Addio a Charles Aznavour, la leggenda della canzone francese, amico degli ebrei e di Israele (Mosaico-cem.it 04.10.18)

di Roberto Zadik
Dopo la sua morte escono interessanti  rivelazioni sul leggendario cantautore francese di origine armena Charles Aznavour. A questo proposito il sito Times of Israel ha recentemente pubblicato un interessante approfondimento non solo sul suo stretto rapporto col mondo ebraico, la sua famiglia salvò diversi ebrei durante la Seconda Guerra Mondiale, ma anche con Israele. La notizia era uscita nel 2016, quando il cantautore aveva raccontato a un ricercatore israeliano l’impegno dei suoi genitori armeni, nel salvare alcuni ebrei durante la Shoah.

Sempre dinamico, vitale e fantasioso fino al’ultimo, poliglotta e viaggiatore instancabile, a quanto pare questo gigante della canzone francese avrebbe dovuto esibirsi a luglio a Tel Aviv, dopo una serie di concerti di grande successo che aveva tenuto nella metropoli israeliana che era meta preferenziale nella sua scaletta concerti sempre molto attiva malgrado l’età.

E con Israele a quanto pare egli ebbe un rapporto molto stretto. Lo scorso 26 ottobre era stato invitato nientemeno che dal Presidente Rivlin nella sua Residenza per ricevere il Premio Raoul Wallenberg, dal nome del celebre diplomatico svedese che salvò migliaia di ebrei.  Durante l’incontro i due parlarono lungamente di musica e della passione del Capo dello Stato ebraico per la sua musica e capolavori come “La Boheme”. Consegnandogli il prestigioso riconoscimento, Rivlin ha detto “la sua famiglia nascose gli ebrei perseguitati mentre Charles e sua sorella Aida li salvarono”.

Ringraziando sentitamente il presidente, Aznavour ha ricordato le proprie origini armene specificando nel suo discorso “noi e gli ebrei abbiamo tanti punti in comune. Nella musica, nelle arti, nei momenti felici e nelle difficoltà e nell’essere diventati gente importante nei Paesi che ci hanno accolto”.

Nato da origini armene a Parigi nel 1924 lui e la sua famiglia hanno nascosto e protetto diversi ebrei e partigiani rivelando altruismo e coraggio straordinari. Il Times of Israel nel suo omaggio ripercorre anche le tappe principali della carriera di questo cantautore. Uno degli artisti più famosi e apprezzati  nel mondo  assieme a Gilbert Becaud, Georges Brassens o  Edith Piaf con cui esordì aprendo un suo concerto quando anche lei era agli esordi,  per poi lanciarsi nella lunga e gloriosa carriera solistica dal 1956 con classici come “Sur Ma vie” (Sulla mia vita) e raggiungendo la fama grazie a film come “Tirate sul pianista” del grande Truffaut del 1960 e del quale era il protagonista. Una vera star salutata da varie celebrità alla sua morte come dal Primo Ministro Francese Valls che ha detto “nato da genitori armeni è stato uno dei più grandi esempi di brillantezza francese”.

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