BINETTI: PROTEGGERE NAGORNO KARABAKH DALLE MIRE DI TURCHIA E AZERBAIJAN (DIRE 12.12.20)

Roma, 12 dic. – “Il 10 dicembre e’ l’anniversario della Dichiarazione universale dei Diritti dell’uomo ed e’ ormai tradizione che in tutti i Paesi in cui si tutelano con crescente consapevolezza i diritti umani si svolgano varie celebrazioni per far crescere a livello personale e sociale la responsabilita’ con cui ognuno deve farsi testimone e custode di questa battaglia di pace. Proprio in occasione dell’ultimo anniversario della Dichiarazione, solo due giorni fa, si e’ tenuta a Baku, in Azerbaijan, la parata militare dedicata alla vittoria dell’Azerbaijan contro il Nagorno Karabakh nella guerra contro il popolo armeno che vive nel Nagorno Karabakh. Durante la parata militare, presieduta dai due Presidenti turco e azerbaijano, Erdogan ha apertamente confermato l’appoggio militare e diplomatico della Turchia all’Azerbaijan, facendo dichiarazioni minacciose nei confronti dell’Armenia e del popolo armeno. Aliyev, dal canto suo ha sottolineato come grazie all’appoggio della Turchia e’ stato possibile dimostrare che esiste una soluzione militare al conflitto e si e’ riferito all’Armenia, parlando dell’odiato nemico: La liberazione delle terre azere non significa la fine della lotta. La lotta in ambito politico e militare continuera’ su fronti molto diversi. Sull’altipiano caucasico, in altri termini, la pace appare sempre piu’ a rischio e il clima sociale sempre piu’ compromesso. L’Armenia sempre piu’ soffocata dalla alleanza turco-azera.” Lo sottolinea la senatrice Paola BINETTI, UDC, vicepresidente della Commissione speciale per i Diritti Umani del Senato. (SEGUE) (Com/Tar/ Dire) 10:39 12-12-20
-2- (DIRE) Roma, 12 dic. – “La Dichiarazione universale dei Diritti umani- continua- impone a tutti i Paesi che l’hanno sottoscritta una particolare attenzione nella tutela della Pace nel mondo intero, soprattutto in quelle zone calde in cui il rischio che i conflitti si riaccendano e’ sempre imminente. La pace e’ prerequisito essenziale perche’ ci sia un autentico sviluppo prima di tutto sul piano umano e poi su quello economico e tecnico-scientifico. Non c’e’ dubbio che corra davvero molti rischi il Nagorno Karabakh, enclave armena in una terra che gli azeri considerano loro, e la soluzione piu’ pacifica potrebbe essere solo quella di riconoscere una loro autonomia, come un piccolo Stato a statuto speciale e posto sotto la protezione dell’ONU. Soluzione gia’ presente negli accordi di Madrid, accettata dall’Armenia, ma mai rispettata dagli Azeri. Eppure questo e’ proprio il terreno essenziale in cui vanno fatti rispettare i diritti umani, per tutelare le persone dalla aggressivita’ insita nella legge del piu’ forte e in una logica darwiniana della politica. Per questo auspichiamo ancora una volta l’autonomia del Nagorno Karabakh e il rispetto dei trattati internazionali, a supporto dei paesi piu’ deboli”, conclude. (Com/Tar/ Dire) 10:39 12-12-20 NNNN