Ara Güler, l’occhio di Istanbul al Museo di Roma in Trastevere (Cds 30.01.20)

Una retrospettiva sul grande fotografo turco con immagini in bianco e nero della città sul Bosforo e i ritratti di celebrità, da Winston Churchill a Sophia Loren

Ara Güler, «Beyoglu», 1958
Ara Güler, «Beyoglu», 1958
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Il prediletto bianco e nero, l’immenso amore per una citta — Istanbul, dove era nato nel 1928 — carica di millenni di storia, suoni, voci, odori, tradizioni… Questi i due elementi-archetipo nelle fotografie di Ara Güler, al quale il Museo di Roma in Trastevere dedica, dal 30 gennaio, una mostra retrospettiva con 45 vedute e 37 ritratti di personaggi celebri nel mondo. Scomparso novantenne nel 2018, origine armene, «l’occhio di Istanbul» come è stato definito, Güler, oltre che un fotoreporter di fama mondiale, fu un artista, uno di quei fotografi il cui sguardo è permeato di pensiero, letteratura, poesia e malinconia per un mondo in via di trasformazione.

«Questo è il suono di Istanbul, è il suono di una magia misteriosa»

La sua Istanbul — ritratta a partire dagli anni Cinquanta — ha infatti, tanto più oggi, il fascino di un monde perdu. Ma lo sguardo di Güler, pur sedotto dalle tradizioni e dal sapore locale, non indulge mai al vernacolare proprio per questa sua capacità di saper cogliere, sia pure nella fissità del bidimensionale, poesia e tempo: «Da lontano — si legge in uno dei tanti pensieri dell’autore che scandiscono l’allestimento — si sentono il brusio della città, qualche fischio di vaporetto e suoni di clacson attutiti. Questo è il suono di Istanbul, è il suono di una magia misteriosa, che vi attira a sé e vi avvolge. Se vivete in questa città sentirete sempre questi suoni, perché insieme sono la voce della nostra città». Belle e letterarie, è quasi banale dirlo, le immagini di questa mostra che è alla sua quinta tappa mondiale (dopo Londra, Parigi, Kyoto e New York), promossa da Roma Capitale e presentata dalla Presidenza della Repubblica di Turchia in collaborazione con il Museo Ara Güler e l’Archivio e Centro di Ricerca dedicato all’artista.

I volti di Picasso, Fellini, Nazim Hikmet

Una bellezza che non sorprende se si ripercorre la carriera di Ara, amico fraterno del Premio Nobel Orhan Pamuk, nominato uno dei sette fotografi migliori al mondo dal British Journal of Photography Yearbook, insignito del prestigioso titolo di «Master of Leica», reclutato ai suoi esordi da Henri Cartier-Bresson per l’Agenzia Magnum e in seguito corrispondente per il Vicino Oriente prima per Time Life (1956) e poi per Paris Match e Stern (1958). Un curriculum internazionale che oltre all’immenso amore per Istanbul include anche un fitto pantheon di giganti del XX secolo, da lui ritratti con intensità affatto scontata: Churchill, Picasso, Hitchcock, Fellini, Orson Welles, i pittori Salvador Dalí e Marc Chagall (uniche due foto a colori in mostra), Nazim Hikmet, Sophia Loren, Brigitte Bardot, Paolo VI…

Info

Ara Güler, Museo di Roma in Trastevere, piazza S. Egidio 1b, fino al 3 maggio. Orari di visita: da martedì a domenica dalle 10 alle 20. Biglietto unico comprensivo di ingresso al museo e alla mostra: 7,50 euro (intero). Gratuito per i possessori della Mic Card. Info: 060608 e www.museodiromaintrastevere.it

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