Anjar, una terra dal grande fascino e dalla storia millenaria (Tantobuonasera 22.04.22)

Il Libano è un piccolo Paese non più grande dell’Umbria, con mille storie affascinati;, e Anjar è la città più bella del Libano, costruita dagli armeni della Diaspora. Da questo piccolo angolo di Mediterraneo i Fenici, grandi navigatori, entrarono in contatto con le maggiori potenze del tempo, commerciando il pregiato legno di Cedro, di cui il Libano era ricco. Crocevia di diverse culture e religioni provenienti da ogni angolo del Mediterraneo, ancora oggi è possibile apprezzare il carattere multiculturale e cangiante di questo luogo a cavallo tra Occidente e Oriente, Paese che ha saputo rinascere dalle sue ceneri come l’Araba Fenice. Gli armenti fanno parte della storia di questo affascinate Paese. Sono arrivati in Libano privi di tutto, ma grazie alle loro radici culturali più profonde sono andati avanti, hanno lavorato e costruito, sono la perla del progresso nel Paese dei Cedri. Una volta chiesto al direttore del quotidiano “Zartonk”, cosa il Libano e l’Armenia rappresentano per un armeno libanese.

Mi ha risposto: “Il Libano è il loro Paese, l’Armenia è la loro coscienza”. La cittadina di Anjar, nota anche come Haouch Moussa, si trova nella valle della Bekaa, non molto distante dalla strada che collega Damasco e Beirut. La cittadina è nota soprattutto per essere un centro archeologico di notevole importanza, dalla seconda metà del XX secolo Non potevo venire nella Valle della Bekaa senza visitare Anjar, oggi la città più turistica del Libano. In questo luogo la popolazione è in gran parte legata alla seconda diaspora armena. Parlo con i cittadini di Anjar, e inevitabilmente i ricordi riportano al 1938: “Tornammo nei villaggi, e i turchi li avevano consegnati ai francesi”. Gli armeni della seconda diaspora erano proprietari di terreni e di qualche capo di bestiame, erano benestanti e i turchi sequestrarono tutto: “Per tentare la salvezza scappammo a piedi in Siria e i francesi ci radunarono in un campo profughi vicino a Kessab, in Siria”.

Migliaia di loro furono annientati dalla malaria, e in Libano si temeva l’espansione dell’epidemia, per cui non vennero concessi permessi di ingresso nel territorio. Intervennero i francesi, che distribuirono dosi di chinino ed elargirono alcune terre ad Anjar, località libanese al confine con la Siria”. Harout racconta: “Abbiamo resistito come veri eroi, ma i turchi avevano mezzi potenti per le deboli forze armene: molte persone sono cadute combattendo, molti sono stati uccisi, altri trucidati, i loro cadaveri furono gettati in un fiume”. In Cilicia, nel 1909, vennero sterminate altre 30.000 persone. Racconta Aram: “La fortuna è la volontà del popolo armeno e la sua audacia. Il mondo intero chiede giustizia ed esprime la massima solidarietà con il popolo armeno”. Prima di visitare Anjar sono stato di ritorno dall’Iraq ho visitato il quartiere di Borj. Borj Hammoud, quartiere fondato dagli armeni che raggiunsero Beirut nel 1915 dopo il Genocidio, dopo il collasso dell’Impero Ottomano. Ottennero il diritto di costruire accampamenti e baracche nella periferia est, vicino il fiume Beirut. Molti degli edifici costruiti in quel periodo sono ancora presenti. Le Forze Politiche Armene presenti in Libano, pur essendo molto diverse tra loro, sono unite nella verità e nell’esigenza del riconoscimento del Genocidio da parte del Governo Turco. Anjar è una città del Libano situata nella valle della Bekaa.

La popolazione è quasi interamente composta da armeni. L’area totale è di circa venti chilometri quadrati (7,7 miglia quadrate). Dopo essere stato abbandonato negli anni successivi, Anjar fu reinsediato nel 1939 con diverse migliaia di rifugiati armeni dall’area di Musa Dagh in Turchia. I suoi quartieri prendono il nome dai sei villaggi di Musa Dagh: Haji Hababli, Kabusia, Vakif, Khodr Bek, Yoghun Oluk e Bitias. La maggior parte degli armeni di Anjar sono apostolici armeni (ortodossi) che appartengono alla Chiesa apostolica armena e alla Santa Sede di Cilicia. La Chiesa Armena Apostolica di San Paolo è la seconda chiesa armena più grande del Libano. La comunità apostolica armena ha una propria scuola, Haratch Calouste Gulbenkian Secondary School. Nel 1940, il caporedattore del quotidiano armeno Haratch a Parigi, Shavarsh Missakian, organizzò una campagna di raccolta fondi tra gli armeni che vivevano in Francia che permise la costruzione della scuola elementare “Haratch” accanto alla chiesa apostolica armena di St. Paul di recente costituzione.

L’apertura ufficiale della scuola ha avuto luogo nel 1941. L’amministrazione della Fondazione Calouste Gulbenkian ha contribuito all’espansione della scuola, che è stata nominata in onore di Calouste Gulbenkian. La chiesa armena cattolica di Nostra Signora del Rosario ad Anjar funge da chiesa per i cattolici armeni, che gestiscono anche la scuola delle suore cattoliche armene. All’inizio, la scuola aveva due divisioni, St. Hovsep per gli studenti maschi e Suore dell’Immacolata Concezione per le studentesse. Nel 1954, questi dipartimenti furono uniti. Il 1973 ha visto l’apertura ufficiale della Casa degli orfani di Aghajanian, già operante come orfanotrofio cattolico armeno dal 1968. La Chiesa Armena Evangelica di Anjar è operativa per servire la piccola comunità Armena Evangelica di Anjar. La scuola della comunità protestante è stata fondata nel 1948 da suor Hedwig Aienshanslin come parte del suo lavoro missionario ad Anjar.

Talal KHRAIS

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