Fino a quando Aliyev rimarrà impunito? #StopAllaGuerraDiAzerbajgian #DifendiLaDemocraziaArmena!! (Korazym

[Korazym.org/Blog dell’Editore, 29.09.2022 – Vik van Brantegem] – A partire dalle ore 18.00 locali di ieri, 28 settembre 2022, le forze armate dell’Azerbajgian dispiegato illegalmente nel territorio sovrano della Repubblica di Armenia, hanno ancora una volta gravemente violato il regime di cessate il fuoco. Hanno aperto il fuoco con mortai e armi da fuoco di grosso calibro in direzione delle postazioni di combattimento armene nella zona di Jermuk, in direzione est del confine armeno-azero. Tre soldati armeni sono stati uccisi a seguito di questa nuova provocazione azerbaigiana. Le forze armate armene hanno fatto ricorso ad azioni di ritorsione. La situazione è relativamente stabile dalle ore 22.00 locali di ieri sera, ha riferito il Ministero della Difesa dell’Armenia.

Difendi la democrazia armena!!

Il Primo Ministro armeno Nikol Pashinyan ha dichiarato in un post su Twitter: «A seguito di un nuovo attacco azerbajgiano, tre soldati armeni sono stati uccisi oggi nel territorio dell’Armenia. Questo è un attacco contro l’indipendenza, la sovranità e la democrazia armena. L’invasione azerbajgiana deve essere condannata e fermata. #DifendiLaDemocraziaArmena!! Il ritiro delle truppe azere e il dispiegamento di una missione di osservazione internazionale sui territori armeni interessati dall’occupazione azerbajgiana e nelle aree confinanti, è una necessità assoluta».

Le forze armate dell’Azerbajgian devono lasciare il territorio sovrano dell’Armenia

«La nuova provocazione effettuata dall’Azerbajgian, che è la continuazione dell’aggressione su larga scala contro l’integrità territoriale dell’Armenia lanciata il 13 settembre, è un chiaro disprezzo per gli appelli della comunità internazionale e degli Stati membri del Consiglio di sicurezza dell’ONU a mantenere il regime di cessate il fuoco raggiunto. Ciò riafferma le preoccupazioni della parte armena che l’Azerbajgian continuerà la sua politica di uso della forza e massimalista», ha affermato il Ministero degli Esteri armeno. Inoltre, ha aggiunto, l’analoga provocazione dell’Azerbajgian mira a interrompere l’incontro dei Ministri degli Esteri dei due Paesi, di cui si sta discutendo. «Nella situazione attuale, esortiamo la comunità internazionale a fare pressione sulla leadership militare e politica dell’Azerbajgian, adottando misure efficaci e avviando meccanismi appropriati per mantenere rigorosamente il regime di cessate il fuoco, per lasciare il territorio sovrano della Repubblica di Armenia e prevenire nuove aggressioni», ha dichiarato il Ministero degli Esteri armeno. «La Repubblica di Armenia continuerà a proteggere la sua sovranità e integrità territoriale con tutti i mezzi definiti dalla Carta delle Nazioni Unite», ha concluso.

La pace non si può forzare

Il Rappresentante speciale dell’Unione Europea per il Caucaso meridionale e la crisi in Georgia, Toivo Klaar, ha commentato la provocazione di ieri dell’Azerbaigian sul territorio sovrano dell’Armenia. «Oggi ci sono state di nuovo notizie di tre soldati armeni uccisi e un azerbajgiano ferito. Queste e molte altre vittime insensate alimentano odio e instabilità. La sicurezza è veramente possibile solo se i confini sono rispettati e le truppe non si affrontano a distanza ravvicinata. La pace non si può forzare», ha scritto in un post su Twitter.

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