Ambasciatore armeno, insieme a ebrei per combattere indifferenza (Ansa 15.10.15)

(ANSA) – ROMA, 15 OTT – “La nostra responsabilità di armeni ed ebrei sopravvissuti ai genocidi è quella di colmare il vuoto dell’indifferenza”. Sargis Ghazaryan, ambasciatore dell’Armenia in Italia, lo ha sottolineato intervenendo a Roma, insieme al Presidente dell’Unione delle comunità ebraiche italiane, Renzo Gattegna, alla presentazione del libro “La Lettera a Hitler”, scritto da Gabriele Nissin, edito da Mondadori e dedicato a Armin Wegner, scrittore e dissidente tedesco che fu tra i primi a denunciare lo sterminio armeno e poi a intuire l’imminente tragedia del nazismo e della Shoah. “Purtroppo – ha osservato il diplomatico – i crimini contro l’umanità non sono relegati ai libri di storia ma appartengono ancora all’attualità”. Ghazaryan ha denunciato il negazionismo che, in particolare, nel caso armeno si è trasformato in un negazionismo di Stato, in un rifiuto dei governi turchi, che si sono succeduti anche in tempi moderni, “a fare i conti con la propria storia”,nonostante le richieste di parte della stessa società civile turca. Quest’anno, il centesimo anniversario del genocidio armeno è stato ricordato insieme e agli ebrei: “un fatto importantissimo”, ha rimarcato l’ambasciatore. Non a caso, ha ricordato, Hitler, nell’agosto del 1939, mentre avviava l’invasione della Polonia, ed esortava i suoi generali alla ferocia e alla crudeltà contro gli ebrei, ad un certo punto esclamò:”chi dopo tutto si ricorda ancora dell’annientamento degli armeni?”. Il presidente dell’Ucei, Gattegna, si è soffermato sulla figura di Wegner, intellettuale tedesco che cercò di salvare l’onore della sua patria e di evitare che il proprio Paese precipitasse in “un abisso di barbarie”. Wegner scrisse persino due lettere, una a Hitler nel 1933, ed una a Mussolini, nel 1936, per cercare di fermare la deriva. Fu, ovviamente inutile, e lui stesso venne deportato in un campo di concentramento nazista, da cui sopravvisse miracolosamente.

Non impedì che si consumasse la Shoah che detiene – ha spiegato Gattegna – “il triste primato” tra tutti i genocidi perpetrati per “dimensione, durata, programmazione scientifica”.

Dalla storia e dalla figura di Wegner, combattente solitario contro i genocidi del Novecento e proclamato giusto sia da Israele nel 1967, sia dall’Armenia nel 1996, un insegnamento: “mai più, contro nessuno”, ha sintetizzato il presidente delle comunità ebraiche. (ANSA).