Diario di viaggio in Armenia: a cent’anni dal genocidio (II puntata) (Ilpiacenza.it 01.11.15)

Diario di viaggio in Armenia: a cent’anni dal genocidio

Pubblichiamo la seconda puntata del reportage di viaggio del medico piacentino Carlo Giarelli in Armenia. Il ricordo del genocidio armeno, ovvero le deportazioni ed eliminazioni di armeni perpetrate dall’Impero ottomano tra il 1915 e il 1916 che causarono circa 1,5 milioni di morti.

IL PROBLEMA STORICO  (III)

Continuando con l’elemento contraddittorio delle precedenti puntate, è la stessa posizione geografica dell’Armenia che sembra confermare questo dato. Chi infatti guarda un atlante  non può fare a meno di notare come la sua posizione sia sempre a metà strada fra  la parte europea e quella asiatica. Terra di conquista l’Armenia, viene allora  spontaneo dire, situata com’è fra territori e  imperi nemici  che hanno caratterizzato la  sua storia. Infatti questa vasta area che nel secondo millennio a. c. sorgeva su un altipiano incastonato fra valli e monti si stendeva per circa 400 mila Km2  fra il Caucaso a nord , la valle dell’Eufrate a ovest il pre Caspio ad est e la Persia a sud. Troppo vasto questo territorio per non suscitare appetiti. Per giunta  le sue valli ricche di straordinaria bellezza e fertilità e dotate di ogni varietà di  animali, uccelli e piante( v. Arca di Noè)  non per niente dalle antiche mappe venivano associate al Giardino dell’Eden menzionato nella Bibbia. Costituitasi questa nazione con il concorso di numerose tribù che parlavano lingue diverse, dopo circa mille anni,  queste plasmarono la nazione armena e la sua lingua che viene definita di stampo indoeuropeo. Dicevamo come questo paradiso terrestre non potesse stare immune da atti di conquista. Non è il caso qui di fare la storia armena, perché essendo troppo complessa è meglio lasciare agli storici e per giunta non interesserebbe ai lettori di queste note. Ci basti allora  ricordare  quel minimo di notizie onde  poter dedurre il carattere del suo popolo. Cominciamo col direche  dopo una serie di dinastie locali si interessarono dell’Armenia, gli Assiri, i Medi che venivano dalla Persia, I macedoni di Alessandro ed i romani che con il generale Lucullo nel 65 a.c. dopo aver sconfitto il re del Ponto Mitridate, si portò in questa terra, ne  occupò la capitale e la mise a ferro e fuoco.  Continua

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