#ArtsakhBlockade Pro memoria (Korazym 14.09.23)

In questi tempi, sulla basa del decennale indottrinamento della popolazione, il regime guerrafondaio autocratico genocida dell’Azerbajgian sta gettando le basi per una nuova guerra. Oltre alla retorica che prepara il popolo azero per una guerra su vasta scala, l’Azerbajgian abbraccia il simbolismo della guerra, imitando la Russia adottando la A rovesciata sui canali di propaganda Twitter, Telegram, ecc. e i loghi di determinate istituzioni vengono aggiornati con la Ɐ. Dell’uso recente questo simbolo abbiamo riferito il 5 [QUI] e il 9 settembre 2023 [QUI].

Ogni Stalin ha il suo Beria e ogni Hitler ha il suo Goebbels, così Aliyev ha il suo Hajiyev. Hikmet Hajiyev, ufficialmente è l’Assistente del Presidente della Repubblica di Azerbajgian, Capo del Dipartimento per gli Affari di Politica Estera dell’Amministrazione Presidenziale. Nella vita reale è il Capo della macchina di menzogna, della propaganda e disinformazione dell’autocratico regime guerrafondaio armenefobo genocida della Repubblica di Baku, che sta avvelenando la società civili armeno (peggio l’ambiente militare) da tre decenni. Questo non può non avere conseguenze.

Leggendo sui social media i commenti dei troll azeri alla dichiarazione dell’Ambasciatore Yuri Kim, Assistente Segretario di Stato per gli Affari Europei ed Eurasiatici del Dipartimento di Stato) a seguito dell’entrata il 12 settembre di un camion della Croce Rossa russa nell’Artsakh dall’Azerbajgian effettuando la prima consegna umanitaria da giugno (“primo passo importante” scrive) [QUI], abbiamo trovato questa perla, nel classico fine stilo azero: «Vaffanculo. Ora è il momento che l’Azerbajgian vada a Khankendi e appenderà lì la bandiera dell’Azerbajgian!» (in russo).

Il 20 aprile 2022 abbiamo pubblicato nella nostra traduzione italiana dall’inglese il documento La Strategia della Vittoria, pubblicato dall’agenzia di stampa statale dell’Azerbajgian, Azertac; un documento di propaganda azera, stracolmo di menzogne, fake news, disinformazione, armenofobia e tesi anti-storiche [QUI].

A titolo integrativo, riportiamo di seguito una collezione di espressioni ricorrenti della propaganda azera.

