Tracce.it – «Figli di una speranza che nasce dal martirio» (18 mag 2015)

18/05/2015 – Raphael Minassian, Arcivescovo armeno, rilegge il genocidio attraverso le vicende della propria famiglia. La storia di un popolo che, da Ataturk fino ai nostri giorni, è rimasto radicato nella fede. Con un forte bisogno di «riconciliazione»
Un applauso spontaneo, caloroso. Ancora prima di iniziare. Così giovedì 14 maggio, le persone presenti nella sala del Centro Culturale di Milano, in via Zebedia 2, hanno accolto monsignor Raphael Minassian, l’arcivescovo dei cattolici armeni in Europa Orientale, che ha offerto una testimonianza, a cento anni di distanza, sul genocidio armeno in un incontro dal titolo: “Identità, testimonianza, martirio: cosa significa essere un popolo”. Un tema caldo, soprattutto dopo il messaggio lanciato da papa Francesco che ha provocato reazioni polemiche da parte del Governo turco. A coordinare l’incontro, Martino Diez, direttore scientifico della Fondazione Oasis.

Minassian è sacerdote dal 1973: nato a Betlemme, ha sempre vissuto altrove, come tanti armeni costretti all’esodo. Ordinato a Beirut, ha svolto la sua missione in Libano, negli Stati Uniti e in Vaticano. Nel 2005 è stato nominato Esarca per Gerusalemme e Amman. Quindi, dal 2011, è Ordinario per l’Europa Orientale, Armenia compresa. Continua