ARMENIA-ISRAELE: STORIA DI UN RAPPORTO TESO E DIFFICILE (Iari 05.06.24)

Sin dalla sua indipendenza, l’Armenia ha sviluppato un rapporto particolare con Israele. Le cause sono diverse e continano a essere fonti di tensioni.

Storia delle relazioni diplomatiche tra i due paesi

In seguito alla disgregazione dell’URSS, l’Armenia ha stabilito ufficialmente le proprie relazioni diplomatiche con Israele il 4 aprile 1992. Dal 1993 al 2007 l’ambasciata israeliana in Georgia ha assolto il compito di ambasciata in Armenia, e dal 2007 in poi l’ambasciata è stata spostata a Gerusalemme. Analizzando il corso delle relazioni tra i due paesi si è notato, negli anni, un progressivo deterioramento.

La questione del Nagorno-Karabakh

Un ruolo di grossa rilevanza è stato giocato dalla guerra del Nagorno-Karabakh del 2020 in cui ha partecipato l’Armenia, sostenendo la repubblica dell’Artsakh, contro l’Azerbaijan.

Le tensioni in questa area tra Armenia ed Azerbaijan risalgono al 1992, quando scoppiò un conflitto in questa regione, ufficialmente parte dell’Azerbaijan ma abitata etnicamente per la maggioranza da armeni. La guerra terminò nel 1994 con l’accordo di Bishkek in cui entrambe le parti accettarono l’entrata in vigore di un cessate il fuoco. Tuttavia, non fu trovato un vero accordo di pace e tuttora non ne esiste uno tra i due paesi. Il risultato è stato il costituirsi della “Repubblica dell’Artsakh”, sostenuta diplomaticamente e militarmente dall’Armenia. L’Azerbaijan, invece, ha continuato a riconoscere il Nagorno-Karabakh come parte integrante del proprio territorio. La questione assunse le caratteristiche di un conflitto congelato, destinato a esplodere nuovamente a più riprese nei decenni successivi.

Israele in questo conflitto ha giocato un ruolo non indifferente, sostenendo militarmente l’Azerbaijan. È possibile notare, infatti, che nel decennio 2011-2020 si è registrato un incremento del 27% dell’export di armi verso l’Azerbaijan. In particolare, nel periodo 2016-2020 Israele è risultato essere il maggiore esportatore di armamenti verso l’Azerbaijan (69%), utilizzati dall’Azerbaijan nel conflitto del 2020 con la Repubblica dell’Artsakh e negli scontri di frontiera avvenuti con l’Armenia. Nel 2023 sono stati registrati dei voli dalla base militare israeliana di Eilat diretti all’aeroporto di Baku. Il sostegno di Israele all’Azerbaijan non è passato inosservato in Armenia che ha richiamato nel 2020 l’ambasciatore israeliano, chiedendo spiegazioni riguardanti la vendita di armamenti all’Azerbaijan. Inoltre, il presidente della repubblica dell’Artsakh, Arayik Harutyunyan, in quel periodo ancora sostenuta militarmente e diplomaticamente dall’Armenia, accusò Israele di essere complice del genocidio messo in atto dall’Azerbaijan contro gli armeni del Nagorno-Karabakh.

I fattori Iran e Turchia

Le relazioni tra i due paesi sono state anche influenzate da due attori che hanno grossi interessi nella zona: Iran e Turchia.

L’Iran, infatti, ha ottimi rapporti con l’Armenia sia culturali che economico-commerciali. L’Iran sostiene l’Armenia perché dalla sua prospettiva una possibile vittoria dell’Azerbaijan potrebbe scatenare un desiderio irredentista nella minoranza azera (16% della popolazione) che vive all’interno del paese. Ciò potrebbe avere come conseguenza una ribellione nella regione dell’Azerbaijan orientale in prospettiva di un’unificazione con la “patria” azera. Il sostegno iraniano all’Armenia spinge per questa ragione Israele a sostenere l’Azerbaijan poiché l’Iran è il nemico numero uno(ricambiato). Avere come alleato l’Azerbaijan non solo è stato ed è anche anche adesso utile ad Israele per premere sull’Iran, ma gli ha dato la possibilità, in questi anni, di poter effettuare operazioni di intelligence anti-iraniane dall’interno dell’Azerbaijan. Ciò è dimostrato dal fatto che, in cambio degli armamenti israeliani, l’Azerbaijan ha concesso ad Israele delle basi operative in cui stabilire la propria presenza per possibili operazioni dei servizi segreti israeliani.

Anche la Turchia gioca un ruolo non indifferente nei rapporti tra i due paesi. Attualmente, uno delle principali problematiche che intercorrono tra Armenia e Turchia è la questione del genocidio armeno. La questione rimane una ferita profonda nella memoria armena, mentre la Turchia ne nega l’esistenza. Sul sito del Ministero degli Esteri turco è possibile consultare un documento in cui è spiegato il punto di vista turco sulla questione del genocidio e le motivazioni per cui non lo riconosce ufficialmente. Questa posizione ha anche influenzato i rapporti tra Israele ed Armenia, a causa della decisione della Knesset (parlamento israeliano) di non riconoscere ufficialmente il genocidio per non incrinare i rapporti economici, diplomatici e di interesse che intercorrono tra i due paesi. Tra questi, un dossier molto importante per Israele è la Siria, nella quale tra i diversi attori coinvolti c’è anche la Turchia. Avere problemi con essa potrebbe ostacolare le operazioni militari che Israele ha tenuto in questi anni in Siria. Tuttavia, recentemente, sulla questione del genocidio è parso esserci un cambio di traiettoria da parte di Israele, che sembra più propenso a riconoscerlo. La motivazione di questo cambiamento è dovuta, però, al fatto che il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha dichiarato recentemente che avrebbe mandato tutti i documenti necessari alla Corte Internazionale di Giustizia per supportare l’accusa di genocidio che pende su Israele.

La questione palestinese e la situazione della diaspora armena

I recenti avvenimenti del 7 ottobre 2023, il lancio di un’operazione militare da parte di Hamas e la conseguente risposta militare di Israele possono aver influito sulla decisione dell’Armenia di votare a favore della risoluzione ONU ES-10/21 in cui si richiedeva, tra i tanti punti, ad Israele di cessare le operazioni militari nella striscia di Gaza e di adempiere ai suoi obblighi umanitari ed internazionali. Anche il sostegno israeliano all’Azerbaijan potrebbe aver giocato un ruolo nel prendere questa decisione. Altre motivazioni potrebbero essere: il timore di ciò che potrebbe comportare l’operazione militare a Gaza e i problemi che sta vivendo in Cisgiordania la minoranza armeno-palestinese, all’interno del quartiere armeno di Gerusalemme (territorialmente parte della Cisgiordania). Le recenti tensioni che si sono verificate tra i coloni israeliani e gli armeni “palestinesi” non danno buoni segni.

Possibile evoluzione dei rapporti tra i due paesi

Le premesse iniziali, dei rapporti tra i due paesi, sembravano buone ma non sono andate come ci si aspettava. È probabile che in futuro la situazione non migliori e che l’Armenia decida di intraprendere azioni più dure nei confronti di Israele. Ad esempio, ci potrebbe essere una presa di posizione netta contro Israele con una condanna in sede ONU oppure una rottura dei rapporti diplomatici o anche con un ulteriore avvicinamento all’Iran, per esempio, ospitando forze militari iraniane all’interno delle sue basi militari tramite accordi ufficiali tra i due paesi.

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