Armenia: sull’adesione all’UEE incombe lo spettro russo (Firstonline 11.06.15)

L’Armenia, con una superfice di poco meno di 30.000 km2 e 3 milioni di abitanti, è la più piccola e la meno popolata Repubblica ex-sovietica. Il sistema produttivo, basato su un settore manifatturiero specializzato in macchine utensili, elettronica, chimica e tessile e un’agricoltura intensiva, è entrato in profonda crisi con il crollo dell’ex colosso sovietico. Come molti mercati dell’Europa Centrale e Orientale, nei primi anni ’90 l’economia ha attraversato una fase di iperinflazione. Sotto la pressione di questi eventi, il Governo armeno ha avviato una serie di riforme economiche finalizzate a promuovere l’economia di mercato, sponsorizzate dal FMI e da altri organismi internazionali, in particolare Banca Mondiale ed EBRD. Il programma ha visto la privatizzazione delle principali industrie, la liberalizzazione dei mercati e l’approvazione di una legislazione che supporta gli investimenti diretti esteri. Questi provvedimenti hanno favorito la promozione di nuove iniziative produttive come la lavorazione dei metalli preziosi, lo sviluppo dei servizi, in particolare telecomunicazioni, e la trasformazione del settore agricolo verso produzioni orientate a consumo domestico e trasformazione alimentare. Continua