Armenia e Unione Europea: una partnership per il cambiamento (ilcaffegeopolitico 30.03.20)

In breve

  • La Rivoluzione di Velluto del 2018 ha rappresentato un punto di svolta nella storia dell’Armenia, che si è avviata lungo un percorso di riforme democratiche.
  • L’UE, nell’ambito della politica europea di vicinato, ha fornito il suo sostegno a Yerevan per la realizzazione del piano di riforme.
  • La visita del Primo Ministro armeno Pashinyan a Bruxelles è stata un’importante occasione per riconfermare il legame tra UE e Armenia.

In 3 sorsi – La recente visita del premier armeno Pashinyan a Bruxelles ha gettato le basi per l’approfondimento delle relazioni con l’Unione Europea e per la realizzazione del processo di democratizzazione a Yerevan.

 

1. COOPERAZIONE E RIFORME

Si è svolta a inizio marzo la visita del Primo Ministro armeno Nikol Pashinyan a Bruxelles, un’occasione per rafforzare lo stretto legame tra il suo Paese e l’Unione Europea. Il framework entro cui Bruxelles e Yerevan hanno inquadrato le loro relazioni è il Comprehensive and Enhanced Partnership Agreement (CEPA), accordo applicato provvisoriamente a partire dal 1° giugno 2018 e in attesa della ratifica da parte di tutti i Paesi UE. Così, l’Armenia è diventata una dei protagonisti della politica europea di vicinato, attraverso accordi in campo commerciale, energetico, ambientale e dei trasporti, compatibilmente con gli impegni che Yerevan si è assunta nell’ambito dell’Unione Economica Eurasiatica (UEE) a partire dal 2015.
I risultati positivi della cooperazione con l’Unione Europea non hanno tardato a mostrarsi: l’Unione, infatti, rappresenta il principale partner economico di Yerevan. Altri risultati a oggi tangibili riguardano l’inserimento dell’Armenia all’interno di Orizzonte 2020, importante programma di innovazione e ricerca europeo, e l’implementazione di tecnologie di e-governance.
Le prospettive di cooperazione tra Armenia e UE sono diventate ancora più promettenti in seguito alla Rivoluzione di Velluto, con la nomina di Pashinyan come Primo Ministro e con l’avvio di un sempre più profondo processo di democratizzazione, a cominciare dalle elezioni del 2018, in linea con le best practices europee.

Fig. 1 – Il Primo Ministro armeno Nikol Pashinyan durante il suo incontro a Bruxelles con il Presidente del Consiglio Europeo Charles Michel, 9 marzo 2020

2. LE PROPOSTE DI PASHINYAN

A Bruxelles Pashinyan ha presentato gli obiettivi raggiunti dal Governo armeno. Infatti durante la sua visita ha spiegato con grande ottimismo che il processo di democratizzazione nel Paese è attualmente in corso. L’affermazione dei principi di libertà, democrazia, lotta alla corruzione e Stato di diritto sono, secondo Pashinyan, il punto di partenza per realizzare anche una rivoluzione economica. Tuttavia l’Armenia si trova ad affrontare alcuni ostacoli che solo con una costruttiva collaborazione con l’Unione Europea potranno essere superati. Innanzitutto, come dichiarato anche dall’Alto Rappresentante per la politica estera Josep Borrell, è necessaria la ratifica del CEPA da parte di tutti i Paesi UE, per velocizzare il cambiamento. Un altro punto significativo riguarda la liberalizzazione dei visti, con l’obiettivo di facilitare il contatto tra i cittadini dei rispettivi territori, in modo tale che il rapporto tra UE ed Armenia non sia relegato esclusivamente al dialogo istituzionale. Inoltre, la risoluzione del conflitto nel Karabakh sarà fondamentale per ristabilire pacifici equilibri geopolitici nel Caucaso meridionale.

Fig. 2 – Un cittadino armeno durante la Rivoluzione di Velluto del 2018. I cambiamenti politici in corso a Yerevan, come sottolineato da Pashinyan, sono anche frutto della volontà popolare

3. LE RISPOSTE DELL’UNIONE EUROPEA

Il Presidente del Consiglio Europeo Charles Michel ha ribadito che l’UE è pronta a fornire all’Armenia expertise finanziaria per la realizzazione di riforme economiche, nonché tecnici ed esperti per la lotta alla corruzione e per la riforma del sistema giudiziario. Le Autorità europee sono allineate a Pashinyan anche in merito alla questione del conflitto in Nagorno-Karabakh: l’obiettivo sarà una risoluzione politica, anziché militare, della controversia, in linea con i programmi del Gruppo di Minsk.
L’Armenia si trova oggi in un momento storico decisivo, inserita in un processo di democratizzazione che è, secondo Pashinyan, irreversibile. Per questo motivo, una proficua collaborazione con l’UE potrà catalizzare quei cambiamenti che, fino a pochi anni fa, per Yerevan sembravano impossibili.

Chiara Soligo

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