  • “Abbiamo inferto al nemico un colpo così devastante che ancora non riesce a riprendersi” (Ilham Aliyev, 2022).
  • “Questa è la fine. Abbiamo mostrato loro chi siamo. Li stiamo inseguendo come cani” (Ilham Aliyev, 2020).
  • “Allora non ci sarà più nessun Armeno… Dobbiamo annientare tutti gli Armeni” (Hafiz Hajiyev, 2016).
  • “Dovrebbero essere uccisi in Karabakh piuttosto che in altri Paesi” (Anar Mamedkhanov).
  • “Il creatore del virus chiamato Armenia deve creare anche il suo antivirus. Per poter raggiungere la pace in tutto il mondo, dobbiamo sbarazzarci del virus chiamato Armenia” (Asif Kurbanov, 2016).
  • “Spero che questo serva finalmente da lezione per loro. Nessuna chiamata, nessuna dichiarazione, nessuna iniziativa ci fermerà” (Ilham Aliyev, 2020).
  • “Gli Armeni che vivono in Karabakh non avranno né status speciale, né indipendenza, né alcun privilegio speciale” (Ilham Aliyev, 2020).
  • “Diciamo al governo armeno: ‘Decidetevi, vi ricordo ancora una volta che la nazione turca ha il potere di cancellare l’Armenia dalla storia e dalla geografia e che siamo al limite della nostra pazienza. Non dovremmo mai commettere l’errore di pensare che le provocazioni dell’Armenia siano dovute solo alla loro irritabilità e viziatezza” (Mustafa Destici, 2022).
  • “La Turchia continuerà a stare al fianco dei suoi fratelli in Azerbajgian come ha sempre fatto. Continueremo a compiere la missione che i nostri nonni hanno svolto” (Recep Tayyip Erdoğan, 2020).
  • “Ricordo con misericordia Talaat, Enver e Cemal Pascià che presero le necessarie precauzioni contro coloro che spararono alle spalle dell’esercito turco collaborando con il nemico. Lo rifaremmo oggi” (Umit Ozdag, membro dell’Assemblea Nazionale turca, 2021).
  • “Un missile deve cadere nel punto esatto di Yerevan. L’Azerbajgian non è solo. Attaccando l’Azerbajgian, l’Armenia in realtà attacca la Turchia. Allora risponderemo anche noi. Finché la Turchia respirerà, l’Azerbajgian non sarà solo” (Ibrahim Karagul, giornalista turco, 2020).
  • “Non permettiamo kılıç artığı [*] nel nostro Paese. Il loro numero è molto diminuito ma esistono ancora” (Recep Tayyip Erdoğan, 2020).
  • [*] Kılıç artığı = residuo della spada = riferimento ai discendenti dei sopravvissuti al genocidio armeno.
  • “Il trasferimento delle bande armene e dei loro sostenitori che hanno massacrato il popolo musulmano, comprese donne e bambini, nell’Anatolia orientale, è stata l’azione più ragionevole che potrebbe essere scattata in un periodo simile” (Recep Tayyip Erdoğan, 2019).
  • “Che l’anima di Enver Pascià sia benedetta” (Recep Tayyip Erdoğan, 2020, alla parata “della vittoria” a Baku per celebrare la guerra dei 44 giorni contro l’Artsakh. Enver Pascià era il responsabile del genocidio armeno del 1915 che uccise 1,5 milioni di Armeni).
  • “Come risultato dei nostri sforzi, l’Armenia si è trasformata in una situazione di stallo politico, economico, energetico e dei trasporti, e l’ulteriore sviluppo di questo Paese è, ovviamente, molto desolante. Noi, per la nostro parte, continueremo la nostra politica” (Ilham Aliyev nel 2018).
  • “L’Azerbajgian deve attaccare Yerevan. Gli attacchi devono essere così gravi che l’Armenia non lo dimenticherà. Dobbiamo anche attaccare Gyumri, Gapan [Aeroporto di Kapan] e le grandi città dell’Armenia. L’Azerbajgian ha acquistato attrezzature militari che altri Paesi possono solo sognare” (Ramin Guluzade).
  • “Nessuno vorrebbe che un vicino covasse piani malvagi. Ma non abbiamo altra scelta” (Ilham Aliyev, 2010).
  • “Il nostro compito principale era espellere gli Armeni dalle nostre terre” (Ilham Aliyev, 2022).
  • “Continueremo i nostri sforzi per isolare l’Armenia” (Ilham Aliyev, 2012).
  • “Questa volta li distruggeremo completamente” (Ilham Aliyev, 2020).
  • “Nessuno può fermarci. Tutti vedono la nostra forza, tutti capiscono com’è il nostro pugno di ferro. Non siamo interessati a nessuna trattativa” (Ilham Aliyev, 2020).
  • “Chi potrà mai fermarci? Nessuno potrà fermarci. Chi potrà fermare un esercito di 100.000 soldati?” (Ilham Aliyev, 2021).
  • “Non ci interessa dove vanno” (Ilham Aliyev, 2021).
  • “Se non vogliono che le loro teste vengano nuovamente schiacciate, dovrebbero sedersi e non guardare nella nostra direzione” (Ilham Aliyev, 2021).
  • “Ecco perché la giovane generazione è stata allevata nello spirito di patriottismo, odio per il nemico e lealtà verso la patria” (Ilham Aliyev, 2021).
  • “Abbiamo ripulito la regione, il Caucaso meridionale, da queste forze selvagge” (Ilham Aliyev, 2021).
  • “Non si possono chiamare [gli Armeni] esseri umani” (Ilham Aliyev, 2021).
  • “Abbiamo schiacciato la testa del nemico e grazie a questo abbiamo vinto” (Ilham Aliyev, 2021).
  • “Il pugno d’acciaio, simbolo della guerra e della vittoria, è ancora al suo posto e nessuno se ne dimentichi!” (Ilham Aliyev, 2021).

