Australian Open, da Khachanov un messaggio per il Nagorno Karabakh. Gli azeri: “Punitelo” (Repubblica 23.01.23)

La politica è entrata ancora una volta in campo agli Australian Open. Dopo aver battuto il giapponese Yoshihito Nishioka 6-0, 6-0, 7-6 nel match degli ottavi, il russo Karen Khachanov ha avvicinato la telecamera e invece di lasciare il suo autografo, come accade quasi sempre nel tennis, ha scritto: “Continua a credere fino alla fine. Artsakh, resisti!”. In precedenza, dopo aver battuto l’americano Frances Tiafoe nel turno precedente, aveva scritto sull’obiettivo “Artsakh resta forte”. Il riferimento è alla Repubblica del Nagorno-Karabakh – detta anche Artsakh -, una minuscola enclave montuosa parte dell’Azerbaigian ma a maggioranza armena. La madre di Khachanov è russa, ma suo padre Abgar è un armeno di Yerevan.

La reazione dell’Azerbaigian: “Squalificate Khachanov”

Immediata la reazione della Federtennis dell’Azerbaigian (FTA) ha protestato sia con gli organizzatori dell’Australian Open che con i funzionari della Federazione internazionale di tennis (ITF). “Scrivere auguri sinceri sull’obiettivo della fotocamera è una sorta di tradizione nel tennis, ma Khachanov ne ha abusato, usandolo per i suoi sporchi piani”, ha detto l’FTA in una nota, chiedendo una squalifica esemplare per il russo. “Speriamo che questo problema trovi presto la sua soluzione oggettiva”. La scorsa settimana le truppe azere hanno bloccato il corridoio Lachin, una sorta di corridorio che collega l’autoproclamata repubblica del Nagorno-Karabakh con l’Armenia. Baku ha negato le accuse, affermando che siano state le forze di pace russe ad aver chiuso la strada.

Le dichiarazioni del passato: “Mi fa male vedere cosa succede nel paese che amo”

Khachanov aveva già parlato in passato del suo sostegno all’Armenia sul Nagorno-Karabakh: “Nonostante il fatto che io sia nato in Russia, dico sempre di avere radici armene. Mi fa male nel profondo dell’anima guardare cosa sta succedendo nel Paese, che amo molto. Stanno morendo persone innocenti e persino bambini. Il prossimo avversario di Khachanov, argento olimpico ai Giochi di Tokyo, sarà l’americano e figlio d’arte Sebastian Korda. Il 26enne numero 20 della classifica Atp gareggia sotto bandiera neutrale a causa, come i suoi connazionali e i giocatori bielorussi, dell’attacco russo in Ucraina. I funzionari dell’Australian Open hanno vietato i simboli dei due paesi dopo che le bandiere russe erano state esposte sugli spalti durante le partite del primo turno di Daniil Medvedev e Kamilla Rakhimova, che giocava contro l’ucraina Kateryna Baindl. Il numero sei del mondo russo Andrey Rublev si è poi lamentato con l’arbitro durante la sua vittoria al secondo turno contro il finlandese Emil Ruusuvuori a causa di presunti abusi verbali da parte di spettatori che sventolavano una bandiera dell’Ucraina.

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Khachanov vola agli Australian Open ma c’è chiede la sua squalifica: “Servono misure drastiche”

 

Khachanov, vittorie con dedica agli armeni del Nagorno Karaback. Il governo azero: “Venga punito” (La Stampa)