Libro vini armeni, comunicato stampa

Vini armeni, il libro che ti accompagna nella culla della viticoltura.
Dalle colline venete patrimonio Unesco dove viene prodotto il Prosecco Superiore Docg Conegliano – Valdobbiadene alla Valle dell’Ararat, in Armenia, il percorso potrebbe sembrare senza senso ai più e nemmeno essere annoverato alla spensierata scampagnata domenicale fuori porta, visti i 3.000 chilometri che separano le due realtà. Invece Enrico Dal Bianco – nativo proprio dalle colline coneglianesi – accompagna il lettore alla scoperta dei nettari locali con il libro “Vini Armeni. Viaggio nella culla della viticoltura” facendo seguito alle esplorazioni intraprese nella terra di Noé, durante gli ultimi otto anni. Il volume si dipana nel percorso ‘eno-storico’ che inizia dal Neolitico fino ad arrivare ai giorni nostri: dall’esplorazione della grotta di Areni, dove pochi anni fa sono stati rinvenuti i reperti archeologici che al momento fanno indicare questo luogo come prima cantina al mondo di produzione di vino (6.100 anni fa), fino alla moderna rinascita della viticoltura armena post sovietica. Queste evidenze dimostrano come la storia del vino si intrecci indissolubilmente con quella della civiltà umana, e come la vite domestica (Vitis vinifera) sia legata all’ antropizzazione umana sin da epoche antiche. Il libro è altresì impreziosito dalla sezione riguardante la storia dell’architettura armena, curata dall’autrice cadorina Manuela Da Cortà, con particolare riferimento ai divini e pittoreschi monasteri di questa terra sacra e mistica; l’Armenia infatti è stata la prima realtà che ha abbracciato la religione cristiana come religione di stato, sin dal 301 d. C.
Enrico Dal Bianco commenta: “Questa è l’area geografica, il Caucaso, dove è nata la viticoltura e dove si sono approntate le prime forma di domesticazione della vite nonché le prime forme di vinificazione ‘di massa’, tra i seimila e gli ottomila anni fa. Qui, in Armenia, mi sono innamorato dell’antica cultura, dell’arte locale, dell’enogastronomia e la gente ti accoglie a braccia aperte come se ti conoscesse da sempre, come uno di famiglia. Il richiamo alla terra armena è stato sin da subito magnetico, mistico, misterioso. E il libro in questione, a livello spirituale, è stata una forma di creatività che mi è venuto spontaneo scrivere quale atto d’amore verso una terra che mi ha donato più di quanto potessi immaginare: era giunto il momento di ricambiare, ed ecco la nascita della pubblicazione su vini armeni.”
Il mondo del vino, con la sua storia millenaria e le sue profonde radici culturali, si arricchisce quindi di un volume straordinario: “Vini Armeni. Viaggio nella culla della viticoltura”. Pubblicato da Kellermann Editore (Vittorio Veneto) nella collana “Grado Babo”, questo libro (144 pagine, € 18,00) si propone non solo come un’esplorazione del vino armeno, ma come un invito a scoprire un paese intriso di storia, mistero e fascino. Ma “Vini Armeni” va ben oltre la pura cronaca archeologica. È un’affascinante immersione in un Paese magico e un territorio unico, dove Occidente e Oriente si incontrano. Il libro invita il lettore a scoprire le peculiarità artistiche, storiche, religiose ed enogastronomiche dell’Armenia, svelando un fascino che va oltre il semplice prodotto della vite.
Il volume è arricchito da contributi di pregio: la prefazione è firmata da Antonia Arslan, scrittrice, saggista ed ex professoressa universitaria, la cui opera “La masseria delle allodole” ha narrato il genocidio armeno ed è stata adattata nell’omonimo film dei fratelli Taviani. La sua sensibilità e conoscenza della cultura armena aggiungono una profondità unica al testo. Inoltre il puntuale testo di Aldo Ferrari – storico e politologo di fama internazionale, professore all’Università Ca’ Foscari di Venezia e direttore del Programma di Ricerca su Russia, Caucaso e Asia Centrale per ISPI – completa il quadro, fornendo un contesto storico e geopolitico essenziale.
“Vini Armeni” non è solo un libro per esperti del settore, ma un’opera che saprà conquistare chiunque sia affascinato dalla storia, dalla cultura e, naturalmente, dall’eccellenza di un prodotto antico e affascinante come il vino. Un’opportunità imperdibile per riscoprire le origini di una delle bevande più celebrate al mondo.
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Cordiali saluti.
Enrico Dal Bianco
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