Questa foto abbiamo pubblicato il 1° settembre 2022 [QUI], con il seguente commento: «La notizia di questi giorni, che il 26 agosto scorso gli Azeri hanno occupato militarmente la Città di Berdzor (già Lachin) e i villaggi di Aghavno (già Zabukh) e Sus, nella Repubblica di Artsakh/Nagorno-Karabakh, non l’avete trovato su telegiornali, talk show, giornali di regime, o social… Notizia scomoda, anche perché gli Azeri appena computa l’occupazione, hanno messo immediatamente in mostra la loro arte e cultura. Ecco la prima scultura eretta a Berdzor, “Pugno d’acciaio” che vuole simboleggiare la potenza dell’Azerbajgian e incutere timore agli Armeni. La storia non sarà gentile con coloro che rinunciano al sostegno di un popolo innocente, che lotta per vivere – e sopravvivere – nelle proprie terre ancestrali nel Nagorno-Karabakh, la Montagna del Giardino Nero, che gli Armeni chiamano Artsakh».

  • “Stavo dicendo che loro [gli Armeni] hanno bisogno di essere curati. Sono malati, un virus più orribile del coronavirus si è insediato nei loro corpi” (Ilham Aliyev, 2021).
  • “Affronteranno di nuovo il nostro pugno di ferro. Questo pugno d’acciaio ha rotto loro la schiena e schiacciato le loro teste” (Ilham Aliyev, 2021).
  • “Il mondo intero può guardare che tipo di forze del male siamo riusciti a cancellare dalla mappa del conflitto del Caucaso” (Ilham Aliyev, 2021).
  • “Ho cercato di aumentare il numero degli Azeri e di ridurre il numero degli Armeni” (Heydar Aliyev, 2002).
  • “Il conflitto del Karabakh si è trasformato da rivendicazioni territoriali tra due nazioni in una guerra tra cristiani e musulmani. Oggi i nostri nemici non sono solo gli Armeni, ma anche il mondo cristiano che li difende” (Bayram Safarov, 2012)
  • “È difficile eliminare il parassita ‘armeno’. Più a lungo rimane senza cura, più dure sono le sue conseguenze” (Ziyafat Asgarov, 2013).
  • “Armeni, curdi, lezgini, circassi e rom sono i nostri nemici interni. Vedete quanti nemici abbiamo? Preparatevi bene prima di sferrare il colpo. Che Allah ci aiuti!” (Abulfaz Elchibey, 2004)
  • “In tempi di difficoltà, il popolo dell’Azerbaigian ha visto l’aiuto della Turchia e del popolo turco e ne è grato. In particolare, nel 1918-1919, durante la lotta per l’indipendenza sotto la guida del grande Atatürk, che ripulì la sua terra da Gli armeni e gli altri nemici, il popolo turco e la Turchia hanno offerto il loro aiuto all’Azerbaigian, a Nakhchivan” (Heydar Aliyev, 1999).
  • “Ci siamo resi conto che il nostro popolo stava annientando gli armeni e abbiamo guardato positivamente il fatto” (Igbal Aghazadeh, 2009).
  • “Lasciateli andare a studiare l’esperienza di Hitler degli anni ’30 per vedere quale splendido esercito ha creato. La Hitlerjugend da lui fondata era molto più efficiente del pioniere organizzazione dei Soviet. Questo è il motivo per cui la Germania subì meno vittime in quella guerra. In breve tempo l’esercito tedesco poteva conquistare l’intera Europa e anche le Regioni europee della Russia. Per dirla semplicemente, voglio che noi, proprio come i sostenitori di Hitler, facciamo i preparativi per la guerra in tutta serietà” (Vafa Guluzadeh, 2011).
  • “Il nostro obiettivo è la completa distruzione degli Armeni. Voi nazisti avete già sterminato gli ebrei negli anni ’30 e ’40, vero? Dovete capirci” (Hajibala Abutalibov, 2005 in Baviera).
  • “Oggi è il giorno in cui le anime di Nuri Pascià, Enver Pascià e dei coraggiosi soldati dell’Esercito islamico del Caucaso vengono benedette” (Recep Tayyip Erdoğan, 2020).
