La recente scomparsa di Araksi Lilosian ha lasciato un vuoto profondo nella comunità armena della Puglia. Nata a Bari 93 anni fa, nel villaggio storico di “Nor Arax”, Araksi era considerata la memoria vivente di questa comunità. Figlia di Takvor Lilosian e Siranush Timurian, entrambi provenienti dall’Impero Ottomano, ha rappresentato un legame diretto con le radici culturali e la storia del suo popolo.
Araksi non era solo la persona più anziana della comunità ma un simbolo di resilienza e integrazione. Rimasta vedova, ha vissuto con i figli Siranush e Tito Quaranta, entrambi molto attivi nella vita comunitaria armena locale. La sua vita è stata intrecciata con un capitolo importante della storia dell’artigianato armeno in Italia: negli anni Cinquanta lavorò come tessitrice di tappeti a Nor Arax e successivamente come insegnante presso la scuola di San Giovanni in Fiore in Calabria. Quest’ultima, diretta da suo zio Sargis Mushegian, fungé da crocevia per il trasferimento dell’antica arte della tessitura armena in Italia, offrendo opportunità economiche e culturali alle popolazioni locali.
La longevità di Araksi rappresentava un ponte diretto con il passato doloroso del genocidio armeno e una testimonianza tangibile dell’eredità lasciata dai profughi accolti in Italia dopo il 1922. Anche la sua presenza in produzioni audiovisive degli anni Cinquanta contribuì a mantenere viva questa eredità culturale.
La comunità armena, e non solo, ricorda Araksi Lilosian come un esempio di forza e dedizione, un faro di speranza per le generazioni future che continueranno a trarre ispirazione dalla sua dedizione e dal suo impegno verso la cultura e la storia armena
