Acquedotto romano scoperto in Armenia (Italiaoggi 26.11.21)

Una scoperta straordinaria. Resti romani sono stati ritrovati un po’ dovunque nei Paesi affacciati sul Mediterraneo, ma questi rinvenuti in Armenia sono nelle terre più lontane dell’antico impero romano: sono di un acquedotto che per gli studiosi è il più orientale tra quelli costruiti dagli imperatori romani. Invisibile nel paesaggio è stato rintracciato grazie anche all’uso di droni.

Una équipe internazionale di ricercatori ha fatto sapere di aver scoperto, nel sito archeologico dove stava lavorando dal 2019, i resti di un maestoso acquedotto romano ad arco, forse il più grande mai costruito, nell’area corrispondente a Artaxata, l’antica capitale del regno di Armenia, a sud di Erevan. La scoperta è avvenuta mentre i ricercatori dell’università di Münster, e dell’Accademia nazionale delle scienze della Repubblica di Armenia, erano impegnati nelle ricerche per riportare alla luce alcuni resti dell’antica città di Artaxata, una delle capitali dell’antica Armenia.

L’acquedotto romano di Artaxata è stato costruito tra il 114 e il 117 dopo Cristo, sotto il regno dell’imperatore romano Traiano. Secondo quanto hanno fatto sapere gli archeologici questa opera rimase incompiuta. Non fu mai terminata perchè dopo la morte di Traiano, nel 117 dopo Cristo, il suo successore, Adriano, rinunciò all’Armenia, provincia del proprio impero, prima del completamento dell’acquedotto, ha spiegato il ricercatore tedesco Torben Schreiber dell’università di Munster, in Renania, uno degli autori dello studio.

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