mehr – ha dichiarato che le immagini di bassorilievi dedicati a Maria sono state concepite per suscitare rispetto nei suoi confronti. «Ogni elemento che si può vedere in questa stazione – ha commentato – è stato disegnato in modo che quando qualcuno passa al suo interno possa comprendere che la nostra finalità è quella di rispettare le altre religioni, in particolare il cristianesimo». L’esterno della stazione e il portale d’ingresso principale sono realizzati in pietra bianca e presentano vetrate in stile romanico, in armonia con la facciata della Chiesa di San Sarkis, situata di fronte. Sopra le tre vetrate sono incisi in farsi e in inglese il nome principale e secondario della stazione e il numero della linea. Dietro la vetrata, di fronte alla Chiesa di San Sarkis, il giorno dell’inaugurazione verrà scoperta una statua in pietra alta 2,30 m raffigurante la Vergine Maria in piedi con il Bambino Gesù sul braccio sinistro. Il costo è stato sostenuto da un benefattore della comunità armena. All’interno, sopra la prima rampa del seminterrato della stazione, è incisa l’iscrizione persiana “Nel nome di Dio”, come in tutte le stazioni della rete, ma qui è tradotta anche in inglese, armeno e arabo su uno sfondo rosso ocra.
La notizia che riguarda la nuova stazione della linea 6 della metropolitana di Teheran riveste notevole interesse e importanza. È, infatti, una decisione significativa, soprattutto nel contesto di quanto dichiarato nella Relazione Annuale 2025 della Commissione degli Stati Uniti sulla Libertà religiosa a livello internazionale. Secondo quanto in essa riportato, infatti, «le condizioni di libertà religiosa in Iran restano precarie, soprattutto per quanto concerne le minoranze religiose, i dissidenti e le donne e bambine». Lo scorso anno 21 cristiani sono stati arrestati con l’accusa di attività di proselitismo e di promozione di sionismo cristiano.

