Dall’Armenia una campagna elettorale contro Putin: la storia dell’attivista russo Yuri Alekseyev (Euronews 14.03.24)

L’attivista russo Yuri Alekseyev ha lanciato una campagna elettorale contro il presidente Putin dall’Armenia. Costretto a lasciare la Russia dopo l’invasione dell’Ucraina, a causa della dura repressione dei critici della guerra, ora protesta davanti all’ambasciata russa a Yerevan

Prima dell’invasione su larga scala dell’Ucraina, Yuri Alekseyev viveva in una capanna nella foresta, in Russia. Appena saputo dello scoppio del conflitto Yuri ha esposto uno striscione che recitava “No alla guerra”. Le autorità russe lo hanno arrestato e dopo 15 giorni di carcere ha capito che sarebbe stato costretto a lasciare il Paese per evitare di venire mandato in prigione per periodi più lunghi.

Ora Yuri ha deciso di portare avanti la sua protesta dall’Armenia, dove si è trasferito nel maggio del 2022. Con le elezioni presidenziali alle porte in Russia, lo si può spesso vedere davanti all’ambasciata di Mosca a Yerevan, la capitale armena, invitare le persone a votare contro Putin mentre impugna un cartello con su scritto “Sono russo, Putin è un assassino”.

In Russia chi esprime il proprio dissenso e protesta pubblicamente contro la guerra è represso dalle autorità. Le persone che usano il termine “guerra” piuttosto che la denominazione scelta dal Cremlino, “operazione speciale”, rischiano di finire in prigione.

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