A 30 anni dal terremoto in Armenia (resegoneonline.it 31.08.18)

Correva il mese di dicembre del 1988, quando un terribile terremoto scosse la provincia armena di Lori, nella allora Unione Sovietica. Un disastro dalle proporzioni apocalittiche con un numero di morti che come ordine di grandezza raggiunse le dimensioni dell’intera popolazione residente a Lecco, un evento luttuoso che non mancò di muovere la macchina solidale lecchese coordinata dall’allora sezione locale dell’associazione Italia – URSS.

Alla costituzione presso il Comune di Lecco di un comitato per gli aiuti all’Armenia che coinvolse le organizzazioni sindacali e imprenditoriali lecchesi seguì una raccolta fondi che procurò alla causa ben 300 milioni di lire. Il frutto del contributo lecchese alla ricostruzione post terremoto fu la realizzazione di una scuola nell’allora comprensorio di Kirovakan, oggi Vanadzor, città capoluogo della provincia di Lori, un edificio di circa 300 mq in grado di ospitare fino a 80 studenti.

Del mese di giugno è la visita di una piccola delegazione lecchese guidata da Marina Ghislanzoni dell’Ufficio Scolastico per la Lombardia, calorosamente accolta nella struttura scolastica, del tutto simile ai nostri istituti comprensivi, mentre in questi giorni un gruppo di famiglie di Comunione e Liberazione guidato da Maria Grazie Colombo sta visitando quei luoghi ed è in programma un “viaggio di amicizia e conoscenza” promosso dalla CGIL di Lecco, che prevede un tour della Georgia e dell’Armenia, sempre in occasione dei 30 anni dall’evento catastrofico.

“Ricordare episodi come questo, ma anche interventi importanti di concreta solidarietà attivati a partire da situazioni tragiche come quella del terremoto del 1988, significa sia rendere omaggio al ricordo di chi ha perso la vita, sia sottolineare l’importanza della sensibilità e della solidarietà che diventano azione, contribuiscono alla rinascita e creano legami . La scuola di Vanadzor, ne è un esempio”, commenta il sindaco Brivio.

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