Dimenticare l’Artsakh, dimenticare la storia (Rasi 20.03.24)

Sei mesi fa l’esercito dell’Azerbaijan, complice l’immobilismo russo nella regione, attaccò l’Artsakh-Nagorno Karabakh, l’enclave di etnia armena in territorio azero. In pochi giorni la quasi totalità della popolazione lasciò le proprie case, i monumenti, i cimiteri, la storia per cercare rifugio in Armenia.

Finiva così una disputa territoriale che dal 1991 – dal momento della dissoluzione dell’Unione Sovietica – aveva portato a tensioni gravissime e conflitti tra Armenia e Azerbaijan. Ma se la popolazione ha abbandonato quel territorio, che fare ora dei monumenti e delle tracce millenarie che ricordano senza ombra di dubbio la presenza armena nella regione? Le ruspe hanno abbattuto in diretta televisiva il parlamento dell’autoproclamata repubblica dell’Artsakh (mai riconosciuta da nessun governo) ma secondo storici, archeologi e ricercatori è già cominciata la cancellazione della cultura armena in territorio azero.

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