Alta tensione tra Armenia e Azerbaijan (Euronews 14.05.21)

Il leader armeno Nikol Pashinyan ha accusato le truppe azere di aver sconfinato nel paese in una nuova escalation di tensioni a pochi mesi dall’esplosione di violenza sul Nagorno-Karabakh.

“Questa è un’infiltrazione sovversiva”, ha detto Pashinyan a una riunione straordinaria del suo consiglio di sicurezza, secondo quanto riportato da un comunicato ufficiale.

Secondo Pashinyan, l’Azerbaigian cercherebbe di “assediare” il lago Sev, che è condiviso dai due paesi, uno sconfinamento a cui l’esercito armeno avrebbe risposto con “adeguate manovre tattiche”.

Baku ha respinto le accuse come “provocatorie” e il ministero degli Esteri ha dichiarato: “Le guardie di confine stanno occupando posizioni che appartengono all’Azerbaigian nei distretti di Lachin e Kalbajar“. “Siamo impegnati ad allentare le tensioni nella regione e chiedere misure in questa direzione”.

Nel frattempo, il presidente francese Emmanuel Macron ha invitato le truppe azere “a ritirarsi immediatamente”.

La Francia co-presiede il gruppo di Minsk, insieme a Stati Uniti e Russia, che mira a trovare una soluzione pacifica al conflitto tra i due paesi sulla regione del Nagorno-Karrabakh.

Washington ha fatto sapere a sua volta di star “seguendo da vicino” la situazione.

“Comprendiamo che la comunicazione tra le parti è in corso ed esortiamo alla moderazione nella de-escalation della situazione in modo pacifico”, ha detto il portavoce del Dipartimento di Stato, Ned Price, su Twitter.

In un comunicato, il Cremlino ha fatto sapere come Vladimir Putin, nel corso di una telefonata con Pashinyan, abbia “sottolineato la necessità di rispettare rigorosamente” l’accordo di tregua raggiunto a novembre.

“Il presidente della Russia ha riaffermato l’impegno per un’ulteriore mediazione attiva e stretti contatti con Yerevan e Baku nell’interesse di garantire la stabilità nella regione”, prosegue il comunicato.

Il ministero degli Esteri russo aveva detto in precedenza che Sergey Lavrov aveva parlato per telefono con il suo omologo azero Jeyhoun Baeramov del “deterioramento della situazione”.

La lettura di Mosca della chiamata dice che i due ministri hanno sottolineato la “necessità di una stretta osservanza del cessate il fuoco”.

Le tensioni tra i due paesi continuano a montare dalla fine di una guerra negli anni ’90 sul Nagorno-Karabakh.

La recrudescenza dell’anno scorso è stata la più violenta da decenni, con un conflitto di 44 giorni che ha lasciato 5.000 morti e decine di migliaia di sfollati.

Si è concluso a novembre con una tregua mediata dalla Russia che ha visto l’Armenia costretta a cedere un territorio significativo all’Azerbaigian, innescando così turbolenze e richieste di cambiamento anche a Yerevan.

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