ARMENIA. Gas e pandemia. Mosca e Yerevan discutono di prezzi (Agcnews 28.05.20)

Le relazioni solitamente strette tra Russia e Armenia potrebbero essere influenzate dal calo dei prezzi del gas dovuto alla pandemia di coronavirus. L’Armenia si affida alla Russia per le sue forniture di gas. Gazprom Armenia, filiale della Gazprom, detiene il monopolio delle forniture, che ogni anno ammontano a due miliardi di metri cubi di gas. Con i prezzi del petrolio e del gas in calo a livello globale, Yerevan ha chiesto a Mosca di abbassare anche il costo del suo gas. Tuttavia, allo stesso tempo, Gazprom Armenia vuole che le tariffe del gas per i consumatori armeni siano aumentate.

Poiché l’Armenia non dispone di riserve proprie, la sua economia dipende fortemente dai prezzi dell’energia. Le elevate tariffe del gas in Armenia indeboliranno la sua competitività economica e porteranno ad un aumento dei prezzi che graverà pesantemente sui settori socialmente svantaggiati già colpiti dalla crisi causata dalla pandemia, riporta Ipwr.

Anche i differenziali di prezzo odierni sono un problema: la Russia attualmente vende gas all’Europa a 60 dollari per mille metri cubi; per l’Armenia il prezzo è di 165 dollari per mille metri cubi. Nel mercato interno, i consumatori armeni ricevono gas per circa 285 dollari per mille metri cubi.

Il vice primo Ministro armeno Mher Grigoryan, negoziatore con la Russia sulle questioni relative al gas, ha dichiarato che questa differenza di prezzo è dovuta ad un particolare accordo bilaterale: «Abbiamo un prezzo fisso di 165 dollari per mille metri cubi alla frontiera, che è il risultato di un accordo politico tra Yerevan e Mosca (…) La Russia vende il gas all’Europa secondo i principi del mercato, cioè il mercato determina il prezzo, che ora è in calo».

Yerevan vede la questione come un problema, poiché la quota del consumo di gas nell’economia e nel settore energetico armeno è relativamente alta: circa il 35% dell’elettricità in Armenia viene prodotta in centrali termiche che operano a gas naturale.

La questione è stata sollevata anche all’interno dell’Unione Economica Eurasiatica: Armenia e Bielorussia hanno espresso il loro malcontento per l’alto costo del gas russo, mentre il Kirghizistan, ha chiesto alla Russia di abbassare i prezzi. Tutti e tre i paesi dipendono dai vettori energetici russi. Grigoryan si è occupato della gestione di Gazprom il 31 marzo, mentre la questione è stata discussa anche tra il presidente russo Vladimir Putin e il primo Ministro armeno Nikol Pashinyan il 6 aprile.

Per il premier armeno, l’intenzione di Gazprom di aumentare i prezzi del gas per i consumatori locali è inaccettabile, soprattutto durante la pandemia, e ha espresso la speranza che Putin lo sostenga nella risoluzione della controversia sul gas. L’Armenia vuole modificare i termini del suo accordo con la Russia e passare da un prezzo fisso a meccanismi di prezzo di mercato, pagando in valuta nazionale piuttosto che in dollari. 

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