  • “Continueremo a espellere questi [Armeni]. Ora vedono chi è chi. Vedono che abbiamo insegnato loro una lezione che non dimenticheranno mai. Non hanno né coscienza né moralità. Non hanno nemmeno cervelli” (Ilham Aliyev, 2012).
  • “Yerevan [la capitale dell’Armenia] è la nostra terra storica. Noi, azeri, ritorneremo in queste terre storiche. È il nostro obiettivo politico e strategico, e gradualmente lo raggiungeremo” (Ilham Aliyev, 2018).
  • “L’Armenia come Paese non ha alcun valore. In realtà è una colonia, un avamposto gestito dall’estero, un territorio creato artificialmente sulle antiche terre azerbajgiane” (Ilham Aliyev, 2012).
  • “Vediamo ciò che mio fratello Ilham Aliyev, che ha combattuto per il Karabakh e continua questa lotta ai massimi livelli con la costruzione di infrastrutture, ha ottenuto a questo riguardo in due anni. Ho partecipato a diversi eventi in quelle zone e ho visto i lavori di ricostruzione che si stavano svolgendo lì. Quando ho visto queste opere realizzate mi sono sentito orgoglioso come turco. Raggiungere questo obiettivo tanti progressi in così poco tempo sono per noi motivo di orgoglio” (Recep Tayyip Erdoğan, 2022).
  • “Naturalmente, non consideriamo questo processo separatamente dal processo in corso tra Armenia e Azerbajgian e dalla risoluzione e dalla cooperazione che è il nostro obiettivo finale nell’intera regione” (Mevlüt Çavuşoğlu, 2022).
  • “O vi muoverete secondo le nostre condizioni che dettiamo, oppure non ci sarà pace” (Mevlüt Çavuşoğlu, 2022).
  • “La Turchia non esiterà mai a impegnarsi in un conflitto acceso quando si tratta della sicurezza del suo Paese, dei suoi confini, della sua nazione e dei suoi fratelli” (Mustafa Destici, 2022).
  • “È importante che l’Armenia accetti la mano tesa dal Presidente Ilham Aliyev e dal Presidente Recep Tayyip Erdoğan” (Hulusi Aker, 2023).
  • “Se non vuoi morire, allora vattene dalle terre dell’Azerbajgian” (Ilham Aliyev, 2015).
  • “La mia vocazione è uccidere tutti gli Armeni” (Ramil Safarov, 2006).
  • “Dobbiamo uccidere tutti gli Armeni: bambini, donne e anziani. Dobbiamo uccidere tutti quelli che possiamo e chiunque capita. Non dovremmo dispiacerci, non dovremmo provare pietà, rimorso, compassione. Se non li uccidiamo, i nostri figli verranno uccisi” (Nurlan Ibrahimov, 2020).
  • “L’Azerbajgian passerà dal soft power all’hard power” (Fazail Agamali, 2023).
  • “Adesso basta, non tollereremo più questa occupazione. Abbiamo detto che avremmo scacciato il nemico dalle nostre terre! Non siamo interessati a nessun negoziato. Ho detto che li avremmo cacciati, che li avremmo cacciati come cani, e li abbiamo inseguiti, li abbiamo inseguiti come cani” (Ilham Aliyev, 2020).
  • “Dovete gettare le vostre false leggi nella spazzatura e abbandonare i vostri sogni. Dovete seguirci e continuare la vostra vita come cittadino nel quadro della nostra legislazione. Ci stiamo solo trattenendo di andare avanti per ora! In qualsiasi momento possiamo lanciare un’operazione militare. Tutti lo sanno” (Ilham Aliyev, 2023).
  • “Il nostro esercito ha schiacciato il nemico in 44 giorni, lo ha messo in ginocchio. Tutti sanno perfettamente che oggi abbiamo tutte la capacità di lanciare qualsiasi tipo di operazione in questa regione” (Ilham Aliyev, 2023).
NOI PREGHIAMO IL SIGNORE PER QUESTO MIRACOLO
NON DOBBIAMO SPERARE CHE VENGA DAGLI UOMINI,
QUELLO CHE SOLO IL SIGNORE POTREBBE DARCI

Indice – #ArtsakhBlockade [QUI]