Caucaso: il rischio di un nuovo conflitto è considerato la principale minaccia per gli abitanti della regione (AgenziaNova 31.03.24)

Il rischio di una nuova guerra è percepito come la minaccia più grave per la regione del Caucaso. È quanto emerge da un sondaggio d’opinione pubblicato dal Forum economico mondiale basato su risposte di un ampio gruppo di accademici, funzionari governativi e imprenditori di tutto il mondo. L’indagine mira a valutare quali sono principali le minacce alla stabilità percepite dalla popolazione di varie regioni del mondo. Agli intervistati è stato chiesto di individuare un’ampia varietà di potenziali rischi di tipo politico, economico, social e altri ancora.

Non sorprende, d’altronde, che gli abitanti del Caucaso abbiano indicato la minaccia di una nuova guerra come la principale: non si possono, d’altronde, dimenticare le varie recrudescenze del conflitto fra Armenia e Azerbaigian per la regione del Nagorno-Karabakh, così come la guerra russo-georgiana del 2008 e la stessa invasione dell’Ucraina che, sebbene non facente parte del Caucaso, ha avuto dei riflessi per la regione. In particolare per quanto riguarda l’Armenia e la Georgia, la maggioranza degli intervistati ha indicato la “migrazione involontaria” oltre a un “conflitto interstatale” tra le cinque principali minacce percepite. I georgiani hanno elencato anche “l’utilizzo di armi chimiche, biologiche o nucleari” tra le loro prime cinque preoccupazioni. Seguono poi la “criminalità informatica” e la “carenza di approvvigionamento energetico”.

Nel caso degli armeni, invece, c’è particolare apprensione oltre che per una potenziale ripresa del conflitto con l’Azerbaigian – nonostante i due Paesi siano impegnati in complesse trattative per siglare un accordo di pace – anche per il futuro economico del Paese. A completare l’elenco dei primi cinque motivi di preoccupazione per i cittadini dell’Armenia, infatti, vi sono, a seguire, la “carenza di manodopera”, il “confronto a livello geoeconomico” e la “recessione economica”. Il raffronto fra i tre Paesi del Caucaso meridionale non può essere del tutto soddisfacente perché l’Azerbaigian non ha partecipato al sondaggio. L’indagine ha dimostrato che “l’attività economica illecita” non è qualcosa di cui gli intervistati del Caucaso si preoccupano, anche se la grande corruzione e la mancanza di trasparenza in tutta la regione vengono spesso identificate come alcuni dei principali ostacoli allo sviluppo di società stabili.

Allo stesso modo, gli intervistati nel Caucaso non sembrano eccessivamente preoccupati per la diffusione virale di notizie false e disinformazione. Secondo Saadia Zahidi, che è anche direttrice generale del Forum economico mondiale, i prossimi anni si preannunciano come potenzialmente molto pericolosi. “Le tensioni geopolitiche di fondo abbinate allo scoppio di ostilità attive in diverse regioni stanno contribuendo a determinare un ordine globale instabile”, ha scritto Zahidi nella prefazione del sondaggio. “Nel lungo termine, i progressi tecnologici, inclusa l’intelligenza artificiale, consentiranno a una serie di attori statali e non statali di accedere a un’ampiezza sovrumana di conoscenza per concettualizzare e sviluppare nuovi strumenti di disordine e conflitto, dai malware alle armi biologiche”, conclude la prefazione di Zahidi.

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