Chi si ricorda del genocidio armeno? Eventi a Lecce (Lecceprima.it 20.05.17)

chi si ricorda del genocidio armeno? Eventi a Lecce

Sabato 27 maggio 2017 si terrà il convegno “Chi si ricorda del genocidio Armeno?” presso la sala “Pollio” della Chiesa di san Biagio a Galatina alle ore 19.00.

L’iniziativa, è promossa dal Centro Ecumenico Oikos “P. A. Lundin” in collaborazione con l’Ufficio per l’Ecumenismo e il dialogo dell’Arcidiocesi di Otranto. Per la rilevanza culturale, sociale ed educativa, l’iniziativa ha il Patrocinio del Comune di Galatina. Interventi: Saluto delle Autorità Rupen Timurian – Decano della Comunità Armena di Bari Kegham J. Boloyan – Presidente Centro Studi e Ricerche di Orientalistica Carlo Coppola – Presidente Centro Studi Hrand Nazariantz Cosma Cafueri – Direttore culturale Centro Studi Hrand Nazariantz Presiede don Pietro Mele Direttore ufficio Ecumenico dell’Arcidiocesi di Otranto. Medz Yeghern – “Il grande Crimine”.

Una tragedia iniziata con i pogrom del 1894-96 voluti dal Sultano Abdul Hamid II e da quelli del 1909 attuati dal governo dei Giovani Turchi e porterà all’eliminazione della comunità cristiana armena nel 1915 da parte degli ottomani. Una strage iniziata a causa dell’entrata in guerra della Turchia e che tra il 23 e il 24 aprile del 1915 portò all’arresto e all’uccisione dell’élite cristiana armena di Costantinopoli.

Molti furono i bambini islamizzati e le donne inviate negli harem. Lo sterminio e la deportazione di massa della popolazione cristiana dell’Armenia occidentale furono decisi dall’impero Ottomano a causa delle sconfitte subite all’inizio della prima guerra mondiale per opera dell’esercito russo, in cui militavano anche battaglioni di volontari armeni.

Dall’inizio del 1915, gli armeni maschi in età da servizio militare erano stati concentrati in “battaglioni di lavoro” dell’esercito turco e poi uccisi, mentre il resto della popolazione era stato deportato verso la regione di Deir ez Zor in Siria con delle marce della morte, che coinvolsero più di un milione di persone: centinaia di migliaia morirono per fame, malattia, sfinimento o furono massacrati lungo la strada.

Secondo lo storico polacco Raphael Lemkin (che ha coniato il termine genocidio) si è trattato del primo episodio in cui uno stato ha pianificato ed eseguito sistematicamente lo sterminio di un popolo. Il numero degli Armeni morti in questo massacro secondo gli storici è di circa due milioni. ll genocidio degli armeni può essere considerato il prototipo dei genocidi del XX secolo.

L’obiettivo era di risolvere alla radice la questione degli armeni, popolazione cristiana che guardava all’occidente. Il movente principale è da ricercarsi all’interno dell’ideologia panturchista, che ispira l’azione di governo dei Giovani Turchi, determinati a riformare lo Stato su una base nazionalista, e quindi sull’omogeneità etnica e religiosa. L’obiettivo degli ottomani era la cancellazione della comunità armena come soggetto storico, culturale e soprattutto politico.

Non secondaria fu la rapina dei beni e delle terre degli armeni. Sono ventidue i paesi che riconoscono ufficialmente il genocidio armeno, tra cui l’Italia. La Turchia, invece, continua a negare questo terribile fatto di sangue nonostante la mobilitazione internazionale e persino l’intervento di papa Francesco. I relatori, di grande levatura morale e culturale, presenteranno dati, informazioni e testimonianze di una storia che non può essere dimenticata e che ci appartiene come cristiani, ma che non può essere neppure disattesa da tutti coloro che, come cittadini, credono nei valori della “Dichiarazione universale dei Diritti dell’uomo” e sono aperti al dialogo interculturale. L’ingresso è libero. Rossella Schirone Presidente Centro Ecumenico Oikos

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