Armenia: tradizioni di un popolo fra sacro, popolare e contemporaneo Concerto del Trio Dabaghyan Chiostro di S.Pietro lunedì 15 giugno 2015 ore 20.45 (Adnkronos 13.06.15)

“Armenia: 100 anni dopo – Tradizioni di un popolo fra sacro, popolare e contemporaneo”, è un progetto storico culturale per ricordare il centenario del genocidio armeno, cui il comune di Belluno ha aderito in collaborazione con il Circolo Culturale Bellunese e con il fondamentale supporto del Centro Studi e Documentazione della Cultura Armena di Venezia. Partecipano anche i Comuni di Sedico e Sospirolo, la Fondazione Teatri delle Dolomiti e Scuole in Rete per un Mondo di Solidarietà e di Pace. Il progetto, che gode del prestigioso patrocinio dell’ambasciata Armena in Italia, si svilupperà da maggio ad ottobre con una serie di iniziative distribuite nel territorio provinciale, che si propongono di condividere, in occasione di una ricorrenza così significativa, la memoria del sacrificio del popolo armeno, di dare voce alla sua storia, alla sua letteratura, alla sua musica, alla religione, alle tradizioni. Nella settimana di apertura dellprogetto, spicca a Belluno il concerto del Trio Dabaghyan che si terrà lunedì 15 giugno alle 20.45 nella splendida cornice del chiostro di S.Pietro. L’ingresso è gratuito, in caso di pioggia il concerto si terrà al teatro comunale. Il concerto sarà caratterizzato dalle sonorità del duduk, strumento eletto a simbolo della nazione armena. è tra gli strumenti a fiato quello più diffuso, a doppia ancia, costruito in legno d’albicocco e simbolo della tradizione musicale armena. Diffuso con denominazioni e alcune caratteristiche costruttive e stilistiche diverse anche tra le altre popolazioni transcaucasiche, il duduk è uno strumento dal timbro caldo, leggermente nasale e dalla sonorità fortemente evocativa, che accompagna i canti e le danze di tutte le regioni dell’Armenia, oltre che essere lo strumento privilegiato durante le cerimonie matrimoniali o funebri. Il solista viene di solito accompagnato da un secondo suonatore di duduk che tiene continuamente il bordone (dam), grazie ad una tecnica di respirazione circolare, e da un suonatore di dhol. Nel 2005, il duduk viene proclamato capolavoro rappresentativo della tradizione musicale armena all’interno del “Programma dei Capolavori del Patrimonio Orale e Immateriale dell’Umanità” dell’Unesco, e quindi iscritto nel 2008 all’interno della nuova “Lista Rappresentativa del Patrimonio Culturale Immateriale dell’Umanità”. Continua