Dall’Armenia all’Italia (e alla Svizzera), un viaggio fatto di grinta e passione per il gioco più bello che c’è: il calcio (Varesenoi 12.04.22)

Il 19enne calciatore armeno Erik Hovakimyan si è trasferito in Italia a 10 anni insieme ai suoi genitori e da allora coltiva il suo sogno a forma di pallone, che ora prosegue in territorio elvetico. Questa è la sua storia

Dall’Armenia all’Italia (e alla Svizzera), un viaggio fatto di grinta e passione per il gioco più bello che c’è: il calcio

Erik Hovakimyan è nato 19 anni fa in Armenia, dove ha iniziato fin da bambino a giocare a calcio nel vivaio del Pyunik FC. A dieci anni si trasferisce insieme alla famiglia in Italia, a Perugia, ma vi rimane poco tempo perché i genitori, per motivi di lavoro, devono spostarsi a Varese, dove tuttora risiedono.

Il desiderio di giocare a pallone lo porta in Svizzera, dove si distingue nei vari settori giovanili grazie al suo scatto ed un’innata propensione al dribbling: gli inizi al TossWinterthur (dove chiude da capocannoniere), poi il Locarno e il Rapid Lugano.

Il ritorno in Italia avviene all’Accademia Milano, dove per due anni è seguito con attenzione da un grande maestro di calcio, l’ex granata Patrizio Sala. Nel frattempo viene selezionato per il reality-show di SportItalia e Afm E20, “La Squadra”, incontrando squadre selezionate del Brescia, dell’Atalanta, del Genoa. Un’esperienza straordinaria, a cui segue l’approdo in uno dei settori giovanili più importanti del nostro panorama calcisticoè quello rossoblù della Varesina. Qui Erik ha modo di distinguersi nuovamente, giocando due campionati Allievi nella squadra guidata da mister Giacomo Tenti.

La Svizzera chiama ancora e per Erik il calcio è un viaggio da vivere fino in fondo, qualsiasi sia la destinazione. Che è nuovamente la Svizzera, in particolare il Castello guidato da Oscar Braendli.

Raggiunta la maggior età, che lo porterà anche ad impegnarsi nel lavoro oltreché nello sport, passa al Riva San Vitale, una squadra del Ticino con tradizione, allenata da Stefano Lippman, dove si distingue grazie alle sue performance di velocità, tiro e visione di gioco. Qualità che, l’anno scorso, hanno per esempio attirato le attenzioni dell’Empoli Calcio nella persona del direttore tecnico del vivaio Simone Bombardieri. Da qui è nato anche un contatto con un giornalista e commentatore sportivo armeno, Senik Poghosyan, che ha realizzato un’intervista e un video – mandato in onda sulla tv armena nel programma Prof Football – per raccontare in patria le sue capacità.

Cosa riserverà il futuro è presto per saperlo. Quel che è certo è che il viaggio di Erik, fatto di grinta e passione, prosegue.

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